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Ferrovie del Sud Est, al via il rinnovo della flotta di treni nel Salento

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LECCE – Ferrovie del Sud Est (Gruppo FS Italiane) e Regione Puglia hanno presentato oggi a Lecce il primo treno ATR 220 completamente rinnovato che entrerà in circolazione sulle linee salentine da metà giugno, con il nuovo orario.

Presenti al taglio del nastro l’Assessore regionale ai Trasporti, Giovanni Giannini, l’Amministratore Delegato di Ferrovie del Sud Est Luigi Lenci e il Direttore Generale di FSE, Giorgio Botti.

Il treno ATR 220 sostituirà gradualmente le vecchie littorine in circolazione nel Salento portando vantaggi in termini di sicurezza, comfort e regolarità.

Ferrovie del Sud Est ha avviato un massiccio intervento di manutenzione ciclica e di restyling su tutta la flotta di ATR 220, compresa l’installazione a bordo del sistema di Sicurezza Controllo Marcia Treno (SCMT).

Ogni convoglio è stato revisionato da cima a fondo, dai carrelli agli assili (le ruote), dagli impianti di sicurezza a quelli di climatizzazione e sottoposto a restyling: sostituiti i vecchi rivestimenti in tessuto con materiale in ecopelle per facilitare la pulizia delle sedute, cambiate le imbottiture dei sedili, riverniciati gli interni con trattamento antigraffiti e rinnovata la livrea esterna.

Investimento complessivo 40 milioni di euro.

Ferrovie del Sud Est ha lanciato su Facebook (https://www.facebook.com/FerroviedelSudEst/?ref=br_rs) un sondaggio per la scelta del nome del treno dedicato al Salento. Le votazioni online si chiuderanno a fine mese.

 

 

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Il Tar annulla ancora una volta l’istituzione della seconda farmacia a Neviano

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NEVIANO (Lecce) – Ancora una volta il TAR Lecce annulla l’istituzione della seconda sede farmaceutica nel Comune di Neviano, accogliendo il ricorso proposto dal Dr. Edoardo Fonte, titolare di altra sede farmaceutica, difeso dall’avvocato Pietro Quinto.

Il TAR già nel 2013 aveva annullato l’istituzione della nuova sede farmaceutica  rilevando l’errore procedimentale del Comune di Neviano, che aveva istituito e localizzato la nuova farmacia con una semplice deliberazione della Giunta. L’incompetenza dell’organo, eccepita nel ricorso proposto dall’avvocato Quinto, era stata rilevata dal TAR, che aveva rimesso al Comune la potestà di riattivare il procedimento per le valutazioni di competenza. Sta in fatto che il Consiglio Comunale, a distanza di oltre tre anni, aveva adottato una nuova deliberazione di conferma della istituzione della seconda sede farmaceutica, e tale proposta era stata recepita anche dalla Giunta Regionale. Con un nuovo ricorso, l’avvocato. Quinto, nell’interesse del Dr. Fonte, ha rilevato una ulteriore anomalia della procedura: la semplice conferma della precedente deliberazione della Giunta annullata dal TAR, senza la rinnovazione del procedimento violava la legge sul procedimento amministrativo. Il Comune, nell’adottare il nuovo provvedimento avrebbe dovuto svolgere una nuova istruttoria, acquisendo i pareri previsti dalla legge, attualizzati al tempo della nuova determina del C.C..

Il TAR, condividendo tale eccezione, ha rilevato che illegittimamente il C.C. di Neviano «si è limitato a trascrivere la deliberazione di Giunta del 2012, mentre avrebbe dovuto riesaminare l’intera questione, acquisendo dati aggiornati della popolazione e valutando le esigenze del territorio» anche in merito alla localizzazione della sede. L’incidenza dell’errore procedimentale – ha sottolineato il TAR – è dimostrato dal fatto che i pareri obbligatori dell’ASL e dell’Ordine dei Farmacisti espressi nel 2012 non erano più attuali perché espressi sulla base di una planimetria che segnava una zona diversa rispetto a quella approvata dal Consiglio Comunale. Da qui la statuizione di annullamento anche della deliberazione di recepimento  della Giunta Regionale. Il TAR ha altresì condannato il Comune di Neviano alla rifusione delle spese del giudizio in favore del ricorrente.

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Musica live con cena alla carta

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CAPRARICA ( Lecce ) – mercoledì 22 maggio alle 21:30 si terra presso la Pizzeria Ristorante “il vizio del barone ” a Caprarica di Lecce il concertino degli E.G.O. Marcello Zappatore e Alessandro Contino alla chitarra e Dottore Maurizio Gabrieli al basso.

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BonaSciana: DanceHall

Muse Night

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LECCE – Assoli mirabolanti, melodie barocche e ritmiche electro-funk a manetta per i MuseuM che interpretano magistralmente i MUSE, band che ha creato un suo genere grazie al genio dei tre componenti ma soprattutto all’estro creativo di Matthew Bellamy!

Un concerto da non perdere, per veri amatori..

info e prenotazioni 3917511432

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Fantasy Pizzeria: karaoke

Party Salento sul palco di piazza Candido a Monteroni con la prima tappa del Summer Tour Video Show live

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MONTERONI (Lecce) – Parte il Summer Tour 2019 Video Show live del Party Salento. Prima tappa a Monteroni in piazza Candido a partire dalle ore 21.30. Il grande spettacolo che farà rivivere la storia della musica italiana ed internazionale degli ultimi 50 anni, nell’ambito di uno show tutto da ballare e da cantare, che intratterrà tante generazioni con video originali e spettacolari scenografie.

