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“Trasparenza e comunità”, domani il secondo appuntamento del ciclo di seminari Unisalento

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LECCE – Giovedì 7 novembre 2019, alle ore 15 nella sala conferenze del Rettorato dell’Università del Salento (piazza Tancredi 7, Lecce), in programma il secondo appuntamento del ciclo di seminari “Trasparenza e comunità”, promossi nell’ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza 2019-2021 come azioni di prevenzione della corruzione e di educazione alla legalità.

Dopo i saluti dei professori Pier Luigi Portaluri, Direttore del Master UniSalento APREST – Amministrazione Pubblica: Principi e Regole, Strumenti e Tecniche, e Rossano Ivan Adorno, docente di Diritto Processuale Penale, e l’introduzione della Prorettrice vicaria Manolita Francesca, sono in programma gli interventi di Giovanni Gallone, Sostituto Procuratore della Repubblica del Tribunale di Lecce, su “Illiceità penale, illegittimità amministrativa e contrasto alla corruzione” e di Giovanni Gallo, GIP del Tribunale di Lecce, su “I reati contro la Pubblica Amministrazione. Per una rinnovata fiducia dei cittadini verso la P.A.”.

«La trasparenza assurge ormai a modo di essere dell’azione amministrativa e rappresenta il fondamento di legittimazione dei pubblici poteri», sottolinea il professor Adorno, «Le nuove tecnologie informatiche offrono prospettive inedite, ma numerose sono le incognite, poco indagate, che si celano dietro una scelta di accessibilità totale. La trasparenza resta in ogni caso il primo presidio nella lotta al rischio-corruzione, visto anzitutto come vicenda amministrativa e, in secondo luogo, come fatto di rilievo penale. Da questa seconda angolazione prospettica, se è agevole cogliere l’impatto deflagrante del fenomeno corruttivo sull’economia e la gestione delle risorse pubbliche, è anche doveroso interrogarsi circa l’effettività della risposta penale».

Il seminario è rivolto a tutta la comunità accademica e aperto al pubblico.

I seminari successivi (sempre nella sala conferenze del Rettorato):

14 novembre 2019 – ore 11
“L’etica nel pubblico impiego. La responsabilità del pubblico dipendente nel prisma del codice di comportamento”
Stella Laforgia, Ricercatrice di Diritto del Lavoro – Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”
Introduce Donato De Benedetto, Direttore Generale e Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza – Università del Salento

29 novembre 2019 – ore 11
“Il Regolamento europeo in materia di dati personali. Il valore della privacy tra tutela e trasparenza”
Francesco Modafferi, Dirigente del Dipartimento Libertà Pubbliche e Sanità presso il Garante per la Protezione dei Dati Personali
Introduce Mario Tarricone, Direttore Generale Vicario Università del Salento

 

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Taviano, nuovo finanziamento per l’ambiente

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TAVIANO (Lecce) – Ha ottenuto il riconoscimento di validità e relativo finanziamento, il progetto sull’ambiente “Differenziamoci” del Comune di Taviano , nell’ ambito del programma quadro Anci – Conai 2014 -2019.

Un progetto che ha lo scopo di contribuire ad implementare un modello di gestione della raccolta differenziata del tipo “porta a porta” efficiente, economicamente sostenibile e idoneo a raggiungere alti livelli di materiale differenziato presso le utenze domestiche, turistiche, commerciali, artigianali e industriali della città di Taviano.

Sì tratta infatti di una capillare attività informativa svolta attraverso i canali classici della comunicazione come manifesti, opuscoli, volantini e calendari di raccolta, ma anche attraverso gli strumenti offerti dalle nuove tecnologie. Inoltre una massiva opera di sensibilizzazione sarà effettuata anche nelle scuole, dove si realizzeranno specifiche attività di carattere ludico informativo ispirandosi al cosiddetto principio europeo delle 4 R dei rifiuti: riduzione, riutilizzo, recupero di materia e recupero di energia.

“Un altro passo in avanti, un altro piccolo traguardo per una gestione ottimale della raccolta differenziata nel nostro comune – dichiara soddisfatta la consigliera delegata all’ Ambiente Barbara D’ Argento – ed in più uno strumento che ci consente non solo di informare ma anche di sensibilizzare, a partire dalle nuove generazioni, su temi così importanti e vitali come quello ecologico e ambientale”.

Il sindaco Giuseppe Tanisi ci tiene a sottolineare come “l’ambiente e l’ ecologia è stato da sempre il tema centrale e privilegiato di questa amministrazione, e pertanto ben vengano tutte le iniziative volte ad un suo miglioramento, che passano da una attività di promozione e sensibilizzazione come condizione imprescindibile per rendere maggiormente salubre il nostro territorio”.

 

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Riavvia l’auto dopo il rifornimento ed il mezzo va a fuoco: tragedia sfiorata nell’area di servizio

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ALLISTE (Lecce) – Aveva appena riacceso l’auto dopo avere fatto rifornimento, quando dal cruscotto del mezzo si sono elevate le prime fiamme, che in poco tempo hanno avvolto la vettura. Fortunatamente, alcune persone presenti sono riusciti a spostare l’auto, allontanandola dalle pompe di benzina, evitando così che le lingue di fuoco potessero raggiungere anche gli erogatori e scatenare un inferno.

Mattinata di paura e tragedia sfiorata ad Alliste, al confine col comune di Racale, dove una Mercedes classe A ha preso improvvisamente fuoco non appena la proprietaria, una donna del posto, l’ha riavviata dopo un rifornimento in un’area di servizio nelle vicinanze.

La prontezza ed il sangue freddo dei presenti, che intuendo la gravità della situazione hanno spinto la vettura all’esterno del piazzale della stazione di rifornimento, allontanandola dalle pompe, hanno evitato il peggio.

Sul posto si è reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco del distaccamento provinciale di Gallipoli, accorsi per spegnere l’auto avvolta dalle fiamme. La zona è stata raggiunta anche dai carabinieri.

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“Le Nuove Linee Guida – D.Lgs.61/2017”, convegno nazionale al Castello Angioino di Gallipoli

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GALLIPOLI (Lecce) – “Le Nuove Linee Guida – D.Lgs.61/2017” è il tema di un Convegno Nazionale organizzato dalla Direzione Regionale Puglia MIUR Ufficio IV Miur Roma Regione Puglia, Dall’ I.I.S.S. “Giannelli” con sedi a Parabita, Casarano, Gallipoli e Alezio con il patrocinio di Regione Puglia, Provincia di Lecce, Comuni di Gallipoli e Parabita. L’atteso e importante incontro si svolgerà venerdì 8 novembre nella Sala Ennagonale del Castello Angioino di Gallipoli.

