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La settima sfida di Angelo Tondo, uno dei più popolari personaggi del centrodestra leccese: «C’è l’entusiasmo della prima volta»

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di Julia Pastore

LECCE – Il presidente del Consorzio Asi, Angelo Tondo, è un politico radicato sul territorio, molto popolare in città: il suo comitato pullula di sostenitori. L’inaugurazione non poteva che essere un bagno di folla: adrenalina pura per una campagna elettorale difficile, ma pur sempre giocata nella roccaforte della destra, dove lui ha primeggiato dai tempi dell’amministrazione Poli fino ad oggi. «Per me questa è la settima candidatura al consiglio comunale: ho inaugurato sette comitati elettorali, ma lo faccio ogni volta con l’entusiasmo di chi si avvicina per la prima volta ad un simile percorso. Ho qui amici che mi accompagnavano ventisette anni fa e che sono con me ancora oggi»: così apre il comitato Angelo Tondo, domenica 14 Maggio, lungo Viale Rossini.

Figura storica del centrodestra leccese, Tondo, il cui “leitmotiv” politico attuale recita: “Per la mia città”, ricorda ai cittadini che Lecce nell’ultimo ventennio è riuscita ad venire fuori dal banale provincialismo e a fare salti di qualità notevoli. Poi aggrotta la fronte: «Permettemi di salutare l’amico Attilio Monosi e la sua famiglia: sono certo che nei prossimi giorni ci mostrerà il suo operato per l’interesse pubblico» (e parte subito l’applauso). È ancora sotto shock il centrodestra leccese per il clamore mediatico della vicenda giudiziaria che ha colpito l’ex assessore al Bilancio a un giorno dalla presentazione delle liste: tutti sono convinti della sua innocenza. Tondo si rivolge al candidato sindaco Mauro Giliberti con il tono del padre affettuoso che dispensa consigli: «A te l’impegno di coordinare tutte le forze del centrodestra, ma di guardare con attenzione a Direzione Italia, che è il punto centrale della tua coalizione».

Il progetto di Fitto, infatti, muove i primi passi in queste amministrative in tutta Italia, ma poi ci sarà la prova più importante di solidità sul piano nazionale: quella delle politiche. La parola passa all’onorevole Marti, che in una battuta fa notare che le liste dei competitori sono liste vuote, perché composte da troppa gente fuori piazza, che non vive la città. Presenti anche il Presidente della Provincia, Antonio Gabellone e l’europarlamentare Raffaele Baldassarre. Giliberti afferma la necessità di perseguire un modello amministrativo dinamico, «fatto di persone che entrano negli uffici comunali con un’idea ed escono con un’autorizzazione in mano» e ribadisce i suoi cavalli di battaglia, come il progetto di risanamento delle marine leccesi e la “carta famiglia”, per aiutare i meno abbienti. A chiudere l’evento di inaugurazione del comitato di Angelo Tondo, le parole di Raffaele Fitto: «Grazie alla freschezza e alla professionalità di Mauro, siamo riusciti a riunire l’intera coalizione di centrodestra attorno ad un unico tavolo».


Massimiliano Pezzuto su Radical Sr4 si aggiudica la I edizione dello Slalom Marina di San Cataldo

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SAN CATALDO (Lecce) – Massimiliano Pezzuto si è imposto con autorità nella prima edizione dello Slalom Marina di San Cataldo Trofeo Un mare di sport, manifestazione disputata nella Marina di Lecce, e che ha raccolto grandissimi consensi sia da parte del pubblico che tra gli addetti ai lavori e gli stessi protagonisti.

L’imprenditore leccese, che della manifestazione era anche main sponsor e co-organizzatore insieme alla Casarano Rally Team, tornato alle corse quest’anno dopo un lungo periodo di stop, è stato autore di una prova esaltante che lo ha visto alla guida del suo scattate prototipo Radical Sr4 motorizzato Suzuki dominare le due manche disputate, infliggendo pesanti distacchi  agli avversari e facendo registrare il miglior tempo nella prima “birillata”  in un minuto 26 secondi e 9 centesimi. Alle sue spalle in classifica assoluta è giunto il noto preparatore-pilota messinese Michele Ferrara che alla guida di una Peugeot 106 di gruppo E1 classe 1.600, ha giustamente badato a risparmiarsi e a conoscere quanto meglio possibile il percorso di gara nella prima manche, per poi lanciare a briglia sciolta i cavalli della sua vettura preparata ad-hoc per gli slalom nella successiva, chiusa con l’ottimo tempo di 1’30”09, superando per soli sei decimi di secondo nella stessa gara2, uno dei più quotati avversari di turno ovvero il fasanese Giovanni Angelini, autore anche lui di una buon prova sulla Formula Gloria B5 ma che nulla ha potuto contro vetture di cilindrata maggiore.

Positivissimo risultato anche quello colto da Ivan Pisacane che ha chiuso la gara al quarto posto assoluto. L’encomio spetta di diritto al rallysta leccese che ha saputo familiarizzare in fretta e senza risparmiarsi con la per lui inedita Radical Sr4 Suzuki facendo registrare in tutte e due le manche il quarto  tempo e chiudendo in 1’34”09, migliorando di un secondo il suo primo riscontro.

Ha incontrato qualche difficoltà invece il materano Antonio Lavieri su Elia Avrio St09 Evo che dopo aver subito due penalità nella prima manche non è riuscito a far meglio del quinto posto assoluto seppur chiudendo a soli sette decimi da Pisacane.

Sesta posizione per il martinese Vito Tagliente su Renault Clio Proto con motore Kavasaki che dopo aver accusato un problema agli uniball nella prova di ricognizione, ha provato il colpaccio nella seconda sfida migliorando il proprio parziale di oltre due secondi, il che gli ha permesso di guadagnare anche una posizione in classifica assoluta.

Notevole il settimo posto del parabitano Paolo Garzia che con la piccola Citroen Saxo Vts è riuscito ancora una volta a mettersi alle spalle piloti con auto ben più performanti. Il suo “best time” lo ha colto nella seconda manche.

Ottavo il leccese Marco De Marco, che ha potuto festeggiare i suoi quarant’anni di licenza sportiva con una bella prestazione sfoggiata nella prima manche che gli è valsa il quinto miglior tempo parziale. Nella seconda purtroppo è incorso in una leggera toccata che lo ha costretto al ritiro. Nona posizione e vittoria tra le N1400 per il driver di Locorotondo Gino Palmisano su Peugeot 106 mentre chiude la top ten una vettura appartenente al gruppo Racing Start, la Citroen Saxo Vts 1.6 ben pilotata dall’ostunese Oronzo Lococciolo.

Tra i tanti piloti che si sono distinti trionfando nella loro classe di appartenenza citiamo anche il casaranese Michele Serafini che ha vinto su Renault Clio Rs tra le N2.000 giungendo quindicesimo assoluto, il barese Giuseppe Cardetti su Renault New Clio, primo tra le Racing Start 2000 e diciottesimo nella generale, il magliese Oliver Gargiulo su Peugeot 205 Rallye che si è imposto tra le E1 1.400 chiudendo ventesimo e il giovanissimo esordiente casaranese Matteo Carra che su Renault 5 Gt Turbo gruppo N oltre 2000 ha tagliato il traguardo in trentatreesima posizione.

Tra gli sfortunati protagonisti, l’unica rappresentante del gentil sesso, la magliese Giorgia Ascalone su Renault Clio Rs che ha pagato 20 secondi di penalità nella prima manche per poi perdere molto tempo nella seconda a causa di un’intraversata che ha provocato anche lo spegnimento della vettura, il leccese Gabriele Greco su Elia Avrio St 09 che ha accusato per tutta la gara un problema di regolazione del leveraggio del cambio e l’altro leccese, Alessandro Volpi, che all’esordio nelle competizioni automobilistiche su una Fiat 600 Kit, non ha potuto completare la prima manche a seguito di un guasto al motore e conseguente fuori uscita d’olio che ha richiesto anche l’utilizzo del Filler sul tracciato.

 

1°Slalom Marina di San Cataldo, Classifica Finale Assoluta (top ten).