Massimo Manca, Mauro Stiky e Street Angel condurranno la serata con le esibizioni esclusive di cantanti, ballerini, vocalist e performer. Sul mega palco allestito in piazza Candido, il format musicale viaggerà sulle frequenze di Radio Studio Più in diretta nazionale per sbalordire il pubblico con effetti speciali e lo schermo gigante.

Ingresso libero.

 

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Rischiava 4 anni per usura aggravata: titolare autosalone assolto dopo il processo

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F.Oli.

SAN DONATO (Lecce) – Rischiava una condanna a 4 anni di reclusione con l’accusa di usura aggravata ma il processo ha svelato una verità differente. E, a a distanza di anni dall’avvio dell’indagine, Fabio Persano, 49enne di San Donato, è stato assolto con la formula più ampia: perché il fatto non sussiste. Ad emettere il verdetto sono stati i giudici della seconda sezione penale (Presidente Pietro Baffa) che, in attesa del deposito delle motivazioni, hanno condiviso in pieno le argomentazioni difensive.

Eppure l’inchiesta, avviata dagli ufficiali di pg della Guardia di Finanza (al comando del colonnello Francesco Mazzotta e coordinata dall’allora sostituto procuratore Giuseppe Capoccia), aveva sulle prime consentito di svelare un presunto giro di usura ai danni di un imprenditore, residente a Lecce, finito al lastrico. Tanto da dover chiedere una serie di finanziamenti a Persano (titolare di un autosalone a Lecce) per salvare l’azienda in mancanza di liquidità.

L’uomo, nel 2012, si sarebbe rivolto a Persano per ottenere un prestito allo scopo di recuperare una parte del patrimonio finita in una procedura esecutiva immobiliare. Da allora ci sarebbe stato un giro di assegni. Inoltre, come ulteriore garanzia del prestito, l’imprenditore avrebbe firmato una procura speciale a vendere un appartamento di Galatina di proprietà della figlia. Alla fine, secondo quanto denunciato dalla presunta vittima, a fronte di  un prestito di 36mila euro (in parte, circa 7mila e 500 euro già restituito) Persano avrebbe fatto  firmare alla figlia, oltre alla procura speciale a vendere, anche effetti bancari ed un assegno di 10mila euro per un importo totale di 64mila euro.

Luigi Corvaglia

L’impianto accusatorio è stato smontato in sede dibattimentale. Gli avvocati Luigi Corvaglia e Francesco Spagnolo, attraverso il deposito di prove e documentazioni, hanno evidenziato l’inattendibilità delle dichiarazioni della persona offesa che, sentito nel corso del processo, aveva negato di avere precedenti penali. Ipotesi smentita dalla difesa che, in aula, ha prodotto il certificato penale della persona offesa. In più sono emerse contraddittorietà sui tempi e sul quanto erogato e pattuito.

L’avvocato Francesco Spagnolo

Le richieste di denaro sarebbero state finalizzate per operazioni di natura immobiliare. A dimostrazione di ciò ci sarebbe la casa acquistata all’asta dall’ufficio esecuzioni del Tribunale di Lecce con l’aiuto di Persano rivenduta pochi mesi dopo dalla presunta persona offesa ad un prezzo raddoppiato dalla stessa vittima.

In più sono state sollevate alcune contraddittorietà tra la consulenza della Procura redatta da Ivan Carpentieri e quella di parte redatta dal commercialista Giorgio Mantovano.

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Esplode distributore automatico durante l’allestimento del negozio, grave 23enne

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NARDÒ (Lecce) – Un cortocircuito provoca l’esplosione di un distributore automatico ed un giovane operaio cinese finisce in ospedale con “codice rosso”.

È accaduto nel cuore della notte a Nardò, in via Aldo Moro, quando erano circa le 4. Il giovane straniero, di 23 anni, pare fosse intento ad allestire un nuovo store, quando ad un certo punto si sarebbe verificata l’esplosione, che lo ha ferito al volto.

Trasportato d’urgenza alla volta dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, il 23enne è stato ricoverato a causa delle gravi ferite riportate.

Sul posto, per ricostruire l’accaduto, sono intervenuti i carabinieri della stazione neretina e gli ispettori dello Spesal, che dovranno ora accertare se siano state rispettate tutte le norme previste in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.

 

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Il giornalista Francesco Giorgino inaugura la prima edizione di “Dialoghi al pozzo”

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LECCE – Sarà il volto del Tg1 Francesco Giorgino ad aprire venerdì 24 maggio alle 19 la prima edizione di “Dialoghi al pozzo”, il progetto avviato quest’anno dall’arcivescovo Michele Seccia attraverso l’Ufficio diocesano delle comunicazioni sociali diretto da don Antonio Murrone e Portalecce, la testata giornalistica diocesana.

Per questo primo anno, due incontri all’aperto nel chiostro dell’antico seminario intorno al pozzo barocco per discutere di comunicazione, tema molto caro a Papa Francesco ma anche all’arcivescovo di Lecce che ha voluto investire in questo settore a distanza di tre anni dalla chiusura de L’Ora del Salento, l’ultimo settimanale diocesano.

Tema conduttore della rassegna di dialoghi, il messaggio di Papa Francesco per la 53a Giornata delle Comunicazioni sociali che verrà celebrata in tutto il mondo domenica 2 giugno dal titolo, “‘Siamo membra gli uni degli altri’ (Ef 4,25). Dalle social network communities alla comunità umana”, riassunto nello slogan scelta per la prima edizione di “Dialoghi al pozzo”: “Ci siamo ingozzati di connessioni e abbiamo perso il gusto della fraternità”, espressione che il Santo Padre ha pronunciato pochi giorni fa nell’omelia a Skopje durante il viaggio in Bulgaria e Macedonia del nord.