Il programma – si legge nel comunicato – prevede a partire dalle 9 i saluti istituzionali di Cosimo Preite, Dirigente Scolastico IISS E.Giannelli di Parabita; Marco Pacati, Dirigente Scolastico IPIA C. Pesenti di Bergamo, Vincenzo Melilli, Dirigente USR, Ufficio VI Ambito Territoriale di Lecce; Stefano Minerva, Presidente Provincia di Lecce e sindaco di Gallipoli; Stefano Prete, sindaco di Parabita; Sebastiano Leo, Assessore regionale Formazione e Lavoro, Politiche per il Lavoro, Diritto allo studio, Scuola, Università, Formazione professionale.

Sono previste una sessione mattutina e una pomeridiana laboratoriale (a partire dalle 14). Nel corso dei lavori, si alterneranno Anna Cammalieri, Direttore Ufficio Scolastico Regionale; Maria Raffaella Lamacchia, Dirigente Dipartimento istruzione, formazione e lavoro, sez. istruzione Università, Regione Puglia; Fabrizio Proietti, MIUR Direzione Generale per gli Ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione; Ettore Acerra, MIUR Coordinatore del servizio ispettivo nazionale; Rosalba Bonanni, MIUR Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione; Cataldo Rusciano, MIUR Dirigente tecnico USR Puglia.

Lo scorso 27 giugno il Miur ha reso pubblici i dati sulle iscrizioni scolastiche per l’anno 2019-2020: i dati, hanno certificato, come le famiglie negli ultimi cinque anni si siano aggrappate alla tradizione dei licei: su 542.654 richieste di iscrizione alla prima superiore, infatti, il 54,6 per cento si è affidato a un classico, uno scientifico, un linguistico (i licei sono in crescita di iscritti dal 2014-2015). Le scuole tecniche (economiche, tecnologiche, turistiche) sono in lieve ripresa, circa il 31 per cento del totale che si affaccia alla secondaria superiore. La scelta degli undici indirizzi di istruzione professionale e dei percorsi di formazione professionale (IeFp), invece, è in vistoso calo, gli iscritti sono il 14,4 per cento del totale contro il 15,2 dell’anno precedente. Dal 2003 è iniziata una discesa continua e rapida con due accenni di risalita nel 2009 e nel 2012 che non hanno invertito la tendenza negativa: i Professionali non sono istituti cercati in un Paese che tutt’oggi poggia la sua tenuta economica sulla piccola e media impresa e quando nel resto d’Europa – in Germania, soprattutto – le scuole del fare hanno altri numeri ed altri risultati.

Una ricerca della Fondazione Agnelli del febbraio 2018 ha spiegato una questione che, probabilmente, le famiglie italiane hanno intuito da tempo: i Professionali italiani (nella ricerca anche i Tecnici, in verità) danno minori garanzie di occupazione. Nello specifico, solo il 42,7 per cento dei diplomati tecnico-professionali trova un lavoro nei due anni successivi alla Maturità. La dispersione – ovvero gli studenti che non arrivano alla Maturità – resta alta e troppe classi sono diventate luoghi di aggressività studentesca nei confronti di docenti lasciati in solitudine.

“Il Dlgs 61/2017 – spiega Cosimo Preite, Dirigente Scolastico IISS E. Giannelli di Parabita – intende introdurre nei professionali una didattica personalizzata che possa permettere ad ogni studente di rafforzare e innalzare le proprie competenze per l’apprendimento permanente, a partire da quelle chiave di cittadinanza, nonché di orientare il proprio progetto di vita e di lavoro. Insomma un riavvicinamento tra “filiera formativa” e “filiera produttiva”, secondo un sistema duale di ispirazione tedesca, recita infatti il Decreto “… formare figure professionali di livello intermedio per l’assunzione di ruoli operativi, con adeguate responsabilità in relazione alle attività economiche di riferimento; ed offrendo risposte articolate e dinamiche alle domande del mondo del lavoro e delle professioni, tali da far percepire i saperi appresi come utili, significativi e riscontrabili nel reale.”

Caratteristiche della nuova riforma sono:

  • nuovi indirizzi: si passa da 6 a 11. Il profilo dei nuovi indirizzi è stato predisposto in modo innovativo e sempre più coerente con il sistema produttivo che caratterizza il “Made in Italy”.
  • nuovo modello didattico, basato sulla personalizzazione, sull’uso diffuso ed intelligente dei laboratori, su un’integrazione piena tra competenze, abilità e conoscenze.
  • didattica orientativa, finalizzata ad accompagnare e indirizzare le studentesse e gli studenti in tutto il corso di studi.
  • maggiore flessibilità.
  • materie aggregate per assi culturali.
  • biennio sostanzialmente unitario, seguito da un triennio finalizzato all’approfondimento della formazione dello studente.
  • raccordo tra il sistema dell’istruzione professionale e il sistema di istruzione e formazione professionale
  • reversibilità dei percorsi, sia con la possibilità di passaggio tra percorsi IeFP e IP, sia con l’accesso all’esame di qualifica o diploma professionale per gli studenti degli IP, previo riconoscimento dei crediti formativi, attraverso la personalizzazione dei percorsi (P.F.I.; 264 ore nel biennio, spazi di flessibilità nel triennio).

Viene, inoltre proposto un nuovo modello organizzativo prevedendo:

  • una QUOTA AUTONOMIA (pari al 20% orario complessivo del biennio e del triennio): per perseguire gli obiettivi di apprendimento relativi al profilo in uscita dell’indirizzo di studi anche attraverso il potenziamento degli insegnamenti obbligatori.
  • SPAZI FLESSIBILITÀ (pari al 40% orario complessivo del 3°, 4°, 5° anno): per declinare i profili dell’indirizzo di studi in percorsi formativi aderenti ai fabbisogni del territorio e coerenti con le priorità indicate dalle Regioni nella propria programmazione.

“Una maggiore flessibilità – aggiunge Preite – organizzativa/didattica, un insegnamento/apprendimento più significativo e vicino alla realtà, la personalizzazione dei percorsi per corrispondere alle diversità degli stili cognitivi e alle differenti capacità di apprendimento degli studenti, alle loro sensibilità e attitudini, ai differenti livelli motivazionali , sono certamente funzionali ad un maggior coinvolgimento dei ragazzi e ottimi deterrenti per l’abbandono degli studi: l’obiettivo è trasformare gli istituti professionali in reali “scuole territoriali dell’innovazione”.