1.Massimiliano Pezzuto (Radical SR4 E2 SC 1.400) in 1m25.29s

  1. Michele Ferrara (Peugeot 106 E1 1.600) in 1m30.09s

3.Giovanni Angelini (Formula Gloria B5 E2 SS 2) in 1m30.70s

4.Ivan Pisacane (Radical SR4 E2 SC 1.400) in 1m34.09s

5.Antonio Lavieri (Elia Avrio St09 E2 SC 1.600) in 1m34.16s

6.Vito Tagliente (Renault Clio Proto E2S 1.400) in 1m35.12s

7.Paolo Garzia (Citroen Saxo Vts N 1.600) in 1m35.45s

8.Marco De Marco (Peugeot 207 A2000) in 1m36.31s

9.Gino Palmisano (Peugeot 106 N1.400) in 1m36.95s

10.Oronzo Lococciolo (Citroen Saxo Vts RS1.600) in 1m37.36s

 

 

 

 

La ricetta del giorno: Funghi arrostiti

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Ingredienti per 4 persone:

1kg di funghi

olio extra vergine d’oliva q.b.

un peperoncino q.b.

prezzemolo q.b.

2 spicchi d’aglio

sale q.b.

 

 

Procedimento

Preparare il condimento in una ciotola con gli spicchi d’aglio, il peperoncino e il prezzemolo tritati grossolanamente ed il sale quindi aggiungete anche l’olio e mescolate. Grigliate i funghi da entrambi i lati per qualche minuto. Una volta cotti disponeteli su un piatto e insaporiteli con il condimento preparato precedentemente e un filo d’olio extra vergine d’oliva a crudo.

 

Cadavere nel fusto, Marco Barba arrestato per l’omicidio dell’ambulante marocchino

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GALLIPOLI (Lecce) – Ucciso e sciolto nell’acido, poi cementato in un bidone ed abbandonato in aperta campagna. Tutto per una partita di droga non pagata.

Si è chiuso in mattinata il cerchio sull’omicidio del marocchino Khalid Lagraidi, il cui cadavere fu ritrovato occultato nei campi in contrada “Madonna del Carmine”, a Gallipoli, il 31 gennaio scorso: i carabinieri, infatti, hanno arrestato il principale sospettato, il 44enne gallipolino Marco Barba, ex collaboratore di giustizia, attualmente detenuto presso la casa circondariale di Bari.

Le indagini dei carabinieri scattarono a seguito delle dichiarazioni accusatorie rilasciate dalla figlia Rosalba Barba che, la notte del 31 gennaio scorso, si recò in caserma rivelando ai militari i particolari inquietanti e cruenti relativi alla scomparsa del giovane marocchino, di cui si erano perse le tracce dal giugno precedente. Un omicidio – confessò – cui la stessa ragazza aveva preso parte, aiutando il genitore ad occultare il cadavere dello sfortunato Lagraidi.

L’omicidio si consumò il 23 giugno 2016 nelle campagne alla periferia di Gallipoli. Dopo avere raggiunto Lecce (città di residenza del marocchino) per prelevare con un pretesto Khalid, i tre raggiunsero contrada “Madonna del Carmine”, dove avvenne l’esecuzione. E dove padre e figlia soppressero il cadavere del marocchino, cospargendolo con l’acido contenuto in un centinaio di bottiglie, che erano state acquistate di proposito, e cementarono il suo corpo all’interno di un fusto, nascondendolo poi tra le sterpaglie. Il sopralluogo dei militari confermò le agghiaccianti confessioni della donna: all’interno del bidone c’era proprio il cadavere del marocchino.

Le indagini degli investigatori dell’Arma, nonostante la confessione della figlia dell’ex pentito, non si fermarono. E, analizzando tabulati telefonici e le varie celle telefoniche agganciate dai cellulari del Barba, trovarono conferma alle parole della donna: tra il gallipolino e la vittima vi erano stati contatti telefonici anche il giorno della scomparsa dello straniero. Il cellulare di Barba, inoltre, aveva agganciato le celle telefoniche comprese nel tragitto tra Gallipoli e Lecce, andata e ritorno. Proprio come confessato dalla figlia Rosalba, che aveva raccontato di essere andata col genitore a prelevare da casa l’uomo con cui aveva una relazione sentimentale.

Fondamentali si sono rivelate anche le intercettazioni ambientali eseguite durante i colloqui carcerari a Bari, da cui emergerebbe la premeditazione dell’omicidio del marocchino, con l’acquisto da parte del Barba delle 100 bottiglie di acido da utilizzare per scioglierne il corpo e del bidone in cui occultarlo. Intercettazioni che avrebbero fatto emergere anche il movente della spietata esecuzione: Lagraidi non aveva pagato una partita di droga. Nonché la sua modalità, differente rispetto a quanto lo stesso Barba aveva riferito alla figlia la sera dell’omicidio: il povero Lagraidi non fu strangolato, ma colpito più volte alla testa con un oggetto contundente. Particolari confermati dall’autopsia eseguita sul corpo della vittima e che solo l’assassino poteva conoscere.

Marco Barba, alias “U Tannàtu”, ritenuto elemento affiliato alla Sacra Corona Unita e facente parte del “Clan Padovano”, operante in Gallipoli e comuni limitrofi, ha già scontato una pena di 23 anni di reclusione per un altro omicidio commesso quand’era ancora minorenne, intraprendendo successivamente una collaborazione con la giustizia interrotta poco tempo dopo. È ristretto nel capoluogo regionale dallo scorso 3 dicembre con le accuse di tentata estorsione, porto e detenzione di armi comuni da sparo e stalking ai danni del consigliere Sandro Quintana.

Marco Barba dovrà rispondere di omicidio aggravato dalla premeditazione e dai motivi abietti e futili, nonché di distruzione e soppressione di cadavere.

C.T.

Gigi Valente, inaugurato il comitato elettorale del candidato di Lecce Popolare

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LECCE – Area Popolare è in campo con proposte concrete per la città: c’è una lista forte e competitiva. Tra le personalità di spicco c’è quella di Gigi Valente. Ieri sera è stato inaugurato il comitato elettorale del candidato della Lista Lecce Popolare Gigi Valente, alla presenza del candidato Sindaco Mauro Giliberti e del Coordinatore Provinciale di Alternativa Popolare Luigi Mazzei.

“La presenza di tanti sostenitori ed il calore che hanno dimostrato nei confronti di Gigi Valente – si legge nel comunicato – è la dimostrazione che la scelta di scendere in campo in prima persona del Coordinatore Cittadino è stata una scelta oculata ed opportuna”.

Luigi Mazzei ha rimarcato le doti uniche che Valente ha dimostrato nel tempo, con il suo impegno in favore della città e dei tanti cittadini che in lui hanno sempre visto un punto di riferimento concreto e fattivo. Con la sua presenza la lista si è rafforzata e punta ad essere presente in Consiglio Comunale e nell’esecutivo.

Mauro Giliberti ha sottolineato le qualità umane e la capacità di incidere nelle scelte future che certamente si riscontrano nel candidato Gigi Valente, che rappresenta una certezza di impegno.

 

 

Amministrative 2017 – Volti Nuovi. Intervista a Marco Nuzzaci, candidato consigliere nella lista UDC per Alessandro Delli Noci Sindaco

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Marco Nuzzaci, 37 anni, sposato e padre di due figli. Da circa tre anni vive a Lecce. Di professione  fisioterapista respiratorio e militante dell’Udc. A Lecce ha deciso di ritornare a dare il suo contributo in politica, dopo un’esperienza di circa dieci anni a servizio della comunità di Soleto, perché, dice lui: “questa città ha la necessità urgente di ritornare a nuova luce”.

È la prima volta per lei in campagna elettorale: cosa l’ha portata a decidere di candidarsi?

«No. Dal 2004 al 2014 sono stato Consigliere comunale a Soleto, il mio paese di nascita. Un’esperienza decennale bella, in cui ho cercato di essere un punto di riferimento per i cittadini Per professione, essendo fisioterapista respiratorio, sono sempre al servizio degli altri; vorrei dedicare lo stesso impegno in politica. Sento, infatti, l’esigenza di dare il mio contributo, perché questa Città merita di ritrovare il suo splendore»

Le chiedo due buone ragioni per le quali un elettore dovrebbe scegliere lei.