Il format della rassegna prevede proprio il dialogo come metodo di approccio alle questioni della comunicazione, fondamento di ogni conoscenza reciproca e della costruzione di vere comunità. L’incontro con Giorgino, conduttore del Tg di punta della rete ammiraglia Rai e docente di comunicazione e marketing alla Luiss, dal titolo “Alto volume. Comunicare nella società post moderna” sarà un incontro a microfono aperto con il pubblico e sarà moderato da Marcello Favale.

Il secondo appuntamento è previsto per giovedì 30 maggio sempre alle 19. L’ospite sarà don Marco Pozza. Cappellano presso il carcere di massima sicurezza “Due Palazzi” di Padova, giornalista, scrittore, conduttore televisivo e ideatore di programmi per Tv2000. Ha fondato e gestisce un sito internet che definisce “parrocchia virtuale”. Noto al pubblico per le sue numerose televisive ma anche per aver intervistato più volte il tv Papa Francesco. Con lui dialogherà Raffaella Meo (Trnews). Titolo dell’incontro del 30 maggio: “Dire Dio. Tra Cocktail, graffiti e canto gregoriano”Entrambi gli appuntamenti saranno trasmessi in diretta streaming su Portalecce.it e sulla pagina fb del portale.

 

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“Il Salento narrato dai Poeti del 900 Salentino”, sabato 25 maggio al Palazzo Baronale di Caprarica

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CAPRARICA (Lecce) – Continuano gli appuntamenti a Caprarica del Maggio dei Libri, nell’ambito del progetto Città che Legge, sabato 25 maggio alle ore 19:00 nel Cortile del Palazzo Baronale, sarà presentata la ristampa di Qui, se mai verrai… il Salento narrato dai Poeti del 900 Salentino (Edizione Spagine)

Una narrazione del territorio attraverso la scrittura poetica degli autori del 900 salentino con Simone Giorgino (Centro PENS dell’Università del Salento) poeta e storico della letteratura e Letture dell’attore Piero Rapanà. I poeti che costruiscono con i loro versi l’itinerario sono: Vittorio Bodini, Girolamo Comi, Ercole Ugo D’Andrea, Rina Durante, Vittore Fiore, Vittorio Pagano, Claudia Ruggeri, Salvatore Toma, Antonio Verri, che “gioca” sostanzialmente in case nella sua Caprarica che negli ultimi anni ha voluto riabbracciarlo e farne un punto di riferimento non solo culturale. La presentazione sarà sviluppata sul filo teatrale della rappresentazione scenica. In forma di monologhi intesi, nella bella cornice storica del Palazzo Baronale di Caprarica in Piazza Vittoria.

“Qui se mai verrai…” è soprattutto un’audioguida poetica, la proposta di un itinerario, di una visita che guarda il territorio cercando nei luoghi il riverbero della poesia: un Cd ed un libro nato dall’incontro di Piero Rapanà, Simone Giorgino, Angela De Gaetano e gli Adria di Claudio Prima, Maria Mazzotta, Redi Hasa, Emanuele Coluccia, Ovidio Venturoso.

Si può viaggiare attraversando l’immateriale? Incrociare la traiettoria di una voce, di un sussurro? Camminare in punta di piedi su tracce d’inchiostro, osservare non visti il divenire di un rigo tinto di penna?

La scrittura è “cattura del soffio”, matrice che dà corpo e sostanza all’immaterialità. C’è un pensiero, un’idea e poi un movimento di mani, di corpo, di anima, di voce che mette le cose in vita. C’è una geografia ideale della Terra d’Otranto che i poeti hanno tracciato con i loro versi.

Il territorio, la sua natura. I soffi del vento, il cicaleccio dell’arsura estiva, le solitudini, i clamori della festa, le paure, le lontananze, i rifugi domestici… materia di una lingua che nel Novecento s’è fortificata d’esperienze che hanno valicato il soffoco della provincia e aperto orizzonti inimmaginabili a Lecce e al Salento oggi, inscindibile dal suo portato culturale.

Così appare agli occhi del viaggiatore: una terra fortemente poetica. Ognuno prova stupore se volge lo sguardo. Sente voci. Le molte voci che la poesia accoglie.

E allora, perché non accompagnare la visita in Salento con le parole dei poeti?

 

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Rinviato processo per l’omicidio di Noemi. Mamma Imma: “Questo rinvio non va bene”

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F.Oli.

SPECCHIA (Lecce) – Troppe udienze in calendario e il processo di secondo grado per l’omicidio di Noemi Durini slitta di due settimane. Si fa appena in tempo a fare l’appello che la Sezione Promiscua della Corte dell’Appello (Presidente Maurizio Petrelli, a latere Adele Ferraro, Laura Liguori) rinvia al 7 giugno il giudizio di secondo grado a carico di Lucio Marzo, l’omicida reo confesso della studentessa di Specchia, così come richiesto dall’avvocato Luigi Rella. Troppo complesso il processo per essere affrontato con la necessaria serenità alla luce del sovraccarico in udienza previsto nella giornata di oggi. Per cui la sezione promiscua della Corte d’Appello (competente per i procedimenti a carico di imputati all’epoca dei fatti minorenni) ha disposto il rinvio.

 

 

La decisione della Corte (condivisa dal vice procuratore generale Salvatore Cosentino) ha sollevato un certo malessere in seno alle persone offese: mamma Imma, il padre Umberto e la sorella Benedetta presenti in aula con gli dagli avvocati Mario Blandolino e Francesco Zacheo.