 

 

 

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Intervento finito: dopo 10 ore la piccola Giorgia riabbraccia la sua mamma

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PITTSBURGH/LECCE – Sono state ore di attesa, tutto il Salento e l’Italia ha trattenuto il fiato stringendosi forte attorno a Giorgia e a mamma Elisa.
Ma alla fine tutto è andato nel migliore dei modi: dopo un intervento durato 10 ore e mezza, il trapianto multiviscerale cui si è sottoposta la piccola Giorgia, a Pittsburgh, in Pennsylvania, negli Stati Uniti è riuscito.
Mamma Elisa alle 3:30 della notte -ora americana- ha potuto finalmente tirare un sospiro di sollievo.
L’intestino della bambina, l’organo più mal ridotto è stato sostituito, grazie a un piccolo donatore americano.

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“L’importanza della contrattazione in una democrazia avanzata”, la Fisac Cgil Lecce avvia un ciclo di seminari formativi

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LECCE – La contrattazione inclusiva, la lettura dei bilanci, la comunicazione: sono i tre cardini attorno ai quali ruota il ciclo di incontri formativi ideato dalla Fisac Cgil Lecce in collaborazione con la Cgil Lecce. Rivolto ai giovani quadri del sindacato che tutela i lavoratori del settore creditizio e assicurativo, il percorso formativo vede per la prima volta il coinvolgimento della Confederazione e delle altre Categorie, che hanno accettato con entusiasmo l’invito a seguire il corso da parte dei segretari generali territoriali di Cgil e Fisac Cgil, Valentina Fragassi e Maurizio Miggiano.

“Oggi la contrattazione non può che essere inclusiva, ossia deve abbracciare i diversi contratti nazionali applicati nel medesimo posto di lavoro, e d’anticipo, precorrere cioè i tempi preparando il mondo del lavoro alle innovazioni in atto”, spiegano Fragassi e Miggiano. “Per riuscirci i sindacalisti hanno bisogno di strumenti, conoscenze e competenze, ma soprattutto di trovare punti di incontro con i colleghi delle altre categorie, visto che ormai nei vari posti di lavoro sono applicati contratti diversi per svolgere le medesime mansioni. Solo la contrattazione inclusiva è capace di migliorare la posizione dei lavoratori più deboli e di non lasciare nessuno indietro sul piano dei diritti e delle retribuzioni, come lo stesso segretario generale, Maurizio Landini, ha recentemente ricordato”.

Il corso comincerà venerdì 8 novembre con un incontro intitolato “L’importanza della contrattazione in una democrazia avanzata” (ore 9, Hotel Tiziano): dopo i saluti di Fragassi e Miggiano, sono previsti gli interventi di: Mario Fiorella, già presidente della Sezione Lavoro della Corte d’Appello di Lecce; Antonio Pileggi avvocato e docente di Diritto del Lavoro all’Università Tor Vergata di Roma; Antonio Damiani, già Segretario nazionale Fisac Cgil Banca Monte dei Paschi di Siena. Modererà Paola Boccardo, Dipartimento Giuridico Fisac Cgil Lecce.

Seguiranno altri due moduli di formazione: il 25 Novembre con una giornata dedicata all’analisi del settore e alla lettura dei bilanci aziendali (ci saranno Nicola Cicala e Stefano Di Dio dell’Istituto di Studi e Ricerca Formazione Lab); infine il 22-23-24 gennaio 2020 con tre giornate su “La comunicazione finalizzata” (con la partecipazione di Marco Cattaneo, Dipartimento Formazione Fisac Cgil nazionale).

L’obiettivo del corso – si legge nel comunicato – è garantire alle lavoratrici e ai lavoratori rappresentati il più alto livello di assistenza e di tutela, in un momento particolarmente difficile della vita del settore. In un contesto di forte cambiamento che vede l’automatizzazione sempre più spinta dei processi e l’introduzione di nuovi modelli organizzativi, Fisac Cgil si propone per avere un ruolo di primo piano nella trasformazione in atto. Il dirigente sindacale deve dotarsi di nuove competenze tecniche organizzative e relazionali. Per Cgil e Fisac essere in campo, in questo momento, significa continuare a portare avanti idee e battaglie. Come quella contro le esternalizzazioni: basti pensare a quelle praticate da Mps in Fruendo, con un accordo non firmato dalla Fisac e che i giudici hanno dichiarato illegittimo.

Il sindacato si opporrà con la stessa forza anche contro chi, come il responsabile della Divisione Banca dei territori di Banca Intesa, Stefano Barrese, ipotizza l’applicazione del contratto ibrido alla filiale online. E combatterà qualsiasi tentativo di precarizzare il settore con l’introduzione di nuove tipologie contrattuali che snaturano le caratteristiche del rapporto di lavoro, come accade con il cosiddetto smart working in Do Value (ex Do Bank).

Sul fronte assicurativo, la resistenza opposta dalla Fisac Cgil Lecce nei diversi procedimenti disciplinari per scarsa produttività (che hanno visto le aziende soccombenti presso l’Ispettorato del lavoro) evidenzia la necessità di continuare ad operare per garantire a tutte le lavoratrici e i lavoratori della categoria (bancari, assicurativi e riscossioni) omogeneità di condizioni economiche e normative, attraverso una contrattazione inclusiva e l’omologazione verso l’alto dei diritti e delle tutele.

Del resto l’appartenenza ad una grande Confederazione come la Cgil implica per la Fisac la propensione naturale a continuare a lottare per il miglioramento delle condizioni generali di lavoro.

 

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La sanità pugliese ha bisogno di più infermieri, ma copre le falle con i precari: la protesta all’Asl

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LECCE – Gli infermieri precari leccesi, che per due o tre anni hanno coperto le falle della sanità pugliese, vogliono garanzie per il prossimo concorso che porterà a nuove assunzioni necessarie, vista la penuria di figure professionali nelle strutture pubbliche. In mattinata si sono presentati tutti davanti alla direzione Asl leccese per chiedere al direttore generale Rodolfo Rollo di fare una ricognizione ufficiale (che era stata promessa a Bari) e generale delle figure necessarie alle strutture leccesi. Si deve partire da questi dati per fare le assunzioni utili ed evitare che gli infermieri precari siano abbandonati in un limbo. Inoltre gli infermieri precari chiedono un concorso che non li penalizzi.

“Bisogna sapere quanti precari prestano il servizio attualmente e garantire la soluzione al problema di chi ha anche 50 mesi di lavoro negli ospedali: non possiamo vederci scavalcare in un eventuale concorso da chi non ha nessuna esperienza. Dovrebbero garantirci un punteggio congruo per il lavoro già svolto” – afferma Leonardo Rivelli, responsabile del Movimento Precari Asl Lecce.