«Vorrei che Lecce ripartisse nel rispetto dei diritti del cittadino, garantendo inoltre una città sicura, serena e al servizio di tutti»

Quali dovrebbero essere le inversioni di tendenza rispetto alla precedente amministrazione?

«Mi auguro che ci possa essere una totale inversione di tendenza rispetto a tutto quello che non ha funzionato sino ad ora. Allo stesso modo, spero nella realizzazione dei progetti avviati a beneficio dei cittadini ma non ancora fruibili»

Quali sono per lei le urgenze di Lecce?

«La riqualificazione delle periferie, parte integrante della Città, il miglioramento della mobilità, in tutti i suoi aspetti e conseguente riduzione dell’inquinamento. In tema di turismo, sfruttare al massimo le nostre risorse, garantendo la giusta accoglienza e i servizi a chi viene a conoscere la nostra stupenda città. Inoltre, bisogna considerare il turismo come grande possibilità di generare nuovi posti di lavoro per i cittadini leccesi».

 

Intervista di Ilaria Pellegrino

“Viticoltura ed enologia”, Dams e “manager del turismo”, Zara: “Ampliata significativamente l’offerta formativa”

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L’ANVUR ha proposto l’accreditamento dei tre nuovi corsi di studio dell’Università del Salento per il prossimo anno accademico 2017/2018: il risultato a seguito della positiva valutazione delle CEV, le “Commissioni di Esperti della Valutazione” nominate a livello nazionale. Esito positivo, dunque, per “Viticoltura ed Enologia”, “ Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo” (DAMS) e “Manager del turismo”. Le CEV, infatti, hanno proposto l’accreditamento senza richiedere ulteriori integrazioni documentali o chiarimenti di qualsivoglia natura.

 

«Il giudizio di accreditamento proposto dalle CEV evidenzia l’elevata qualità delle tre nuove proposte didattiche formulate dal nostro Ateneo», sottolinea il Rettore Vincenzo Zara, «Possiamo finalmente dire che il complesso e lungo iter per l’attivazione di questi tre nuovi corsi di studio, cominciato circa un anno fa, è giunto a termine. E con esito del tutto positivo. Le attività formative dei tre corsi di studio partiranno quindi come previsto con il nuovo anno accademico, e quanto prima sarà dato avvio all’immatricolazione dei nuovi studenti. Ampliamo così, in modo significativo, l’offerta formativa di UniSalento, con corsi di studio che potranno richiamare studenti anche da fuori regione. Questa è un’importante conquista non solo della nostra Università, ma anche per il nostro territorio. Per giungere a questo risultato è stato fatto un bel lavoro di squadra da docenti, personale tecnico-amministrativo e studenti, ed è stato fondamentale il supporto continuo, talvolta indispensabile, da parte della società civile. Grazie dunque a tutti coloro che si sono impegnati. Ricordiamoci però che ora inizia la parte più bella della sfida: quella dell’impegno da dedicare al complesso dell’offerta formativa di UniSalento, in modo che essa si qualifichi sempre di più e si consolidi come elemento portante dello sviluppo scientifico e culturale del Salento».

Apre a Lecce l’Officina Informatica Solidale

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LECCE – Si chiama Officina Informatica Solidale ed è un vero e proprio laboratorio informatico aperto a tutti e in cui si potranno riparare gratuitamente, sotto la guida di esperti tecnici, computer e periferiche attingendo da pezzi di ricambio rigenerati. Sarà attivo a partire dal 16 maggio ogni martedì, mercoledì e giovedì dalle 16 alle 20 presso la Chiesetta Balsamo, nel rione San Pio.

L’Officina Informatica Solidale nasce da un idea dell’assessore alle Politiche Ambientali, Andrea Guido, che, con il progetto pilota denominato Socialmente Reuse, intende offrire ai leccesi la possibilità di prolungare la vita dei propri hardware informatici attraverso il riutilizzo di componenti recuperati da postazioni vecchie e in disuso.

Da oggi non sarà più necessario sostituire il proprio computer, la propria stampante il proprio scanner con delle nuove attrezzature. Si potrà procedere autonomamente e gratuitamente alla loro riparazione senza neanche provvedere all’acquisto dei pezzi di ricambio.

“Ogni anno sono davvero tante le postazioni informatiche che finiscono tra i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche – commenta l’assessore Guido – Scuole, enti pubblici, studi professionali, aziende di ogni tipologia e privati cittadini, vittime della forte tendenza consumistica che caratterizza questo comparto dell’economia, si disfano frettolosamente dei propri hardware informatici danneggiati, superati e in disuso, o spendono notevoli cifre per la riparazione e l’acquisto dei pezzi di ricambio e per gli interventi tecnici. Aumentando di fatto il quantitativo dei dispositivi informatici da avviare al ciclo dei rifiuti.

Non si tratta solo di RAEE, tipologia che gode di una propria filiera, ma anche di rifiuti speciali e ingombranti nel momento in cui le postazioni multimediali vengono, come si suol dire, cannibalizzate. Era da tempo che preparavamo questo progetto. Ci sono voluti un paio d’anni per intercettare le postazioni in disuso che serviranno per i pezzi di ricambio e per richiederne e ottenere la donazione in favore dell’associazione dei ragazzi prima che venissero conferiti come rifiuti. Ora si può partire”.

Il progetto dell’Assessorato alle Politiche Ambientali, avvalendosi degli esperti dell’associazione di promozione sociale Socialenetwork, è teso quindi a contrastare e superare la cultura dell’usa e getta, a promuovere il re-impiego ed il riutilizzo di computer usati, prolungandone il ciclo di vita oltre le necessità del primo utilizzatore, in modo da ridurre la quantità di rifiuti da avviare a trattamento/smaltimento e promuovere, al contempo, la strategia delle “tre erre”: Ridurre, Riutilizzare, Riciclare.

Socialmente Reuse sostiene di fatto la diffusione di una cultura del riuso dei PC basata su principi di tutela ambientale e di solidarietà sociale; sensibilizza i cittadini sull’importanza di differenziare correttamente i rifiuti tecnologici partendo dalla veicolazione delle informazioni di base sul territorio, spiegando con un linguaggio semplice e diretto che cosa sono i RAEE e le regole per conferirli correttamente.

Ma è teso anche a contrastare la scarsa attitudine dei cittadini ad una gestione corretta dei propri elettrodomestici a fine vita, soprattutto dei piccoli RAEE (pc, laptop, netbook, etc), evitando che finiscano nella frazione indifferenziata invece di prendere la strada del riciclo o anche solo del corretto trattamento. L’iniziativa mira, inoltre, a diminuire il rischio che sostanze pericolose come piombo, mercurio e cadmio possano finire in discarica o in inceneritore e, di lì, che si disperdano nell’ambiente. E alla fine realizza una struttura di sostegno per alcune fasce sensibili di popolazione, come i cittadini meno abbienti e/o associazioni no profit, consentendo loro la possibilità di riutilizzo gratuito di PC usati rigenerati, promuovendo la conoscenza e l’utilizzo di software libero e contribuendo alla riduzione del “Digital Divide”.

L’associazione Socialenetwork, quindi, offrirà, per tre pomeriggi a settimana, presso i locali della Chiesetta Balsamo, a partire dal 16 maggio, consulenze gratuite e supporto agli interventi tecnici per tutti i cittadini e gli enti onlus operanti nel territorio su tutti i PC che perverranno, offrendo la possibilità di procedere alla riparazione della macchina attingendo a componenti precedentemente recuperati e testati da altri PC in disuso.

L’utente verrà accompagnato nel processo di diagnosi del problema riscontrato sul proprio dispositivo e potrà procedere alla risoluzione dello stesso, in autonomia, utilizzando gli strumenti messi a disposizione dall’associazione o, in alternativa, affidandosi alle competenze dei membri e volontari di Socialenetwork, avendo la possibilità, inoltre, di procedere alla donazione della macchina alla stessa associazione che provvederà ad inserirla nel ciclo del riutilizzo o a rigenerarla e a donarla alle associazioni di volontariato o a cittadini appartenenti a fasce sensibili individuati da altre organizzazioni no profit che operano nel sociale e nella lotta ai disagi causati dalla povertà.