 

 

Il processo di primo grado, che si è celebrato con il rito abbreviato, si è concluso con la condanna a 18 anni e 8 mesi di reclusione per l’omicida reo confesso della fidanzata Noemi Durini ammazzata il 3 settembre del 2017 nelle campagne di Castrignano del Capo con alcuni colpi di pietra e una coltellata. Con il ricorso in appello la difesa del 19enne di Montesardo Salentino (sempre detenuto nel carcere di Quartucciu in Sardegna oggi presente in aula) ha chiesto una riforma della sentenza emessa dal gup del Tribunale per i Minori, Aristodemo Ingusci sulla base della mancanza delle aggravanti della premeditazione e dei futili motivi. Questo perché Lucio avrebbe agito d’impeto, senza alcun piano ordinato, ma spinto da un raptus.

In più, sempre il 7 giugno prossimo, l’avvocato potrebbe nuovamente avanzare richiesta di perizia psichiatrica in virtù dei continui trattamenti farmacologici e trattamenti sanitari obbligatorio a cui Lucio è stato sottoposto nelle settimane che hanno preceduto l’efferato delitto della 15enne di Specchia.

 

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Calci, spintoni, ciocche di capelli tirate agli allievi: chiuse le indagini su una maestra di sostegno

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F.Oli.

NARDO’ (Lecce) – Calci, spintoni, ciocche di capelli tirate come fosse una prassi lecita e normale. In una classe di una scuola primaria di Nardò un’insegnante di sostegno avrebbe terrorizzato e maltrattato giovanissimi allievi che, per la paura, di notte dormivano con difficoltà e di giorno non volevano più andare a scuola: “Mamma, la maestra ci dà le botte”, raccontavano da mesi ai propri genitori. Nei giorni scorsi il pubblico ministero Maria Rosaria Micucci ha fatto notificare un avviso di conclusione delle indagini preliminari a carico di B.L.R., 50enne di Nardò, inizialmente sospesa per un anno dall’insegnamento, misura dimezzata di recente dal Tribunale del Riesame.

La maestra risponde di maltrattamenti aggravati perché commessi ai danni di minori e all’interno di un istituto di istruzione e lesioni sulla scorta delle indagini condotte dai carabinieri di Nardò, al comando del maresciallo maggiore Vito De Giorgi. Da novembre a gennaio, i militari hanno acquisito innumerevoli riscontri: acquisizioni di testimonianze, denunce querele, referti medici, analisi di registrazioni di dichiarazioni fornite da un bambino alla madre. Otto i ragazzini presi di mira. Tre le denunce. I bimbi non sono stati sentiti ma i referti medici parlerebbero chiaro. In un caso i medici del pronto soccorso accertarono che “sul cuoio capelluto piccola area in parte senza capelli, in parte con capelli spezzati”. I racconti dei bambini, poi, sono stati messi nero su bianco dai genitori.

Già a metà dicembre la madre di una minore segnalò che la figlia aveva iniziato a piangere improvvisamente ogniqualvolta veniva accompagnata a scuola. La piccola le aveva raccontato che l’insegnante di sostegno aveva un atteggiamento molto severo e anche manesco e che, in alcuni casi, aveva afferrato per i capelli alcuni di loro. Giorni dopo un altro genitore depositò una denuncia-querela perché aveva notato la mancanza di alcune ciocche di capelli sulla testa del figlio. Che confidò: “E’ stata la maestra che mi ha tirato i capelli…mi prende a schiaffi anche dietro la testa e mi tira anche per la maglietta che io non posso respirare”.

In seguito sempre lo stesso bambino riferì alla madre di avere avuto paura ad andare a scuola e fu persino costretto a ricorrere alle cure dei medici del 118. Non è stato l’unico piccolo che si è presentato in ospedale. Stando a quanto contenuto in un’altra denuncia-querela, infatti, anche un altro giovane allievo finì in pronto soccorso. Il referto medico stilato l’8 gennaio parlava chiaro: “Sul cuoio capelluto piccola area in parte senza capelli, in parte con capelli spezzati”. Confermando così le dichiarazioni che il bambino aveva rilasciato alla madre: “E’ stata la maestra che mi ha preso per i capelli perché siccome ero rimasto chiuso in bagno per colpa dei più grandi, lei ha detto che ho perso tempo”.

I riscontri si sono avvalsi anche delle testimonianze a sommarie informazioni rilasciate da altri genitori. In un caso una madre ha riferito ai carabinieri che la maestra avrebbe sollevato un banchetto con una tale violenza da far sbattere il mento del bambino contro il tavolino. C’è chi, tra i genitori, si sarebbe presentato a scuola per chiedere spiegazioni bollate dalla maestra “come invenzioni”. L’intera vicenda è finita al vaglio dei giudici del Tribunale del Riesame a cui hanno fatto ricorso gli avvocati Massimo Muci e Anna Maria Ciardo. I legali hanno sostenuto come l’insegnante sia rimasta con gli alunni da sola in tre occasioni: il 29 ottobre; il 28 novembre e il 17 dicembre dello scorso anno. Sempre per poco più di due ore. E la difesa ha sollevato dubbi sulla possibilità di compiere simili azioni in così breve tempo. Subito dopo l’avviso, l’indagata potrà nuovamente replicare alle accuse depositanto memorie difensive o chiedendo di essere interrogato.