 

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Premio nazionale di poesia “Verso del Vino”, domenica 10 novembre la serata conclusiva

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CASARANO (Lecce) – Serata finale, domenica 10 novembre alle ore 19,30 presso il Chiostro Comunale, del premio nazionale di poesia “Verso del vino”: manifestazione promossa dalla Città di Casarano, Assessorato alla Cultura, con l’Associazione “Arti- laboratoriaperti”, Cantine “Vinoli” e patrocinata dalla Provincia di Lecce e della Regione Puglia.

“Il Vino e la sua antica cultura: forme, qualità, storia e leggenda” è il tema prescelto per l’edizione 2019 del concorso nazionale di poesia che ha riscosso un notevole successo attestato dal significativo numero di componimenti pervenuti da tutta Italia.

Premi in bottiglie di vino per i primi tre classificati (50 al primo, 25 al secondo e 10 al terzo) e un premio speciale “Assessorato alla cultura”, riservato agli studenti delle scuole superiori consistente in un buono libro.

Nel corso della serata conclusiva, insieme alle premiazioni, vi sarà l’esibizione del trio musicale I colori della terra (Rachele Andrioli, Redi Hasa e Rocco Nigro).

 

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Operazione “Movida”: in otto patteggiano, tra loro l’ex portiere del Lecce Davide Petrachi

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NARDO’/MELENDUGNO (Lecce) – Arrivano otto sentenze di patteggiamento nell’ambito dell’operazione “Movida” con cui gli agenti della Squadra Mobile di Lecce hanno smantellato tre gruppi dediti allo spaccio di cocaina che operavano nel centro storico del capoluogo salentino e nelle località marine di San Foca, Torre Uluzzo, Porto Cesareo, e Santa Cesarea Terme, nei pressi di piazze e locali da ballo. Il gup Edoardo D’Ambrosio ha ritenuto congrue le pene concordate dal collegio difensivo con il procuratore aggiunto della Dda Guglielmo Cataldi riconoscendo l’accusa di spaccio di lieve entità.

Di seguito tutte le pene: 2 anni e 2mila euro di multa a Roberto Patera, 41, di Nardò; 2 anni e 2mila euro di multa a Roberto Patera, 41, di Nardò; 2 anni e 1500 euro di multa a Graziano Romano, 40, di Nardò; 2 anni e 1400 euro di multa a Carmelo Vonghia, 37enne di Galatone; 1 anno e 4 mesi e 1400 euro di multa a Davide Petrachi, 33 anni, di Melendugno, ex portiere del Lecce; 1 anno e 4 mesi e 1000 euro di multa ad Andrea Montinaro, 44enne, di Vernole; 1 anno e 3mila euro di multa a Vito Sacco, 19, di Porto Cesareo; 10 mesi e 1700 euro di multa a Marco Vetrugno, 41enne, di Nardò; 10 mesi e 800 euro di multa a Carmelo Schillaci, 19, di origini siciliane ma residente a Nardò. La sospensione della pena è stata accordata per i soli Vito Sacco e Carmelo Schillaci.

L’operazione di polizia, sfociata in tredici arresti e con la chiusura di alcuni locali, venne portata a termine con l’utilizzo dell’istituto dell’arresto ritardato e dell’impiego di 15 agenti undercover, ossia sotto copertura. I poliziotti, fingendosi clienti, hanno acquistato nel complesso una cinquantina di dosi di cocaina, per documentare la cessione sistematica di sostanze stupefacenti. I soggetti arrestati avrebbero agito in gruppi distinti per gestire le piazze dello spaccio nel centro storico di Lecce, in particolare in piazzetta Santa Chiara, nonché nei pressi di discoteche e locali da ballo. Secondo le indagini, l’ex portiere del Lecce Petrachi, attualmente ai domiciliari dopo alcuni giorni in carcere, avrebbe utilizzato il suo ruolo di cameriere in una birreria di San Foca per avvicinare i clienti, suggerire locali d’intrattenimento e infine offrire la cocaina presa in consegna dal  Andrea Montinaro, indicato come il pusher di riferimento di Petrachi.

A comporre il collegio difensivo gli avvocati Massimo Donadei, Raffaele Benfatto, Massimo ZeccaTommaso Valente; Cosimo D’AgostinoPasquale De MonteMassimo Muci, Giuseppe Romano, Marco Luigi Elia, Federica Maglie, Tommaso Valente, Gianpiero Geusa, Luigia Muscetra, Loredana Pasca, Paolo Cantelmo e Anna Inguscio.

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Francesco Bizzarro è stato nominato componente del Dipartimento Ambiente e Sviluppo Economico del MRS

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Francesco Bizzarro è il nuovo membro del Dipartimento Ambiente e Sviluppo Economico del Movimento Regione Salento.

“Con Francesco Bizzarro aggiungiamo un altro importante tassello sullo scacchiere dei nostri Dipartimenti che sono la parte attiva e propositiva del nostro movimento. Amante della buona politica e sensibile alle tematiche ambientali, Francesco Bizzarro saprà essere pungolo per ogni nostra azione nuova in merito a delle problematiche che riguardo tutti. Buon lavoro da parte di tutto il movimento”. Lo ha dichiarato Leonardo Lanzilao, coordinatore provinciale del MRS.

“Poter operare all’interno di un laboratorio politico giovane e aperto e ben radicato nel territorio che fa dell’azione locale il suo cavallo di battaglia, per me è una bellissima opportunità. Sappiamo tutti che l’argomento ambientale è un nervo scoperto in questa nostra bella terra così tanto maltrattata; e dunque lavoreremo con arguzia per cercare di migliorare le cose e lo faremo con passione, lo faremo chiedendo la partecipazione di altri amici e poi di altri ancora. Inizia così questa mia nuova avventura, con tanto entusiasmo. Ringrazio il coordinatore Leonardo Lanzilao e il Presidente Paolo Pagliaro per la stima che mi hanno dimostrato, siamo in perfetta sintonia e abbiamo la stessa visione su tante problematiche che affliggono il nostro Salento, e ne condivido le battaglie da circa venti anni; inoltre ringrazio il direttivo e tutto il movimento per questa opportunità”. Queste le dichiarazioni di Francesco Bizzarro.