 


Tasso di assenza nella Asl di Lecce al 21,63%, dilagano i permessi per la legge 104

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LECCE – Nel corso del 2015 (ultima annualità pubblicata), la percentuale di assenze nella Asl leccese ha raggiunto il 21,63%. Ai primi «disonorevoli» posti in Italia e in Puglia, dove è spalla a spalla con la Asl di Brindisi (21,75%) e superiore alle Asl di Foggia (19,75%) e di Bari (19,82%). Se si confrontano i dati con altre Asl di altre regioni emerge più evidente la «cultura» dell’assenza: Asl Rovigo 18,61% (2284 dipendenti); Asl Macerata 17,50% (6577 dip. Lo segnala in una nota l’associazione di volontariato Salute Salento.

Ma le difficoltà quotidiane, per molti primari e capi ufficio, arrivano soprattutto dalle assenze legate ai permessi concessi dalla Legge 104 del ’92. Nella Asl di Lecce il 17% dei dipendenti ha diritto ad assentarsi per 3 giorni al mese per assistere i familiari disabili.

Lo prevede la Legge 5 febbraio 1992, n. 104, che all’articolo 33 concede al beneficiario la possibilità di scegliere fra due forme di permessi mensili retribuiti: 3 giornate oppure 18 ore.

Una stima basata su un’indagine a campione condotta da Salute Salento in alcuni reparti e uffici della Asl leccese quantifica in circa 1300 – 1370 il numero di dipendenti che beneficiano dei permessi. Che, rapportati ai 7.912 dipendenti Asl (giugno 2016), marcano una percentuale di oltre il 17%. Nel dettaglio, 11% donne e 6% uomini. Tradotto in giornate lavorative si parla di circa 36mila giorni di assenza.

Assenza dal lavoro che preoccupa e indigna. Preoccupa i primari dei reparti, soprattutto negli ospedali, che si trovano spesso a dover fare i conti con assenze non previste (perché difficili da programmare). E indigna i colleghi di lavoro che devono sobbarcarsi i compiti di chi è assente.

Nelle scorse settimane il candidato sindaco di Lecce, Mauro Giliberti, ha voluto rendersi conto della situazione di crisi del Laboratorio analisi del “Vito Fazzi”. Il dirigente, dr. Lobreglio, ha spiegato che c’è carenza di personale, aggravata anche dalla Legge 104 e dal part time dei turnisti.

E dire che la Asl non è di manica larga nel concedere il beneficio. L’8 luglio 2014, Asl Lecce è stata condannata dal giudice del lavoro per non aver concesso i giorni di permesso ad un dipendente. Il direttore del Distretto socio sanitario aveva negato più volte i permessi “per esigenze di servizio, ma il magistrato ha dimostrato che il diritto ad usufruire della Legge 104 non è subordinato a valutazioni discrezionali connesse all’organizzazione aziendale.

Sfidando l’ira dei sindacati, si può dire che l’assenteismo nella Asl di Lecce è «endemico», è una forma di «cultura», soprattutto in alcune pieghe della complessa azienda sanitaria.

Tornando ai dati delle assenze complessive nella Asl leccese (per malattia, infortunio, congedo parentale-maternità, aspettativa, ferie, permessi vari, aggiornamento-formazione, Legge 104),  la palma dell’assenteismo spetta al Distretto Socio Sanitario di Gallipoli, dove nel 2015, gli 82 dipendenti hanno marcato una percentuale del 26,67 %. Con punte di 56,44% in agosto. Segue a ruota, il DSS di Poggiardo con 25,33%  (95 dipendenti) con punte oltre 45% in agosto e 30% in dicembre.

Le assenze più corpose si registrano nei DSS: Gagliano del Capo (110 dipendenti) 24,92%  –  Galatina (80 dip.) 24,75%  – Martano ( 76 dip.) 24,47 . I più virtuosi il DSS di Nardò (168 dip.) 19,62%  e il Dipartimento di prevenzione (404 dip.) 19,67%. Alta anche la percentuale del Dipartimento di Riabilitazione (23,17%).

I tassi più alti si registrano in agosto, quando quasi tutti i dipendenti reclamano le ferie. Controcorrente il Servizio di emergenza 118 che in agosto registra la percentuale più bassa (23,86%) dovendo garantire la sicurezza sulle strade e al mare. Più contenuti i tassi di assenza negli ospedali, per la presenza di ammalati in corsia. Al “Fazzi (1662 dip.) il 20,75%.

 

 

#Includiamo la Disabilità, convegno Fidapa a Ugento

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UGENTO (Lecce) “#Includiamo la Disabilità” è quanto chiede  FIDAPA BPW-Italy sezione di Casarano con l’organizzazione del Meeting che si terrà Venerdì 19 e Sabato 20 Maggio 2017 presso il Victor Village in Marina di Ugento. Saranno impegnate, in una serie di convegni scaglionati nelle due giornate, Istituzioni Pubbliche, Scolastiche e Private, Ordini Professionali, Confindustria Lecce, Associazioni di Settore, famiglie e cittadini.

Ad accogliere le Autorità FIDAPA BPW Italy: Eufemia Ippolito Past Presidente Nazionale Rappresentante BPWI Consiglio d’Europa – International Legal Advice Task Force; Fiammetta Perrone Presidente FIDAPA BPW Italy Distretto Sud-Est e tutte le socie delle varie sezioni del Distretto, Maria Nuccio Presidente FIDAPA BPW-Italy sezione di Casarano (Le). Testimonial dell’intero evento Martina Caironi, medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Rio 2016 ed esempio di vera inclusione sociale.
Dialogheranno con gli ospiti i giornalisti Paolo Di Giannantonio Rai 1, ed Alberto Nutricati.

L’evento – si legge nel comunicato – è in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “Italo Calvino” di Alliste ed è patrocinato da: FIDAPA BPW Italy – Distr. Sud-Est sezione Casarano (Le), Asl Lecce, Ordine Avvocati Lecce, Ordine Psicologi Regione Puglia, Ordine Farmacisti Lecce, Regione Puglia, Provincia di Lecce, Confindustria Lecce, Università del Salento, Comune di Casarano, Comune di Ugento.

L’evento è accreditato da: Ordine degli Avvocati di Lecce; Ministero della Salute per le Professioni Sanitarie: Medici Chirurghi e Odontoiatri, Biologi, Farmacisti, Infermieri, Educatori Professionali, Psicologi; Ordine per gli Assistenti Sociali e rientra nelle iniziative di formazione e di aggiornamento del personale della scuola ai sensi della Direttiva n.170 del 21.03.2016.

L’importante e quanto mai attuale tematica dell’inclusione della disabilità è oggetto di grande interesse da parte di FIDAPA BPW-Italy poiché rientra nell’ambito della tutela dei Diritti Umani. In essa, infatti, trova accoglienza anche il modello sociale centrato sui diritti umani delle persone con disabilità, sul principio di non discriminazione e della dignità delle persone, sulla parità di opportunità, sull’autonomia, sull’indipendenza, allo scopo di conseguire la piena inclusione sociale del disabile.

Obiettivo questo che FIDAPA BPW-Italy di Casarano ha voluto fortemente, realizzando tale evento, inclusivo appunto, delle più importanti Istituzioni e Realtà Associative del territorio.
I temi trattati durante le due giornate di Convegno analizzeranno: l’integrazione sociosanitaria; le politiche inclusive; la disabilità in età evolutiva: diagnosi, strategie terapeutiche; il trattamento farmacologico in psichiatria; l’impatto traumatico dell’esclusione sociale; gli Istituti di assistenza di persona fisica inabilitata previsti dall’Ordinamento Giuridico Italiano.

Nel corso dei lavori vi sarà inoltre la presentazione del progetto “Disability on tour” vincitore del Concorso Creativity Camp per il Distretto Sud-Est di Marzia Stenti, European Project Manager e la presentazione del progetto di inclusione “Esagramma” a cura della sezione FIDAPA BPW-Italy di Bisceglie.

Seguirà la Tavola Rotonda con le Istituzioni ed i Sindaci dei Comuni del comprensorio.

La giornata di Sabato 20 vedrà la trattazione di temi quali: Diritti dei disabili e loro integrazione; Disabilità e relazione interpersonale; Religione e inclusione: catechesi e diritto ai sacramenti.