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Sigarette spente su un bambino al rifiuto di subire atti sessuali: indagati padre e zio

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di Francesco Oliva

SALENTO – Costretto a subire molestie sessuali dal padre e dallo zio. E quando si opponeva veniva punito: sigarette spente sul corpo, fango, escrementi e saliva spalmati sul corpo. L’orrore senza fine arriva da un paese del circondario di Galatina. Ed ora è stato cristallizzato in un avviso di conclusione, a firma del pubblico ministero Maria Rosaria Micucci, in cui compaiono le accuse a carico del padre e lo zio di un bimbo. Tenuto sotto scacco da novembre del 2015 (quando il piccolo aveva 5 anni) fino alla fine del 2017. Una lunga scia di abusi e sevizie, come sveliamo in esclusiva, interrotti solo quando il bimbo è riuscito a rivelare violenze e traumi (al momento solo presunti) alla madre. La donna, separata dall’uomo, non ha perso tempo. Si è presentata presso la caserma dei carabinieri del paese per mettere a verbale il racconto del figlio allegando anche le registrazioni audio in cui il bimbo confessava di avere subìto molestie sessuali dallo zio. Perché nel registro degli indagati il primo nome iscritto è il suo.

Per violenza sessuale ma anche per pornografia minorile così come riportato nell’avviso di conclusione. I carabinieri, acquisita la denuncia, raggiunsero casa dell’uomo sequestrando il telefonino in cui erano state conservate quattro foto del nipote nudo. L’orrore, però, sarebbe stato rappresentato da altro. Di molto più grave. Qualcosa di sconcertante nella ricostruzione degli inquirenti. Perché gli atti sessuali sarebbero stati compiuti anche del padre. Il bimbo ha parlato delle attenzioni che il genitore gli avrebbe riservato nel corso dell’incidente probatorio in cui era chiamato a riferire degli abusi che avrebbe subìto per mano dello zio.

Gli abusi si sarebbero consumati nei giorni in cui il bambino veniva affidato al padre sia all’interno della casa dei nonni paterni che in una casolare di campagna di loro proprietà poco distante dall’abitazione. Padre e zio avrebbero costretto il piccolo a consumare rapporti orali. E quando si opponeva veniva picchiato, sculacciato. In altre circostanze, secondo la ricostruzione del pm, lo pizzicavano, gli spalmavano sul corpo fango, escrementi, saliva. Altre volte gli spegnevano le sigarette sul corpo. Da qui le accuse di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale aggravata e continuata nei confronti dei familiari del piccolo.

Questo racconta l’inchiesta che si è avvalsa degli esiti di due incidenti probatori per cristallizzare le accuse in considerazione dell’età della vittima. Ci fu una prima fase della perizia in cui il gip Alcide Maritati chiese al ctu, la psicologa Sara Scrimieri (affiancata dalle colleghe Addolorata Panizza per la madre della persona offesa e Michela Francia per la controparte) di accertare se il bambino si potesse ritenere attendibile e se potesse testimoniare. Nella seconda fase, invece, il giudice chiese di valutare le accuse mosse dal piccolo allo zio. In quella sede, nel mese di novembre, il piccolo riferì anche di attenzioni particolari che gli avrebbe riservato anche il padre. Il pm ha così iscritto nel registro degli indagati il nome del genitore per chiedere un secondo incidente probatorio che si è svolto a dicembre affinché le dichiarazioni del bambino fossero utilizzate anche contro il genitore.

L’avviso di chiusa inchiesta non rappresenta un verdetto di colevolezza anticipato. Padre e zio, difesi rispettivamente dagli avvocati Francesco Calabro e Stefano Chiriatti, hanno ora venti giorni a loro disposizione per chiedere di essere interrogati o per produrre memorie difensive prima che il pm formalizzi la richiesta di rinvio a giudizio. Nel frattempo, il bimbo e la madre si sono trasferiti. Hanno lasciato il Salento per raggiungere una località del Nord Italia. Ad assistere la donna, come genitore esercente la potestà genitoriale e affidataria del minore, l’avvocato Roberto Tarantino.

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Salvemini: “Piazza Palio, ex Agip, Caserma Pico e Casa del Mutilato, spazi strategici da rigenerare”

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LECCE – “Ci sono spazi della città che più di altri possiamo prontamente ripensare in chiave innovativa, andando incontro alle esigenze e aspettative dei leccesi e dei suoi tanti visitatori”. Lo dichiara il candidato sindaco per il centrosinistra, Carlo Salvemini.

“Sono edifici – prosegue – come l’ex stazione Agip, e la Casa del Mutilato in Piazza Italia, e spazi aperti come piazza Palio o complessi come le aree comunali del’ex Caserma Pico, ai quali occorre assegnare nuove funzioni per innescare processi virtuosi di rivitalizzazione sociale, economica e culturale. Abbiamo un progetto di futuro per questi spazi.

Piazza Palio ha bisogno di una nuova funzione pubblica per restituirle la sua funzione naturale di spazio di socialità e di sport: pensiamo che possa diventare una grande palestra all’aperto raccordata al Palazzetto dello Sport, uno spazio  polifunzionale e accessibile da progettare insieme al Coni, il Comitato paraolimpico e tutte le scuole che lì hanno sede.

L’ex stazione Agip, preziosa testimonianza architettonica in Viale dell’Università, può essere dedicata all’accoglienza e all’informazione turistica, diventare un centro informativo per  accogliere i turisti, e presentargli, dentro uno spazio espositivo flessibile e accogliente, un ricco e suggestivo ventaglio di offerta di itinerari storici, paesaggistici e culturali della città. Uno spazio innovativo dotato di un punto di ristoro e servizi di bike sharing e car sharing. Una vetrina utile anche a promuovere l’offerta ricettiva della città.