 

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Tentato omicidio Afendi: rimane in carcere Giuseppe Moscara, il gip: “Possibile escalation criminale”

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CASARANO (Lecce) – Può darsi alla macchia e il tentato omicidio di un pezzo da novanta della malavita locale rischierebbe di aprire una nuova stagione di fuoco in un territorio in cui le fibrillazioni della criminalità sono ancora vive. Perché il tentato omicidio di Amin Afendi si inserisce ancora una volta nell’ambito della faida che sta interessando i gruppi malavitosi attivi a Casarano e nelle zone limitrofe sfociato, come momento apicale, con l’omicidio di Augustino Potenza. Insomma, per la pericolosità dimostrata dall’indagato e per il rischio di fiammate di una faida mai del tutto eliminata, rimane in carcere  Giuseppe Moscara, il 24enne di Casarano, arrestato sabato sera perché ritenuto il presunto killer di Amin Afendi sfuggito miracolosamente ad un agguato il 25 ottobre. Il gip Giovanni Gallo ha infatti convalidato il fermo e applicato la custodia cautelare in carcere per il giovane che, nel corso dell’udienza, ha scelto la via del silenzio alla presenza del suo avvocato difensore, il legale Simone Viva.

Carcere perché, come riporta il gip nell’ordinanza, la violenza e la spregiudicatezza dell’azione criminale compiuta da Moscara dimostra una tale compromissione ed una tale piena compenetrazione nelle logiche e nelle attività del gruppo mafioso da rendere assolutamente necessaria l’adozione della misura cautelare più grave, unica in grado di poter stroncare l’operatività dell’associazione criminosa, recidendo il rapporto dell’indagato con gli altri affiliati. Solo con una misura dietro le sbarre si possono evitare ulteriori condotte delittuose e di proseguire a cooperare nell’interesse del consesso malavitoso di appartenenza.

L’attualità delle esigenze cautelari, a parere del gip, si fondano anche sulla contezza dell’allarmante circostanza che il gruppo criminale (di cui Moscara è referente) è in questo momento pienamente operativo sul territorio, ma anche della possibile escalation criminale che può seguire alla commissione di gesta così eclatanti, compiuti nei confronti di un membro di spicco del gruppo avverso.

Nelle quaranta pagine di ordinanza il gip si è sofferma, nella parte riservata alle esigenze cautelari, sull’esistenza e l’operatività, a Casarano e nelle zone limitrofe, di un sodalizio criminoso di stampo mafioso capeggiato da Montedoro Tommaso (di recente dichiarato pentito attendibile ndr), di cui avrebbe fatto parte anche il giovane Moscara, conosciuto come “Mozzarella”. Il giudice ha sottolienato la ramificazione dell’associazione sul territorio, la provata capacità di intimidazione, la sistematicità delle condotte di spaccio e la sicura collocazione di tali attività illecite in contesti delinquenziali organizzati, tutti elementi indicativi del concreto pericolo di ribadire sul territorio analoghe condotte e dell’elevata pericolosità sociale dei loro autori.

Scorrendo le pagine conclusive dell’ordinanza il giudice rimarca, così come ritenuto nella richiesta del pubblico ministero, la sussistenza concreta ed attuale del pericolo di inquinamento probatorio in considerazione dell’ambito criminale in cui si sono consumati i fatti e dell’atteggiamento omertoso che investigatori e inquirenti hanno riscontrato nelle dichiarazioni delle persone offese. Pertando Moscara potrebbe comunicare con gli altri associati, ancora liberi e inquinare le prove a suo carico.

E poi il giovane, papà da pochi mesi, sarebbe potuto fuggire come dimostra il fatto che Moscara, appena il giorno successivo al tentato omicidio, avrebbe raggiunto Napoli dove si è trattenuto con la sua famiglia per due giorni. A parere del gip si tratta di una condotta che può essere letta esclusivamente con la volontà di Moscara di sottrarsi ad eventuali controlli delle forze dell’ordine. e, verosimilmente, di cercare appoggi per una eventuale latitanza. 

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Lancia un fumogeno dalla curva Nord durante Lecce-Sassuolo: denunciato tifoso

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LECCE – Ripreso dalle telecamere mentre accende e lancia un fumogeno durante la partita Lecce-Sassuolo.

Denuncia e presto anche il Daspo: questi i provvedimenti presi dagli agenti della Digos di Lecce nei confronti del responsabile. Si tratta di C.D., un 32enne di Gagliano del Capo. L’episodio di cui è accusato si è verificato la scorsa domenica durante il match del campionato di serie A tra la squadra giallorossa e la compagine modenese, che si è tenuta nello stadio di Via del Mare.

Il tifoso leccese 32enne nel bel mezzo del secondo tempo della partita, dalla balaustra superiore della curva Nord sarebbe stato avvolto da una nuvola di fumo da cui spuntava il bagliore rosso di un fumogeno, che ha poi lanciato, alzando il braccio, verso il campo da gioco. La torcia ha terminato la sua parabola discendente sulla pista di atletica che circonda il rettangolo verde, davanti al settore da cui era stata lanciata, ed è stata subito spenta da un vigile del fuoco.

L’intera scena è stata immortalata dalle telecamere di videosorveglianza presenti nello stadio, che, insieme al servizio di osservazione effettuato dagli agenti della Digos all’interno dell’impianto sportivo, ha permesso di risalire rapidamente all’identità del 32enne, estrapolando i fotogrammi chiave.

Il tifoso è stato denunciato e nei suoi confronti è stata avviata la procedura per l’irrogazione del Daspo da parte della divisione anticrimine della questura di Lecce.

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Verso Lazio Lecce, in tre si allenano a parte

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ROMA – Doppia seduta d’allenamento per i giallorossi che continuano la preparazione presso il Mancini Park Hotel di Roma. Al mattino, divisi in due gruppi, i calciatori dapprima si sono allenati in palestra e poi sul campo. Nella seconda seduta invece sono stati impegnati in esercitazioni tattiche. Dumancic, Farias e Tabanelli si sono allenati a parte. Domani è in programma un triangolare con tempi da 45’ minuti con le formazioni Under 17 della Tor Tre Teste e Atletico Lodigiani presso il Campo Francesco Gianni di San Basilio.

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Interessi usurari ai danni di un imprenditore agricolo: titolare di una ditta condannato a 2 anni e mezzo

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GALATINA (Lecce) – Interessi a strozzo ai danni di un imprenditore agricolo dopo aver eseguito alcuni lavori. Giuseppe De Pascalis, 70 anni, di Galatina, titolare di una ditta specializzata nella realizzazione di impianti idraulici, è stato condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione con l’accusa di usura aggravata dai giudici della seconda sezione collegiale (Presidente Pietro Baffa). Nei confronti della parte civile, assistita dall’avvocato Andrea Starace, il risarcimento sarà quantificato in separata sede.