Vi sarà la presenza dei Dirigenti degli Istituti Scolastici del comprensorio, con una rappresentanza dei loro alunni, i quali insieme ai Sindaci, Confindustria Lecce e FIDAPA Casarano, sigleranno un Protocollo d’Intesa al fine di consentire l’attuazione in modo operativo delle indicazioni stabilite dalla legislazione vigente per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità e per l’integrazione dei soggetti svantaggiati nel mondo del lavoro.
Avremo, inoltre, testimonianze di reali esperienze di inclusione con le Associazioni: “Adelfia” Società Cooperativa Sociale Onlus, I Colori del Vento Onlus Ruffano, “Il Sole” di Taurisano, il Centro Diurno Socio-Educativo e Riabilitativo “Arcobaleno” di Ugento, il Centro Sociale Polivalente per disabili “Alberto Tuma” di Alliste e il “CORO MANI BIANCHE” creato nel 2015 da FIDAPA Casarano con l’Associazione Junior Band – Melissano (Le), guidato dalla socia Fidapa Casarano Miriam Caputo.
Al termine del Meeting verrà rilasciato attestato di partecipazione.

Direttore scientifico:
Dottoressa Maria Nuccio, Farmacista e Presidente FIDAPA BPW-Italy Casarano (Le).

Comitato Scientifico:
Dottoressa Rosaria Baldari
Professoressa Miriam Caputo
Avvocato Sonia De Nuzzo
Avvocato Ida Giannelli
Professoressa Marilena Giannuzzi
Avvocato Antonella Pappadà
Avvocato Laura Petrachi
Avvocato Lucia Preite
Professoressa Fernanda Rossetti
Dottoressa Anna Maria Tunno

 

 

Raid incendiario a pochi passi dal Comune, pizzeria distrutta dalle fiamme

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TAURISANO (Lecce) – Oscurano le telecamere e danno fuoco al locale. Un attentato incendiario, di chiara natura dolosa, è stato portato a termine nella notte nella centralissima piazza Castello, a Taurisano, a pochi passi dal Comune.

Le fiamme hanno colpito la pizzeria Castello, arrecando notevoli danni. L’incendio è divampato intorno alle 2 e 30, quando è stato lanciato l’allarme ai vigili del fuoco.

Spente le fiamme, i caschi rossi ed i carabinieri hanno eseguito un sopralluogo per chiarire le cause che avevano innescato il rogo, scoprendo che si trattava di un gesto volontario.

Un atto doloso, confermato dal fatto che gli autori del raid, prima di entrare in azione, avevano provveduto ad oscurare le telecamere presenti in zona con dello spray. E, inoltre, dal rinvenimento dei resti di una tanica in plastica, che emanavano puzza di liquido infiammabile.

I danni sono notevoli: le fiamme hanno distrutto completamente la prima stanza della pizzeria, danneggiando anche l’impianto di videosorveglianza. Le indagini sono nelle mani dei carabinieri della Compagnia di Casarano, diretti dal capitano Clemente Errico.

Si tratta del secondo attentato incendiario verificatosi nel comune del Basso Salento. Appena due settimane fa, infatti, un incendio doloso aveva interessato il deposito di una ditta di movimentazione terra, alla periferia di Taurisano, arrecando danni per decine di migliaia di euro.

Claudio Tadicini

Il pianista Stefano Proietti inaugura I “Concerti di Primavera” della Camerata Musicale Salentina

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LECCE – Prendono il via sabato 20 maggio i “Concerti di Primavera”, la consueta rassegna musicale organizzata dalla Camerata Musicale Salentina, che nelle prossime settimane ospiterà i migliori talenti della musica classica di domani nella splendida cornice della Fondazione Palmieri di Lecce.

Ospite del primo dei sette appuntamenti sarà il pianista Stefano Proietti, che eseguirà musiche di Debussy, Rachmaninoff, Tenco e Pino Daniele.

Stefano Proietti nasce a Roma nel giugno del 1993. All’età di otto anni comincia a studiare il pianoforte, e a tredici entra in Conservatorio. Nel settembre 2015 si diploma al “Santa Cecilia” di Roma con il massimo dei voti, sotto la guida del Maestro Ersilia Ungaro, ottenendo nel corso degli anni 7 borse di studio. Tuttora continua gli studi classici, seguendo il corso di Alto Perfezionamento Pianistico presso l’Accademia Ludus Tonalis di Riano (Roma), sotto la guida del Maestro Pierluigi Camicia.

Frequenta il secondo anno di Biennio Specialistico Jazz con i Maestri Paolo Damiani e Danilo Rea, e il 7° anno di Composizione nello stesso Conservatorio con il Maestro Antonio Di Pofi.

Flying Over è un progetto artistico-musicale, orientato alla realizzazione di concerti di musica dal vivo in piano solo. L’idea nasce dal desiderio di poter fare un viaggio, attraverso i diversi generi musicali, cercando di far incontrare mondi apparentemente contrapposti, paralleli, destinati a non incontrarsi mai: dalla musica classica al jazz, dalla leggera fino ad arrivare al cinema. Il tentativo è quello di abbracciare un pubblico diversificato ed eterogeneo, raccontando attraverso le note di un pianoforte tutte quelle passioni e quelle emozioni che i grandi geni e autori del passato ci hanno lasciato nel corso del tempo.

PROGRAMMA:

  1. SCHUMANN Toccata op. 7
  2. RACHMANINOFF Variations on a theme of Chopin, op. 22
  3. ELLINGTON I Got it Bad – Arr. di Stefano Proietti
  4. DAMERON On a Misty Night – Arr. di Stefano Proietti
  5. V. HEUSEN & H. ARLEN Medley Polka Dots and Moonbeams & Somewhere Over the Rainbow
  6. TENCO Com’è difficile – Arr. di Stefano Proietti
  7. DANIELE Dubbi non ho – Arr. di Stefano Proietti

 

 

IISS “E. Medi” presenta i risultati del progetto “Open Class”. Alternanza scuola-lavoro a servizio della pubblica amministrazione

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GALATONE (Lecce) – Saranno presentati domani 16 maggio, alle ore 10, nella sala del Palazzo Marchesale a Galatone, i risultati del progetto “Open Class”, che ha visto coinvolti gli studenti della classe IVA dell’IISS “E. Medi” di Galatone. Un progetto voluto fortemente dell’Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco Livio Nisi, e dal dirigente scolastico del Medi, Davide Cammarota, in collaborazione con il consulente open data Piero Paolicelli.

A conclusione del progetto sulla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, il Sindaco Livio Nisi ha affermato con orgoglio che “il buon lavoro di squadra dà sempre buoni frutti”: «Il progetto di alternanza scuola-lavoro, sostenuto dall’amministrazione comunale, è stato indicato come modello di riferimento da Regione e Miur – ribadisce il Sindaco Nisi – ed è un’esperienza che dovrà proseguire anche nei prossimi anni per far diventare Galatone sempre più digitale e trasparente. Si conclude così, per quest’anno, un’esperienza molto positiva e siamo orgogliosi della nostra scuola (l’Istituto Medi) e dei nostri ragazzi. Ringrazio l’esperto Francesco Paolicelli, gli studenti che hanno partecipato al progetto, i docenti, i funzionari comunali perché insieme abbiamo costruito un’esperienza esemplare».

Grazie al progetto “Open Class”, è stato, infatti, realizzato un portale (http://dati.comune.galatone.le.it) dove è possibile visualizzare i dati di rilevanza pubblica relativi alle attività produttive, ai servizi commerciali, alla toponomastica cittadina, agli incidenti avvenuti nel perimetro urbano, alle masserie storiche, per un totale di 37 data-set.

E’ stato realizzato anche un esempio di riuso gratuito di alcuni data-set prodotto utilizzando una app di telegram da utilizzare su smartphone (https://telegram.me/opendatagalatonebot) per la consultazione degli avvisi riguardanti la protezione civile, le attività commerciali, la mensa scolastica, l’albo pretorio, la sezione di voto e la segnalazione di guasti o buche stradali da parte del cittadino.