La Caserma Pico, situata nel quartiere Mazzini deve trovare una nuova funzione rigenerando anche Piazza Ludovico Ariosto. Un progetto di mobilità, già in cantiere, deve ricollegare i due estremi di via 24 maggio fluidificando il traffico e offrire parcheggi interrati al servizio del centro urbano. Con un nuovo programma funzionale dovrem ripensare gli edifici dismessi e prevedere un progetto innovativo composto da residenze miste, social housing e tradizionali, per studenti e famiglie, prevedere attrezzature di interesse comune facilmente accessibili, abbattendo i muri e definendo servizi commerciali e aree mercatali innovative. Un progetto ambizioso da realizzare con il sostegno dei privati che vorranno scommettere su questo quartiere.

La Casa del Mutilato di Piazza Italia, importante immobile storico situato di fronte a Porta San Biagio, grazie al protocollo d’Intesa condiviso con ASL Lecce e ANMG – Associazione Nazionale fra Mutilati e Invalidi di Guerra -, è oggi dotato di una nuova vocazione. Vogliamo far diventare l’edificio un centro innovativo del welfare. Il progetto – conclude Salvemini – prevede di restaurare l’immobile definendo uno spazio di condivisione e co-progettazione per nuove forme di welfare capaci di rispondere ai bisogni emergenti dei cittadini; uno spazio di aggregazione e incontro, nel quale istituzioni, associazioni di volontariato e imprese sociali lavorano insieme condividendo la lotta al contrasto delle sempre più diffuse vulnerabilità sociali”.

 

 

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Imposta di soggiorno, Baglivo: “Maggiore trasparenza ed efficienza con un accordo governativo”

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LECCE – Maggiore trasparenza ed efficienza sulla tassa di soggiorno. Arturo Baglivo, candidato sindaco per il Movimento Cinque Stelle al Comune di Lecce, promette cambiamenti radicali su uno strumento che potrebbe essere una risorsa ma che invece, per varie inefficienze, si trasforma in una misura monca, non in grado di soddisfare le esigenze degli enti locali.

“Chi è abituato a viaggiare conosce bene la tassa di soggiorno: un contributo che gli albergatori richiedono a turisti e viaggiatori ospitati nelle strutture, che varia da città in città – afferma Arturo Baglivo – ad oggi sono circa 900 i Comuni italiani che hanno introdotto l’imposta di soggiorno ma in alcuni casi non raggiunge neppure il 50% di quella dovuta”. Secondo il candidato sindaco pentastellato il problema è dovuto, in primo luogo, alla mancanza di un patrimonio di dati comuni. Le questure, infatti, non comunicano ai Comuni i dati relativi a chi entra nelle strutture ricettive e questo crea un mancato controllo e nessun ritorno economico sul territorio.

I Comuni come possono, quindi, avere dei dati realistici e concreti? Baglivo annuncia la realizzazione di un’intesa, a livello governativo, in grado di superare il problema e di apportare benefici anche alla città di Lecce. “Individuare le soluzioni utili a favorirne la riscossione è l’obiettivo del Governo del cambiamento – continua Baglivo – e grazie a un atto d’intesa tra Garante della privacy, Ministero dell’Economia, Questura e Ministero dell’Interno, ben presto anche Lecce potrà sapere con esattezza qual è l’incasso che manca e garantirne così riscossione e trasparenza”.

Baglivo annuncia l’arrivo anche di altre misure a beneficio degli enti locali, tra cui Lecce. “Con il Documento di Economia e Finanza il Ministero dell’Economia traccerà le linee guida della politica di bilancio e di riforma per il prossimo triennio, nel pieno rispetto dei vincoli europei. Nel documento un capitolo importante è dedicato alla crescita degli enti locali. Il Movimento5stelle continua a mantenere le sue promesse sul piano dello sviluppo economico e lotta alla povertà – conclude il candidato sindaco – prima il reddito di cittadinanza, ora un piano di riequilibrio per i Comuni che sono sempre stati lasciati da soli a combattere con i bilanci in negativo, dissesti o predissesti finanziari. Un cambiamento di rotta rispetto all’atteggiamento che per anni la politica ha avuto nei confronti degli enti locali”.

 

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Poli Bortone: “Convinta di arrivare al ballottaggio. Leccesi, abbiate coraggio”

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LECCE – “Ho avuto il privilegio di governare questa città per nove anni. Lasciandola in ottime condizioni, dopo un lavoro enorme che l’ha resa famosa in Italia e in Europa. Dopo 10 anni di governo di altri ritrovo Lecce spenta, degradata, non curata. Per questo ho trovato il coraggio di rimettermi in campo. Adesso chiedo a voi lo stesso coraggio!”, E’ quanto afferma Adriana Poli Bortone in un videomessaggio ai leccesi. 

“In questa campagna elettorale – afferma il candidato sindaco – ho incontrato e ascoltato tantissimi di voi. Ognuno mi ha lasciato qualcosa. Ad ognuno ho promesso l’unica cosa che sono in grado di promettere: il mio impegno per far rinascere la città che amiamo. Sto avvertendo in queste ore la stima, l’incoraggiamento, la vicinanza di tantissimi concittadini e sono convinta di arrivare al ballottaggio. In questa campagna elettorale c’è stato qualche tentativo di confondere gli elettori. Come se il risultato di un candidato sindaco dipendesse dal numero di liste o listarelle che lo sostengono. Non è affatto così. La legge prevede l’elezione diretta del sindaco e consente il voto disgiunto. Moltissime persone che sto incontrando voteranno per me come sindaco anche se al Consiglio comunale saranno “costrette,” diciamo così, a votare per il parente o l’amico candidato in una delle liste di Salvemini o Congedo.