Vicenda datata e a rischio prescizione culminata in una sentenza di condanna di primo grado. Secondo l’accusa, sostenuta dal pubblico ministero Roberta Licci, De Pascalis, dopo aver concluso in qualità di titolare della Serclima srl un contratto con la Universal srl di Nadia Guglielmo e Sergio Dell’Anna (quest’ultimo unico parte civile) per l’esecuzione di lavori per un importo di 50mila e 400 euro, avrebbe raggiunto un primo accordo per la dilazione del pagamento in due tranches. Tramite due assegni bancari di 28mila e 400 euro e di 22mila euro. Sarebbero seguite ulteriori dilazioni di pagamento con nuovi assegni e da ultimo di effetti cambiari, con singoli successivi accordi, alcuni dei quali caratterizzati dalla pattuizione di interessi usurari.

Inchiesta complessa approdata in un’aula di Tribunale dopo un’opposizione ad una prima richiesta di archiviazione accolta dal gip che dispose nuove indagini, una consulenza contabile in particolare. Sarebbero stati così tracciati i pagamenti in odor di usura. Il 15 luglio del 2008 il primo assegno sarebbe stato dilazionato con 2mila e 400 euro e la contestuale emissione di due assegni bancari rispettivamente di 7mila (con scadenza 31 luglio 2008) e di 19mila euro (con scadenza 31 ottobre 2008); il 31 ottobre del 2008 l’assegno di 19mila euro sarebbe stato rinnovato con emissione di assegno bancario sul conto corrente della Bbc di Leverano per un importo di 21mila e 400 euro con scadenza 31 ottobre 2009. Gli interessi sarebbero stati pattuiti in 2mila e 400 euro per un periodo di 92 giorni corrispondenti ad un tasso di interessi del 60%, tasso usuraio in quanto superiore di oltre 40 punti percentuali il tasso soglia vigente nel periodo pari al 18,15%.

Il desposito delle motivazioni è atteso per i prossimi 60 giorni. Subito dopo gli avvocati Paolo Augusto Faraone e Paolo De Giorgi potranno impugnare la sentenza d’apello.

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Al ristorante Casamatta del Vinilia Wine Resort di Manduria la Stella Michelin

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PUGLIA – A Casamatta, il ristorante di Vinilia wine resort, arriva la stella Michelin.

Torna a brillare nella provincia di Taranto la rossa più ambita nella ristorazione mondiale.

Allo chef Pietro Penna e al ristorante Casamatta è giunto l’importante Macaron assegnato dalla Michelin. Un riconoscimento che arriva a Manduria nel cuore della terra del Primitivo lì dove l’imprenditore metalmeccanico Pietro Lacaita con le figlie Marika e Simona solo due anni e mezzo fa ha dato il via a un progetto che dal primo momento ha raccolto e ottenuto l’apprezzamento della critica.

«Non si può racchiudere la gioia in un commento – spiega lo chef Pietro Penna – È un riconoscimento che segna profondamente l’uomo e il cuoco. Sono felice, sono grato ma subito dopo aver comunicato la notizia alla brigata ero talmente carico da essermi immerso in una lunga riunione sul futuro di Casamatta. L’adrenalina l’ho smaltita in questi giorni che hanno preceduto l’appuntamento di Piacenza ripensando al percorso professionale fatto e alla sorpresa che ho avuto ormai da adulto e da professionista nel rientrare nella mia terra».

Il fascino di Vinilia wine resort e la ricchezza del ristorante Casamatta sono nell’estetica di un contesto fatto di una natura rassicurante che obbliga ad entrare in stretta connessione con una dimensione emozionale che impone ritmi e tempi al visitatore. «A Casamatta – prosegue lo chef Penna – ho ritrovato una dimensione umana che nelle grandi città è facile perdere. Ho dovuto ripensare il mio rapporto con i fornitori. Se un tempo ero abituato a dover selezionare da una cella frigo, oggi mi basta arrivare nel nostro orto o nel frutteto, piuttosto che fare una passeggiata per selezionare le migliori carni frollate da portare in tavola o il pescato che arriva direttamente in banchina».

Casamatta è oggi una sfida enogastronomica particolarmente articolata e riuscita in questo pezzo di Salento, a Manduria, in un luogo centrale tra le province di Taranto, Brindisi e Lecce. La cifra del gusto affidata allo chef Pietro Penna propone una cucina di grande carattere, pulita, passionale e concreta. Sapori mediterranei con materie prime che arrivano dall’orto del Castello e prodotti sapientemente selezionati alla ricerca di gusto e piacevolezza che sono i protagonisti di una tavola in cui la tecnica francese dello chef viene messa al servizio della valorizzazione dei sapori.

E Casamatta è stata la sfida imprenditoriale della famiglia Lacaita che ha deciso di investire in un territorio dalle grandi potenzialità. «Oggi, finalmente, la Terra del Primitivo di Manduria ha il suo riferimento gastronomico e intorno alla Stella Michelin assegnata al nostro ristorante – commentano Simona e Marika – è possibile dare una svolta al sistema di imprenditori che a Manduria costituiscono un importante riferimento nel mondo del vino a livello internazionale. Questa è una buona notizia per la nostra famiglia ma è un valore aggiunto per l’intera provincia di Taranto».

Pietro Penna, classe ‘84 nato a Specchia, in provincia di Lecce, per più di 15 anni ha vissuto lontano dalla sua terra lavorando in alcune delle più eleganti cucine internazionali con forte impronta francese. Dopo un lungo periodo al Four Season di Milano con lo chef Sergio Mei, Penna ha consolidato la sua esperienza in una cucina classica francese indossando la toque bianca al fianco di Hans Nussbaumer al Kulm hotels a Saint Moritz, per poi virare nella cucina di Pietro Amato al Richmond di Ginevra. Formativi e segnanti i cinque anni che a Parigi hanno visto Penna nella brigata di Eric Briffard al George V per passare, poi, prima del rientro in Italia da una collaborazione con Philippe Gobet Direttore de l’EcoleLenôtre.

 

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Nardò, torna la Notte Bianca del Commercio

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NARDO’ (Lecce) – Torna la Notte Bianca del Commercio e stavolta in versione invernale con l’attesa accensione delle luminarie natalizie. Sabato 16 novembre, a partire dalle ore 19, il centro storico, l’anello viario esterno e le altre vie commerciali della città accoglieranno un evento “diffuso” con iniziative di musica, gastronomia, arte e cultura e con sconti e iniziative promozionali da parte delle attività commerciali, che saranno aperte per l’occasione sino a notte fonda.