 

Sandra Papa

 

Si finge avvocato per chiedere un finanziamento, arrestato 51enne salentino

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LECCE – Si spaccia per un avvocato pur di ottenere un finanziamento nel negozio Euronics e acquistare televisori e smartphone con documenti falsi.  Scoperte le sue bugie viene arrestato dalla polizia. Si tratta di un 51enne della provincia che ha tentato di truffare il negozio Euronics di viale Grassi a Lecce che ha chiesto un finanziamento di ben 3mila e 500 euro.

Tra la lista della merce che avrebbe voluto acquistare c’ era  un televisore di 49 pollici, tre i -phone e tre telefoni cellulari dual sim con l’ estensione della garanzia per alcuni prodotti .
L’addetto che si occupa di finanziamenti, però, si è subito accorto che i documenti erano probabilmente falsi: l’uomo aveva infatti esibito una busta paga intestata ad un avvocato realmente esistente, una carta di identità originale intestata allo stesso legale ma con la foto del truffatore ed una tessera sanitaria contraffatta, anche questa intestata al professionista. I poliziotti della Squadra Mobile, intervenuti su richiesta del dipendente, hanno accertato che l’uomo non era il professionista le cui generalità comparivano sui documenti.

La perquisizione domiciliare effettuata dai poliziotti ha messo in luce una piccola “scorta” di documenti falsi che l’uomo aveva in casa: in un comodino situato nella stanza da letto sono stati ritrovati una carta di identità intestata ad una leccese che ne aveva denunciato il furto nell’ottobre del 2016 ed una patente di guida intestata ad un leccese, che era stata dallo stesso smarrita sempre nell’ottobre dello scorso anno.

L’uomo è stato arrestato in flagranza di reato per possesso e contraffazione di documenti di identificazione falsi, ricettazione e tentata truffa e sottoposto agli arresti domiciliari.

“Il mare che unisce”, tutto pronto per la regata velica Uisp. Domani il briefing a Gallipoli

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GALLIPOLI (Lecce) – Prende il via ufficialmente domani, con il Briefing all’Hotel Bellavista di Gallipoli fissato per le 20,30, “Il mare che unisce”, manifestazione velica organizzata dalla Uisp di Lecce che si concluderà domenica 21 maggio.

Un evento che di fatto apre la stagione degli appassionati della vela. La manifestazione velico-culturale, partita per la prima volta nel 2014 per iniziativa di Vincenzo Liaci (attualmente presidente della Uisp Lecce), ha l’intento di rafforzare l’amicizia tra Italia e Albania sull’asse dei temi dello sport, turismo e cultura.

Una veleggiata amatoriale che lungo le 85 miglia marine (all’incirca 160 Km), sull’asse di navigazione Gallipoli-Santa Maria di Leuca-Otranto e Valona, promette di sprigionare, anche quest’anno, un buon vento di infinite emozioni tra terra, cielo e mare.

Quattro giorni di mar Adriatico, in cui il tempo degli equipaggi sarà scandito dalle tante iniziative in calendario (collaborano all’organizzazione dell’evento Asd Sogno Blu, Asd Sail on Maui, Albania Viaggi).

Per ulteriori informazioni si può consultare il sito ufficiale: ilmarecheunisce.itPagina facebook il mare che unisce – Puglia.

Le iscrizioni sono aperte sino a domani e si possono effettuare presso la sede Uisp di Lecce, in via Venezia 2, oppure inviando una mail all’indirizzo di posta elettronica “v.liaci@uisp.it”. In alternativa si possono contattare i co-organizzatori Alfredo Zullo (338/6698980), Patrizio Schifa (347/2428216) e Antonio Negro (393/9164008).

Programma della manifestazione

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Vele per la cultura
Gallipoli – S.M. di Leuca – Saseno (Valona)
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Vele verso il Sole
Otranto – Saseno (Valona)
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Trofeo Isola di Saseno
Saseno – Orikum
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Organizzazione: UISP Comitato Territoriale di Lecce
Collaborazioni : ASD Sogno Blu, ASD Sail on Maui, Albania Viaggi

DATE

Martedì 16 maggio ore 20,30 ……………. Briefing a Gallipoli Hotel Bellavista

Giovedì 18 maggio ore 14,00 ……………. Partenza da Gallipoli (veleggiata costiera)

Giovedì 18 maggio ore 21,00 ……………. Cena convenzionata presso Hotel Terminal

Venerdì 19 maggio ore 5,00 ………………. Partenza regata da S.M. di Leuca

Venerdì 19 maggio ore 7,00 ………………. Partenza regata da Otranto

Venerdì 19 maggio Arrivo a Saseno ….. tempo massimo ore 21,00

Pernotto in barca nell’Isola di Saseno, grigliata collettiva organizzata dai naviganti.

Sabato 20 Maggio ore 9,30 ………………. Partenza regata da Saseno

Sabato 20 Maggio Arrivo a Orikum…… tempo massimo ore 12,00

Ormeggio nel Porto di Orikum e disbrigo delle pratiche doganali.

RESORT con animazione musicale.
SABATO 20 Maggio ore 21,00 PREMIAZIONI e Festa degli equipaggi presso BOJO

Pernottamento in barca o in Hotel in prossimità del Porto di Orikum, esclusivamente con

prenotazione attraverso l’agenzia ALBANIA VIAGGI.

DOMENICA 21 Maggio partenza degli equipaggi.

ALBANIA Viaggi organizzerà a pagamento delle visite guidate a partecipazione volontaria.

 

 

 


Mauro Giliberti: “Marine e borghi, la grande sfida del mio programma elettorale”

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“Le marine sono un’importante sfida del mio programma elettorale. È lì che nelle prossime settimane, da candidato sindaco, aprirò il più grande comitato della mia campagna, cuore logistico dell’organizzazione, degli approfondimenti e del confronto.”Lo dichiara Mauro Giliberti. “Ed è sulle marine che, da sindaco di Lecce, vorrò inaugurare la sede di un Assessorato ad hoc, che avrà il ruolo cruciale di tutela, promozione e rilancio del litorale leccese, oltre a potenziare l’Ufficio demanio. Le marine diventeranno i quartieri più belli di Lecce, riqualificati grazie ai 6,5 milioni di euro già disponibili per il lungomare e le aree mercatali di Torre Rinalda, Torre Chianca e Frigole.

 

Dobbiamo prendere atto della grande bellezza di Spiaggiabella e far vivere la sua piazzetta. Ma ho previsto un progetto molto approfondito anche su Acquatina, che contempla itticoltura, turismo, pesca sportiva, diving e una stretta collaborazione con l’Università (in particolare con Scienze biologiche e Management della filiera turistica).

Dobbiamo combattere – e come sempre speriamo nella collaborazione di tutti – per la riapertura delle poste di Frigole, coccolare i bimbi della scuola di Frigole e le loro mamme, spesso in difficoltà per la situazione scolastica dei loro figli.

 

Occorre colmare un gap infrastrutturale di urbanizzazione primaria e secondaria (anche qui spero nella collaborazione di tutti, a partire dalla Regione). Dove sono i bandi POR 2014-2020, cioè dove sono i soldi per intervenire? Ancora neanche l’ombra. In altri termini: all’interno del Comune esiste una struttura in grado di progettare, ma non abbiamo le risorse e, soprattutto su Bari, non abbiamo un ente che metta a disposizione quei fondi che ci spettano di diritto. E forse, in Regione Puglia, abbiamo politici più rispettosi della casacca che del territorio.

 

Il lavoro svolto dall’amministrazione uscente ci consentirà di investire 18 milioni di euro sui borghi: Lecce sarà la città rurale più bella di Puglia e per questo non dobbiamo dire grazie a nessuno se non ai dirigenti e ai dipendenti di Palazzo Carafa, che hanno vinto un bando nazionale classificandosi terzi in tutta Italia. La città rurale, dei parchi e delle marine, sarà attrattiva – oltre che di concerti, mostre, fiere e spettacoli – anche di eventi internazionali sportivi, come l’orienteering, la vela, il nuoto per le gare di gran fondo, il canottaggio, la pesca sportiva; la darsena diventerà anche la casa degli sport acquatici.

 

Il parco di Rauccio sarà visitabile con un percorso sopraelevato ecocompatibile che ne farà apprezzare le bellezze, nella speranza che la Regione, a differenza dello scorso anno, eroghi le somme stanziate.