Voglio chiudere la campagna elettorale gustando il sorriso e l’affetto dei miei amici leccesi, voglio ballare con loro, perché ci siamo fatti forza a vicenda e abbiamo vissuto bene queste giornate incredibili. Vogliamo stringerci, guardarci negli occhi, abbracciarci e magari divertirci insieme, allegramente, serenamente, convinti di aver dato tutto per amore della nostra città. Facciamo musica, balliamo, condividiamo sensazioni, senza parlare di politica e programmi, con il gusto di sentirci comunità. Infine – conclude la Poli Bortone – voglio dire un grande GRAZIE alle 5 liste che mi hanno appoggiato in quest’ultima avventura. GRAZIE a Io Sud, Fiamma Tricolore, Mpl, Giovane Lecce e alla lista che porta il mio nome.  GRAZIE perché avete creduto e avete osato sognare. GRAZIE perché Lecce aveva bisogno di Voi e sono certa che la città tutta vi sarà grata”.

 

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“Cambia la musica in ospedale”, al “Vito Fazzi di Lecce un convegno sull’umanizzazione delle cure e dei luoghi

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“Cambia la musica in ospedale” è il titolo del convegno dedicato al tema dell’umanizzazione delle cure, che si terrà presso l’ospedale Vito Fazzi di Lecce il prossimo 7 giugno (venerdì) alle ore 18.00.

L’appuntamento, organizzato dall’Associazione di volontariato C.A.SA. di Lecce in collaborazione con ASL Lecce, concluderà il primo anno del progetto “HospitArti – musica ed altro fuori dal reparto”, che, con il sostegno della Fondazione Megamark, ha portato in ospedale 11 concerti di vari generi musicali e una mostra itinerante di pittura e poesia, da maggio 2018 a maggio 2019.

La riflessione partirà dalla relazione del professor Pietro Refolo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma – Istituto di Bioetica e Medical Humanities.

Proseguirà con la presentazione del progetto regionale “Hospitality” per l’innovazione dell’accoglienza nelle strutture sanitarie pugliesi, a cura di Giovanni Gorgoni, direttore dell’AReSS Puglia (Agenzia Regionale per la Salute ed il Sociale).

Si darà quindi voce ai rappresentanti delle associazioni impegnate nel mondo della sanità (AVO, Cuori e mani aperte verso chi soffre, TDM-Cittadinanzattiva) e al Comitato Consultivo Misto della ASL di Lecce per una valutazione dei primi risultati del progetto Hospitality e per parlare, a partire dalle proprie esperienze, di umanizzazione degli spazi, delle relazioni e dei tempi nei luoghi di cura.

Per l’occasione sarà presente un rappresentante della Fondazione Megamark per presentare l’attività della Fondazione attraverso il bando “Orizzonti solidali”.

Porteranno i saluti istituzionali Rodolfo Rollo (Commissario Straordinario ASL LECCE) e Giampiero Frassanito (Direttore Medico P.O. “V. Fazzi” – Lecce).

L’intento del convegno è offrire un contributo di riflessione e un’occasione di confronto tra i vari attori impegnati nelle strutture della ASL per migliorare la qualità delle degenze: i dirigenti ASL, il personale sanitario, le associazioni di volontariato.

Il convegno sarà seguito dal concerto finale, con gli artisti Filippo Bubbico e Dalila Spagnolo che intrecceranno jazz e musica cantautorale italiana.

 

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Riclassamento estimi catastali, Congedo: “Servirà la collaborazione di altri enti, ma confido nel buon senso”

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LECCE – “Come in ogni campagna elettorale, da un po’ di anni a questa parte, anche in questa c’è una domanda che ricorre quasi in ogni intervista: ‘quale sarà il suo primo provvedimento?’. In sé non sarebbe un dato rilevante, visto che una buona amministrazione la si può valutare dall’insieme dei provvedimenti che adotta, ma riveste comunque un valore simbolico non indifferente. Rappresenta la preoccupazione più forte con cui un candidato si appresta, eventualmente, ad amministrare, riassumendo in sé sia la visione che il senso dell’urgenza”. Lo dichiara il candidato sindaco del Centrodestra, Saverio Congedo.

“E questo vale anche se, in concreto – prosegue il candidato sindaco – non sempre questa preoccupazione è immediatamente traducibile in un singolo provvedimento. In questi giorni, a chi mi ha rivolto questa domanda, la mia risposta è stata duplice. La prima risposta si riferisce ad una problematica molto ampia e complessa, richiederà un approccio sistematico e rappresenterà la preoccupazione di fondo di tutta la mia attività di governo. Si tratta della necessità che io avverto come assolutamente prioritaria, da cui dipende tutto il resto, quella di uscire dalla procedura di pre-dissesto avviata da Salvemini.

La seconda preoccupazione è più specifica, si riferisce ad una situazione precisa, paradossale ed ingiusta, su cui mi ripropongo di intervenire al più presto, qualora i leccesi dovessero scegliermi come loro sindaco. Mi riferisco alla ben nota vicenda del riclassamento degli estimi catastali. Attribuisco così tanta rilevanza a questa vicenda perché si è venuta a creare una situazione, assurda e ingiustificabile, di clamorosa disparità di trattamento fiscale. Da una parte ci sono i proprietari di immobili che hanno presentato ricorso alla Magistratura Tributaria, vincendolo, e dall’altra coloro che non hanno presentato ricorso o lo hanno fatto seguendo altri canali giurisdizionali. Oggi esistono vicini di casa, nello stesso stabile, sullo stesso pianerottolo e appartamenti identici, che però sono sottoposti ad una tassazione notevolmente differente.