Il programma prevede lo show cooking di piazza Battisti a cura di Spadello Bello, con musica e un dj set finale. In piazza Salandra si potranno ammirare le esibizioni degli allievi della Scuola Circense di Lecce. In via Vittorio Emanuele, invece, altri momenti dedicati alla musica live. In via XX Settembre il Rotary Club Nardò accenderà (alle ore 21) l’albero di Natale donato da Arte&Luce Luminarie s.a.s. di Muro Leccese, cui seguirà l’esibizione del duo violino-violoncello con Irene Rizzo e Luca Basile e la contestuale raccolta fondi finalizzata al restauro della statua di San Gregorio. Tutte le altre strade interessate dalla Notte Bianca del Commercio ospiteranno piccoli eventi musicali e iniziative di animazione con artisti di strada, a cura delle attività commerciali. Spicca la volontà di fare rete delle stesse attività e di collaborare a un evento che non coinvolge solo gli operatori dell’area Duc, che ad esempio ospiteranno per una notte al proprio interno molte attività che hanno la sede fuori del perimetro del Distretto.

Dedicato principalmente ai bambini, infine, il trenino a cura di Salento Open Tour che percorrerà il centro storico e l’anello commerciale e che a bordo ospiterà animazione e piccoli eventi a scopo ludico e didattico. Il momento più significativo della Notte sarà, però, l’accensione delle luminarie, prevista per le ore 22, che “accenderanno” la città per tutto il periodo delle festività natalizie. Si tratta di un progetto di Terotecna Light Design di Galatina che propone un mix molto elegante e accogliente di luci calde e fredde e il light show con un effetto “movimento” continuo che conferirà dinamismo all’intera struttura delle luminarie. Da evidenziare la presenza in piazza Salandra di un grande elemento luminoso tridimensionale (alto 4 metri), un albero conico ricoperto di luci (di 8 metri) per decorare l’ingresso del castello in piazza Battisti e la presenza diffusa di “tende” luminose sugli edifici storici della città.

“Con la Notte Bianca del Commercio – spiega l’assessore alle Attività Produttive e al Turismo Giulia Puglia – la città entrerà ufficialmente nel clima natalizio. Il successo della Notte Bianca del 31 maggio scorso e la soddisfazione dei commercianti e dei tantissimi cittadini che hanno partecipato, ci hanno indotti a riproporla legandola all’accensione delle luminarie, che in città non era mai avvenuta oltre cinque settimane prima di Natale. Sarà uno spettacolo bellissimo, sia per gli eventi previsti che per il progetto di decoro e arredo luminoso che ci accompagnerà per il periodo delle feste. Per tutti, di nuovo, la possibilità di fare acquisti in modo molto vantaggioso perché tutte le attività commerciali stanno studiando iniziative promozionali inedite e ospiteranno nell’area Duc le attività che non rientrano in quest’area. La città ha risposto ancora una volta con entusiasmo e grande disponibilità ed è pronta ad accogliere tantissime persone, come è stato a maggio. Questo evento è un’altra opportunità che cogliamo con il Distretto Urbano del Commercio, che sta risultando fondamentale per il rilancio del settore”.

La Notte Bianca del Commercio della città di Nardò è un evento in collaborazione con l’Unione Commercianti di Nardò, previsto nell’ambito del Distretto Urbano del Commercio finanziato dalla Regione Puglia, uno strumento di sviluppo con il quale l’amministrazione comunale intende sostenere le attività produttive. L’area del Duc comprende il centro storico, gli assi viari principali e le vie di collegamento (corso Galliano, via Principi di Savoia, via Duca degli Abruzzi, via Roma e le zone comprese tra queste e il centro storico). Si tratta della porzione della città maggiormente interessata dalla presenza di attività commerciali, artigianali e di servizi. Il Duc è stato individuato su iniziativa dell’assessorato alle Attività Produttive, di concerto con la Regione Puglia, con Confcommercio e Confesercenti.
 

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“Noce di coccole”, è online il nuovo singolo di Marcello Zappatore

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È online il videoclip di “Noce di coccole”, il nuovo brano di Marcello Zappatore.

Un sipario che si apre (quello del Teatro Comunale di Tuglie), una direttrice d’orchestra d’eccezione (Cinzia Decataldo), un gufo violinista, una chitarra elettrica a scacchi verdi e neri, e poi rock, prog e musica classica, per un video realizzato da Giovanni De Santis e dallo stesso Marcello Zappatore, dove non tutto va come deve andare e i piani degli orchestrali sono sconvolti da un musicista ritardatario.

Il brano anticipa ufficialmente l’uscita di “Susco”, il prossimo album di composizioni originali di Marcello Zappatore, prodotto da Workin’ Label e distribuito da I.R.D., disponibile dal 21 novembre nei negozi di dischi e sulle piattaforme digitali.

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Ambulanti pugliesi in raduno a Galatone: assemblea a Palazzo Marchesale

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GALATONE (Lecce) – Continuano le Assemblee organizzate dall’Associazione CasAmbulanti nella Puglia. Dopo Bisceglie e Sava, giovedì 7 novembre 2019, alle ore 18,00, nella Sala Convegni di “Palazzo Marchesale” a Galatone, ci sarà una nuova Assemblea per discutere dei provvedimenti legislativi contestati dalla Categoria e penalizzanti oltre che vessatori ed inaccettabili. Nel corso dell’Assemblea di giovedì si farà il resoconto delle tematiche trattate nell’incontro del 5 novembre a Bari, con il Presidente della Regione Puglia, dottor Michele Emiliano e del Documento Programmatico da presentare in Regione, contenente elementi fondamentali per la Categoria e la sua sopravvivenza.

In particolare – si legge nel comunicato – i contenuti sono identificati innanzitutto con l’apertura del Tavolo tecnico che dovrà occuparsi delle determinazioni in materia di rinnovi automatici delle concessioni nel 2020 e di tante altre delicate tematiche quali, ad esempio, la Riscossione Giornaliera dei Tributi, con mantenimento integrale degli abbattimenti tariffari fino alla proposta di reinvestimento degli introiti Cosap e Tosap per le aree mercatali comunali; la predisposizione di provvedimenti normativi e regolamentari per il rinnovo automatico delle concessioni ambulanti in scadenza; l’interlocuzione governativa per il ripristino del Blocco Tariffario per i Tributi locali (Tosap/Cosap) e l’intervento in materia fiscale con l’eliminazione delle paventate disposizioni a carico degli Ambulanti. Sulla base degli atti che si andranno immediatamente a porre sul Tavolo, frutto di concertazione, si intende giungere al riconoscimento di “Categoria svantaggiata”, al fine di individuare forme di intervento a sostegno, esattamente come avviene per altri settori di pari disagio.