Potenzieremo l’Ufficio Parco e, dall’estate 2019, 200 barche animeranno la darsena di San Cataldo. Un progetto da 2,5 milioni di euro prevede un sistema di pompe e ventole per dragare costantemente la posidonia e, se non inquinata, ricollocarla in un progetto di ripascimento dunale.

 

Tenteremo di eseguire tutti i lavori non interrompendo la già difficilissima attività dei pescatori, che conosco bene e sono sempre nei miei pensieri. Saranno loro i protagonisti del mercato ittico nella piazza antistante la darsena, che contribuirà al rilancio commerciale insieme ai mercatini dei prodotti tipici dell’artigianato locale da collocare sul lungomare.

 

Abbiamo in programma un lungomare ecocompatibile con una pista ciclabile che inizierà dalla darsena e, con ponticelli in legno per l’accesso dei disabili a mare, si ricongiungerà con il lungomare già esistente. Faremo la più grande pista ciclabile di Puglia che, prendendo il via dalla Torre di Belloluogo, si congiungerà con tutte e 5 le marine passando per il centro storico, piazza Ludovico Ariosto, la Trax Road. Presto presenteremo questa nostra idea. Le marine vivranno di eventi calendarizzati con serietà e saranno protagoniste anche della festa patronale. I turisti andranno a mare gratis, con corsa di andata e ritorno, esibendo la ricevuta della tassa di soggiorno, anche per combattere l’abusivismo dei B&B. La tassa di soggiorno sarà per le marine e per i borghi linfa vitale. Ci occuperemo della pulizia di spiagge e canali.

 

Apriremo una trattativa con il Comune di Vernole perché San Cataldo non sia bancomat di multe nell’unico tratto di competenza dei nostri cugini vernolesi. Collaboreremo con il privato che ha acquisito l’immobile di fronte al mare (zona ex rotonda) perché, una volta sbloccata la vicenda giudiziaria, possano partire subito i lavori di riqualificazione. Rilanceremo l’ostello e i campeggi. Metteremo mano, spero insieme alla Regione, al depuratore di Ciccio Prete, in sofferenza durante le piogge, con un corretto sistema di depurazione e smaltimento dei reflui.

 

Offriremo sgravi fiscali a chi vuole investire in turismo e commercio e anche a chi già lo ha fatto – residenti e imprenditori con cui condivido l’amore e la passione per il mare – pur fra tante difficoltà dovute all’assenza di risorse e all’abusivismo che, purtroppo, ha caratterizzato ampie fasce di quell’area.

Doteremo l’area di impianti di videosorveglianza.

Valuteremo con attenzione l’ipotesi di sostenere i privati nell’ampliamento della pista dell’aeroporto turistico, affinché si allinei con i parametri ENAV per far atterrare i charter. Ipotesi per la quale conto sulla collaborazione del Comune di Vernole.

Ci adopereremo per intercettare risorse per la ristrutturazione e l’illuminazione artistica della torre cinquecentesca di Torre Chianca.

 

Mi avvalgo del lavoro fatto e guardo al futuro. Immagino Lecce come la prima città d’arte d’Italia sul mare.

Un estratto del programma è presente da questa mattina sulla mia pagina Facebook. Attendo i preziosi contributi di tutti, scrivete a programma@maurogiliberti.it

 

 

Duplice omicidio mamma e figlia: in appello condanna confermata per uno dei due killer

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PARABITA (Lecce) – Niente sconti nel processo di secondo grado per l’omicida reo confesso di Paola Rizzello e della figlioletta Angelica Pirtoli. I giudici della Corte d’assise d’appello nell’aula bunker del Carcere di Lecce, hanno confermato la condanna a 16 anni e 8 mesi di reclusione per il pentito Luigi De Matteis, 50enne di Parabita, riconoscendo così come in primo grado l’aggravante mafiosa e l’attenuante della collaborazione. Su quel duplice lago di sangue, sono stati già condannati all’ergastolo (con sentenza divenuta definitiva dopo il pronunciamento della Cassazione nel 2003) i mandanti: Luigi Giannelli; sua moglie Anna De Matteis Donato Mercuri, 51 anni, luogotenente del boss Giannelli.

Sono state proprio le dichiarazioni auto accusatorie di De Matteis a fare luce su una delle pagine di cronaca nera più cruente del Salento. La sera del 20 marzo del 1991, De Matteis uccise a fucilate la giovane mamma di soli 27 anni in una casa di campagna. Il collaboratore era presente in quella stessa casa poche ore dopo quando venne brutalmente ammazzata la piccola Angelica. La bimba, di soli due anni, venne sbattuta per quattro/cinque volte contro un muro. L’autore materiale della bimba avrebbe un nome e un cognome. E’ stato tirato in ballo dallo stesso De Matteis. Sul banco degli imputati è finito Biagio Toma, 47 anni, di Parabita, (assistito dall’avvocato Walter Zappatore) che ha scelto di essere giudicato dinanzi ai giudici della Corte d’assise.

Le indagini del Ros di Lecce hanno poi consentito di svelare killer, mandanti e movente di questo duplice efferato delitto grazie anche alle dichiarazioni di De Matteis. Il 25 maggio del 1999, il collaboratore ha raccontato i particolari del duplice omicidio in una lunga e drammatica deposizione dinanzi ai giudici della Corte d’Assise di Lecce. “Già quando stavo fuori stavo pensando su questo fatto, ciè nnu la facia chiui cu tegnu questo segreto qua, anche perché ci ho due figlie ed ogni volta che io le guardavo…”. Paola Rizzello è stata eliminata a soli 27 anni. Ha pagato-con la vita le sue conoscenze sulle attività del clan. I resti della donna sono stati recuperati a distanza di anni all’interno di una cisterna nel comune di Parabita, in località contrada “Tuli”. Il corpo della bimba è stato ritrovato il 5 maggio del 1999 grazie alle deposizioni di De Matteis.

I resti della piccola si trovavano in una collinetta nelle campagne  di Matino, ai piedi di un pino. Era stata sepolta a circa due chilometri dalla vecchia cisterna dove gli investigatori recuperarono il corpo della mamma. De Matteis era assistito dall’avvocato Francesco Maria De Giorgi. E’ stato confermato il risarcimento di un milione di euro per le parti civili assistite dagli avvocati Leonardo Marseglia; Giancarlo Zompì; Maria Antonia Sabato, Serena Tempesta ed Emanuela Piscopo.

 F.Oli.

Tenta l’atterraggio nonostante la nebbia fitta, poi evita miracolosamente lo schianto. Panico sull’aereo dei “matematici”

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BRINDISI/LECCE – Più che un viaggio è stata una vera e propria odissea. Con tanto di “atterraggio di fortuna” tentato all’aeroporto di Brindisi (e non riuscito, a causa della scarsissima visibilità dovuta alla fitta nebbia, costringendo il pilota a dirottare verso Pescara) che ha scatenato il panico sull’aereo proveniente dall’aeroporto Orio al Serio di Bergamo e diretto nel Salento.

A bordo del velivolo, decine di giovani studenti provenienti dalle province di Lecce, Brindisi e Taranto, che rientravano insieme ai loro genitori da Milano, dopo avere disputato la finale del Campionato nazionale dei “Giochi Matematici 2017” presso l’università “Bocconi”.

Tutto è accaduto sabato sera, non appena la comitiva salentina si è imbarcata sull’aereo diretto a Brindisi, il cui decollo era previsto per le 21.45. <<Saliti sull’aereo – racconta uno dei malcapitati protagonisti – il comandante ha avvisato i passeggeri che vi erano “condizioni meteo proibitive all’atterraggio”, riservandosi la decisione sul da farsi. Dopo mezz’ora di attesa, però, ha comunicato che l’aereo stava per partire. E così è stato>>.

<<Il volo è proseguito tranquillamente, finché non è iniziata la fase di atterraggio ed il comandante dell’aereo ha comunicato nuovamente che le condizioni meteo erano proibitive per atterrare: nebbia fitta sia a Brindisi sia a Bari. Poco dopo abbiamo sentito il rumore del carrello d’atterraggio che si stava aprendo: nonostante le parole poco rassicuranti del comandante, stavamo atterrando. Ad un certo punto, però, il pilota ha improvvisamente tirato in su la cloche e dato potenza ai motori per riprendere quota. Prima il cambio repentino di direzione, poi un boato. A bordo dell’aereo è scoppiato il caos. Piangevano e urlavano sia gli adulti sia i bambini: eravamo tutti terrorizzati. Di lì a poco, probabilmente, ci saremmo schiantati. Eravamo ad appena duecento metri dalla pista di atterraggio>>.