A fronte di questa situazione, l’ipotesi di lavoro, elaborata recentemente insieme all’avv. Villani, riguarda la possibilità che il Comune di Lecce revochi in sede di autotutela le delibere di giunta del 2010 (DGR 639 del 29/7/2010 e 746 del 11/10/2010) con le quali l’Amministrazione comunale ha attivato la procedura della revisione del classamento delle unità immobiliari. Successivamente, si dovrebbe concordare con l’Agenzia delle Entrate il conseguente ritiro della determinazione dell’Agenzia del Territorio del 29/11/2010. A quel punto si potrebbe procedere ad una nuova revisione del classamento e delle rendite degli immobili, magari aumentando sensibilmente il numero delle micro-zone, facendo tesoro dei rilievi mossi dalla Magistratura Tributaria. Quella relativa agli estimi non sarà un’operazione facile, servirà la collaborazione attiva anche da parte di altri enti, ma confido nel riconoscimento dell’assurdità della situazione e nel buon senso di volervi porre rimedio, da parte di tutti.

Restando in tema casa, poi – conclude – richiederà attenzione anche un’altra situazione anomala, quella che riguarda il cumulo di pratiche di condono aperte, su cui occorrerà lavorare insieme alla Soprintendenza perché ormai da troppo tempo in attesa di una risposta”.

 

 

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“Un Secolo d’Azzurro”, al Palazzo comunale di Casarano in mostra la storia della Nazionale

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CASARANO (Lecce) – Con taglio del nastro prenderà il via domani, venerdì 24 maggio, presso il Palazzo comunale, la mostra «Un Secolo d’Azzurro», esposizione antologica curata da Mauro Grimaldi e promossa dall’Associazione Sant’Anna, in stretta collaborazione con il Comune di Casarano, la società Casarano calcio, l’azienda Leo Shoes e l’associazione Casarano Tricolore 1994.

Un Secolo d’Azzurro – si legge nel comunicato – è l’esposizione più grande d’Italia sulla storia della Nazionale azzurra e vanta una collezione unica di oltre 300 cimeli dal 1898 al 2006 per ripercorrere i trionfi, le gesta eroiche e i passaggi più importanti che in cento anni ci hanno fatto laureare campioni del mondo per ben quattro volte. La mostra è suddivisa in quattro periodi storici. Ci ricondurrà a ritroso nel tempo. La nascita agli inizi del ‘900, gli albori del calcio in Italia. Il ciclo di Vittorio Pozzo, i due titoli vinti a Roma ed a Parigi nel ’34 e ‘38. La ricostruzione dopo la guerra ed il tramonto dell’era mussoliniana. Infine i due mondiali vinti in Spagna ed in Germania. Il rigore decisivo di Fabio Grosso. Le quattro stelle sullo scudetto tricolore. Un ritorno entusiasmante al passato. La scoperta di un calcio che, purtroppo, non c’è più.

Sarà fin troppo scontato, ad esempio, provare emozione alla vista del pallone “a spicchi d’arancia”,con cui si è giocata la prima partita in Italia (1890), al “Globe 12 pannelli” che inaugurò la prima edizione della Coppa dell’Europa Centrale, oppure del mitico e rarissimo Federale 102 utilizzato nel Mondiale 1934 (vinto dall’Italia di Vittorio Pozzo) in cuoio spesso e resistente chiuso da un laccio di pelle che veniva “accarezzato” da scarpini con punta rinforzata che pesavano quasi un chilo con tacchetti chiodati, o del Tango “Espana” del Mundial 1982 con la dedica speciale di Marco Tardelli: campioni del mondo.

Per quanto riguarda le magliette si resterà ammirati dall’evoluzione dei tessuti e dello stile:

dalla lanetta pesante degli Anni ’30, alla ultra aderente Kappa Kombat, numero 20 di Francesco Totti (quella del famoso cucchiaio a Van Der Sar) passando per la “Tristellata” di Paolo Rossi (1983), la Diadora personalizzata di Antonio Conte e la prima Nike di Paolo Maldini (1995).

Un affresco unico di passione e ricordi, incorniciato da giornali sportivi (Corriere dello Sport, Gazzetta dello Sport, Calcio Illustrato) riviste, documenti, ed una chicca di inestimabile valore storico:la prima stampa inglese che parla di Football, datata 1834.

All’interno della mostra non potevano mancare i colori rossazzurri di casa. Ci sarà infatti un corner dedicato al Casarano, curato dall’associazione Casarano Tricolore 1994.

Sempre venerdì, alle ore 18:00, presso il Chiostro del Comune si terrà il convegno «Il calcio è vita: nessuna violenza nessun razzismo»: relatore il dott.Mauro Grimaldi, consigliere delegato Federcalcio servizi, nonché curatore della mostra e con gli interventi di Vito Tisci e Luigi Barbiero e con la presenza speciale di Antonio Di Gennaro, indimenticato calciatore Azzurro dal 1984 al 1986.

A seguire, il taglio del nastro che ufficializzerà l’inizio della mostra allestita nei corridoi del Palazzo comunale.

«Siamo orgogliosi di ospitare a Casarano i reperti più preziosi del calcio azzurro, quelli che hanno raccontato i trionfi di tutte le epoche – sottolinea il presidente del Casarano Giampiero Maci – Abbiano aderito di buon grado a collaborare a questa iniziativa perché si tratta di un’iniziativa di pregio che giunge a coronamento di una stagione, per quanto riguarda la nostra società sportiva, ricca di soddisfazioni. La mostra catturerà, a mio modo di vedere, un’attenzione trasversale e sarà l’occasione per rivivere momenti indimenticabili, come le ultime due coppe del mondo conquistate nel 1982 e nel 2006, andando a ritroso in un tempo colmo di miti e leggende che hanno appassionato e coinvolto tutta la nazione”.

 

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