“Sarà un’Assemblea attesa e partecipata, con Delegazioni provenienti da tutte le province della Puglia – dichiara il Presidente della Delegazione Galatone-Salento di CasAmbulanti, il Roberto Papa – Per noi di Galatone e del territorio salentino sarà un’occasione per condividere con i fratelli ambulanti pugliesi tutte le nostre preoccupazioni per una Lavoro messo sotto i piedi tutti i giorni ed a rischio di estinzione, con tutto ciò che comporterebbe sul piano economico. occupazionale, sociale, culturale e storico. Stiamo continuando a proporre soluzioni ma avvertiamo un senso di abbandono sia da parte di coloro che non sanno ben rappresentare la Categoria di fronte alle Istituzioni romane sia per la difficoltà di essere compresi da classi politiche e dirigenti assenti, distanti e molto lontane dal mondo del nostro lavoro. Nel corso dell’Assemblea saranno assunte anche decisioni in merito alle iniziative cui CasAmbulanti dovrà decidere di intraprendere direttamente nella Capitale”.

All’incontro è prevista la partecipazione di figure istituzionali e dei massimi dirigenti dell’Associazione quindi il Presidente nazionale, il bitontino signor Donato Gala, il Coordinatore signor Savino Montaruli e i Presidenti della altre Delegazioni pugliesi a cominciare da quello dell’Area Brindisi/Taranto signor Martina Salvatore.

 

 

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Il Comune di Scorrano verso il commissariamento per mafia? Consegnata la relazione al Ministero

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SCORRANO – Nessuna proroga: la Commissione prefettizia d’accesso (composta da funzionari prefettizi e ufficiali di polizia tributaria) che si era insediata nel Comune il 29 luglio, cambiando le serrature delle porte, ha chiuso il suo lavoro nel 3 mesi previsti dalla legge e ha inviato la relazione al Ministero dell’Interno. La documentazione, che secondo alcune indiscrezioni propenderebbe per il commissariamento del Comune, sarà vagliata nel Consiglio dei Ministri, che voterà il provvedimento di scioglimento o meno. La relazione è passata prima dalle mani del prefetto Maria Teresa Cucinotta, che ha poi trasmesso tutto al Ministero dell’Interno con la sua proposta: tutto è coperto da segreto, quindi la decisione prefettizia è ancora sconosciuta. L’ultimo passaggio è quello del Presidente della Repubblica, dopo la decisione del Consiglio dei ministri, che in genere ratifica la proposta prefettizia. Il Capo dello Stato è un organo che non avendo responsabilità per questi atti deve dare solo ufficialità alla decisione controfirmata dai ministri proponenti.  La commissione ha cercato di verificare se la criminalità abbia condizionato davvero l’azione amministrativa. Il sindaco Guido Stefanelli non si è dimesso: è andato fino in fondo, sicuro della sua innocenza. Il primo cittadino spera in una soluzione favorevole da parte della Prefettura leccese.

Lo stesso identico atteggiamento dell’ex sindaco di Parabita, che però non diede alcun frutto, se non quello di far calare l’onta del commissariamento sulla città. Secondo l’articolo 143 del Testo unico degli enti locali, i Consigli comunali e provinciali sono sciolti quando emergono concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare degli amministratori, ovvero quando siano state riscontrate “forme di condizionamento degli stessi, tali da determinare un’alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi e da compromettere il buon andamento o l’imparzialità delle amministrazioni comunali e provinciali, nonché il regolare funzionamento dei servizi ad esse affidati, ovvero che risultino tali da arrecare grave e perdurante pregiudizio per lo stato della sicurezza pubblica”.

LE ACCUSE

Le  intercettazioni, pur non provando alcuno scambio con ambienti malavitosi, dimostrerebbero che il primo cittadino avrebbe chiesto a personaggi discutibili appoggio per la campagna ettorale comunale vinta nel maggio 2017 con la lista civica “La Svolta giusta”. Chi indaga lo accusa di aver promesso agevolazioni nell’aggiudicazione di appalti e servizi pubblici. Secondo gli inquirenti, il clan teneva sotto scacco il sindaco tanto da minacciarlo con un fucile per gli intoppi burocratici su alcuni appalti: presunte intimidazioni mai denunciate. Il sindaco Guido Nicola Stefanelli è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa: per questo reato non è necessaria la prova di aver fatto un favore, basta provare l’esistenza delle “connessioni”, che il primo cittadino nega fortemente.

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Incontro interlocutorio al Ministero per il sindaco Cariddi, corsa contro il tempo per non smontare i pontili

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ROMA – L’incontro al Ministero con i dirigenti della Soprintendenza è stato interlocutorio e tecnico. Tradotto: ognuno è rimasto sulle sue posizioni. La soprintendente Piccarreta, nei giorni scorsi, ha fatto scrivere al Comune dall’Avvocatura dello Stato per intimare agli amministratori otrantini di smontare tutto entro 20 giorni. I pontili danneggerebbero il paesaggio d’inverno, ma non d’estate: una storia di burocrazia kafkiana in cui sembrano contare solo carte e principi generici lontani dal caso concreto. Un emendamento alla legge finanziaria del 2018 (lo stesso che permetteva agli stabilimenti balneari di non smontare entro il 31 dicembre 2019) è l’arma che il sindaco Pierpaolo Cariddi vuole utilizzare per prendere ancora tempo. “Quella legge ci consente di non smantellare fino a dicembre: ora c’è bisogno di una decisione politica. Stiamo chiamando in causa i ministri pugliesi. Smontare i pontili è un problema economico per la collettività e un danno al turismo. I costi di smontaggio sono altissimi e sarebbe troppo dispendioso e lungo il montaggio la prossima estate” – ha spiegato il primo cittadino.

Presente anche l’assessore Loredana Capone, che sta lavorando a una soluzione politica: nonostante la Regione Puglia voglia assecondare le aspirazioni del Comune otrantino, funzionari e burocrati sembrano prevalere, con un assunto che è poco commestibile a chi vuole puntare su maggiori servizi per Otranto (il sindaco si era impegnato persino ad abbassare i pontili). La telenovela continua. Siamo in Italia, paese di burocrazia al comando, dove vincono le politiche dei “no” e le lungaggini.

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