Dirottato verso l’aeroporto di Pescara, l’aereo con a bordo i salentini è atterrato a mezzanotte inoltrata. Ma le disavventure, per loro, non erano finite. <<Dopo avere atteso per mezz’ora sulla pista d’atterraggio – continua il passeggero – ci hanno informato che l’aereo non sarebbe ripartito. Siamo stati costretti a passare la notte in aeroporto, nonostante la presenza di bambini, anziani e persone disabili. Ci hanno praticamente abbandonato. Soltanto la mattina successiva, intorno alle 7, sono stati messi a disposizioni alcuni pullman, per raggiungere l’aeroporto di Brindisi, dove siamo arrivati intorno alle 13. Fortunatamente siamo tutti sani e salvi, ma la paura è stata grande. Enorme. Abbiamo rischiato seriamente di morire>>.

C.T.

La confessione di Marco Barba arriva in un colloquio in carcere: “Con la pietra gli ho squarciato il cervello”

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Khalid Lagraidi

GALLIPOLI (Lecce) – In carcere Barba confessa di aver commesso l’omicidio. Le cimici piazzate nella sala colloqui del penitenziario di Taranto si rivelano la prova regina del suo effettivo coinvolgimento nella spietata esecuzione di Khalid Lagraidi. Nelle conversazioni raccolte dagli investigatori, l’ex collaboratore di giustizia cerca di convincere la moglie di denunciare la figlia per calunnia e “di metterle la patata in bocca”, precisa di aver utilizzato dell’acido, indicato come “un bagnoschiuma”, per la saponificazione del cadavere e per non lasciare impronte neanche sul bidone. Infine spiega che all’omicidio, quantomeno, doveva aver partecipato un’altra persona per tenere fermo il malcapitato mentre la figlia Rosalba era rimasta a guardare.

Anna: “Come sia…che tu l’hai fatto per gelosia…che lei come sia…aveva una relazione con questo!

Marco: “Anna…Io terrò una pazienza che lei neanche immagina…già…già…Te la portano con il contraddittorio…in tutto e per tutto…perché…per ammazzare…una persona…in quelle condizioni ci vuole più di una persona…e…dato che io sono un animale…ero…tre persone…come sia…solo…era…tre persone…loro sanno…che…una persona solamente…non la poteva fare mai e poi mai…una cosa del genere…perché…dice…come mai…meentre lo tiene con il laccio…quello…gli spappola il cervello e tutte le cose!…Ci deve essere per forza un’altra persona…

Marco: Uno che lo tiene…Che lo tiene fermo…E l’altro che gli spappola il cervello…Invece Barba…Come fa solo…Che lo tiene fermo con una mano…E con l’altra lo spappola tutto…Quasi…C’è più persone…E la cosa non può reggere…

Anna: Forse lo dicono…Strangolato!

Marco: “Il laccio…Il laccio…E’ troppo piccolo…!…Non c’era…Se non c’era la pietra…Non ce l’avrei fatta a mantenerlo…Non ce l’avrei fatta…Perché il laccio era troppo piccolo…Si era liberato…Per forza la pietra…Ho bisognato…A stroncarlo con la pietra se no…Si era liberato…Mi avrebbe sollevato pure a me…

Marco: “Che loro sanno…Che quando uno sta per morire….Trova la forza tua…Diventa ottantamila volte per due volte della mia…Io non ne tengo tanta…La forza sua diventa tanta…Ci fosse stato un altro che mentre teneva per il laccio…Lo avrebbe colpito con la pietra…Invece io…Con la forza che mettevo più di lui…che sapevo…Che se si libera…Ci avrebbe liquidato…Tutti e due…Si liberava…Con la pietra gli ho squarciato il cervello…Non ce la facevo più a mantenerlo…

F.Oli.   

Accusato dalla figlia dell’omicidio di Khalid, scatta l’arresto per Marco “U Tannàtu”

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GALLIPOLI (Lecce) – Ucciso e sciolto nell’acido, poi cementato in un bidone ed abbandonato in aperta campagna. Tutto per una partita di droga non pagata.

Si è chiuso in mattinata il cerchio sull’omicidio del marocchino Khalid Lagraidi, il cui cadavere fu ritrovato occultato nei campi in contrada “Madonna del Carmine”, a Gallipoli, il 31 gennaio scorso: i carabinieri, infatti, hanno arrestato il principale sospettato, il 44enne gallipolino Marco Barba, ex collaboratore di giustizia, attualmente detenuto presso la casa circondariale di Bari.

Marco Barba

Le indagini dei carabinieri scattarono a seguito delle dichiarazioni accusatorie rilasciate dalla figlia Rosalba Barba che, la notte del 31 gennaio scorso, si recò in caserma rivelando ai militari i particolari inquietanti e cruenti relativi alla scomparsa del giovane marocchino, di cui si erano perse le tracce dal giugno precedente. Un omicidio – confessò – cui la stessa ragazza aveva preso parte, aiutando il genitore ad occultare il cadavere dello sfortunato Lagraidi.

Il delitto si consumò il 23 giugno 2016 nelle campagne alla periferia di Gallipoli. Dopo avere raggiunto Lecce (città di residenza del marocchino) per prelevare con un pretesto Khalid, i tre raggiunsero contrada “Madonna del Carmine”, dove avvenne l’esecuzione. E dove padre e figlia soppressero il cadavere del marocchino, cospargendolo con l’acido contenuto in un centinaio di bottiglie, che erano state acquistate di proposito, e cementarono il suo corpo all’interno di un fusto, nascondendolo poi tra le sterpaglie. Il sopralluogo dei militari confermò le agghiaccianti confessioni della donna: all’interno del bidone c’era proprio il cadavere del marocchino.

Le indagini degli investigatori dell’Arma, nonostante la confessione della figlia dell’ex pentito, non si fermarono. E, analizzando tabulati telefonici e le varie celle telefoniche agganciate dai cellulari del Barba, trovarono conferma alle parole della donna: tra il gallipolino e la vittima vi erano stati contatti telefonici anche il giorno della scomparsa dello straniero. Il cellulare di Barba, inoltre, aveva agganciato le celle telefoniche comprese nel tragitto tra Gallipoli e Lecce, andata e ritorno. Proprio come confessato dalla figlia Rosalba, che aveva raccontato di essere andata col genitore a prelevare da casa l’uomo con cui aveva una relazione sentimentale.

Khalid Lagraidi

Fondamentali si sono rivelate anche le intercettazioni ambientali eseguite durante i colloqui carcerari a Bari, da cui emergerebbe la premeditazione dell’omicidio del marocchino, con l’acquisto da parte del Barba delle 100 bottiglie di acido da utilizzare per scioglierne il corpo e del bidone in cui occultarlo.

Intercettazioni che avrebbero fatto emergere anche il movente della spietata esecuzione: Lagraidi non aveva pagato una partita di droga. Nonché la sua modalità, differente rispetto a quanto lo stesso Barba aveva riferito alla figlia la sera dell’omicidio: il povero Lagraidi non fu strangolato, ma colpito più volte alla testa con un oggetto contundente. Particolari confermati dall’autopsia eseguita sul corpo della vittima e che solo l’assassino poteva conoscere.

Marco Barba, alias “U Tannàtu”, ritenuto elemento affiliato alla Sacra Corona Unita e facente parte del “Clan Padovano”, operante in Gallipoli e comuni limitrofi, ha già scontato una pena di 23 anni di reclusione per un altro omicidio commesso quand’era ancora minorenne, intraprendendo successivamente una collaborazione con la giustizia interrotta poco tempo dopo. È ristretto nel capoluogo regionale dallo scorso 3 dicembre con le accuse di tentata estorsione, porto e detenzione di armi comuni da sparo e stalking ai danni del consigliere Sandro Quintana.

Marco Barba dovrà rispondere di omicidio aggravato dalla premeditazione e dai motivi abietti e futili, nonché di distruzione e soppressione di cadavere.

Claudio Tadicini

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