F.Oli.
NARDO’ (Lecce) – Un’afosa mattina d’estate rischiò di finire in tragedia quando un giovane tentò un ultimo incontro con la ex dopo la fine della relazione. Una volta entrato a casa della ragazza perse le staffe e i lumi della ragione. Cercò di mettere fuoco al suocero e prese in ostaggio un’intera famiglia minacciando di far saltare in aria la casa. Per un giudice non si sarebbe trattato di un raptus di violenza o di un improvviso travaso di bile ma di un piano covato a lungo. E consumato a freddo, come il copione impone a chi sogna la vendetta. Alvise Miccoli, 33enne di Nardò, il protagonista di quella mattinata interminabile, è stato così condannato a 11 anni e 4 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 1000 euro. La sentenza, in abbreviato, è stata emessa dal gup Simona Panzera a fronte di una richiesta di 9 anni invocata dal pubblico ministero di udienza Emilio Arnesano.
L’imputato è stato condannato con le accuse di tentato omicidio, rapina aggravata, porto e detenzione d’arma, resistenza e violenza a pubblico ufficiale e violazione di domicilio aggravata. L’iniziale contestazione di sequestro di persona a scopo di estorsione e rapina è stata riqualificata in sequestro di persona. Il lungo dispositivo annovera anche l’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici e a pena espiata l’applicazione della misura di sicurezza della libertà vigilata per due anni. L’ex fidanzata, il padre della ragazza e altri tre stretti familiari si erano costituiti parte civile con l’avvocato Simone Fontana e avevano invocato 100mila euro per i danni fisici e morali da destinare ad un’associazione impegnata nella lotta contro la violenza sulle donne. Per loro il giudice ha disposto un risarcimento danni da quantificarsi in separata sede. Il deposito delle motivazioni è atteso nei prossimi 90 giorni. Subito dopo l’avvocato difensore Luigi Corvaglia potrà impugnare la sentenza in Appello.
La lunga mattina di fuoco risale al 20 luglio del 2016. Il 33enne raggiunse l’abitazione della ex in via Dè Bernardini, alla periferia di Nardò. Il giovane avrebbe voluto avere un chiarimento ma una volta in casa perse completamente la ragione. Iniziò ad inveire contro l’ex suocero. L’anziano, per difendersi, impugnò uno dei quattro fucili tutti regolarmente detenuti. Miccoli riuscì a disarmarlo. Gli gettò addosso della benzina per poi dargli fuoco. Poi prese due bombole di gas dal giardino e si barricò in casa con la nonna e la sorella della ex minacciando di far saltare tutto in aria se la ragazza non fosse tornata con lui: “Oggi ammazzo tutti e poi ammazzo” avrebbe ripetuto Miccoli. La tempestività della ex risultò decisiva. Riuscì a scappare attivando prontamente l’intervento dei carabinieri della stazione di Nardò e della Compagnia di Gallipoli giunti in massa.
Dopo una lunga ed estenuante trattativa con le forze dell’ordine Miccoli si arrese consegnandosi alle forze dell’ordine senza alcun spargimento di sangue. Nel corso delle indagini, il giovane è stato interrogato dal sostituto procuratore Francesca Miglietta. Davanti al pm, Miccoli ricostruì quanto accadde quel giorno. Raccontò di aver raggiunto la ex per avere un confronto dopo la sua decisione di troncare la relazione e di aver reagito violentemente non appena vide il suocero imbracciare un fucile. Una sorta di difesa in un impeto di follia. Una ricostruzione alla luce degli esiti del processo di primo grado disattesa da un giudice.
The post Cosparse di benzina l’ex suocero per poi barricarsi in casa della ex: 33enne condannato a 11 anni appeared first on Corriere Salentino.