F.Oli.
SOGLIANO CAVOUR (Lecce) – Si chiude, con un livellamento verso il basso e svariate assoluzioni dalle accuse più gravi, il processo di primo grado per le decine di imputati finiti alla sbarra nell’inchiesta antimafia “Contatto” condotta dai carabinieri nei confronti dei presunti esponenti del clan “Coluccia”. Nell’articolato dispositivo non mancano le assoluzioni piene, tra cui spicca quella dell’agente di polizia penitenziaria, Laura Gemma, sottoposta a una misura interdittiva di 6 mesi e ad una gogna mediatica pressante ma uscita indenne dopo una lunga e complessa istruttoria. Drastica riduzione di pena, poi, anche per il carabiniere Piero Tramacere a fronte della dura richiesta invocata dalla Procura. Processo, infine, che ha fatto i conti con la sorpresa dell’ultim’ora: il pentimento di uno dei capi promotori dell’organizzazione: Vincenzo Antonio Cianci, condannato a 16 anni e 2 mesi.
LA SENTENZA – Nelle specifico, il dispositivo della sentenza emessa in tarda mattinata dal gup Antonia Martalò nel giudizio in abbreviato: 14 anni e 8 mesi per Giuseppe Antonaci, inteso Castello, 54 anni, di Sogliano Cavour, (16 anni); 3 anni e 4 mesi per il vigile urbano Luigi Antonaci (sottoposto alla misura interdittiva di 3 mesi); 5 anni e 8 mesi per Salvatore Blago, 40, di Sogliano, (15 anni); 10 anni e 4 mesi per Massimo Candido, 45, di Cutrofiano, (19 anni); 9 anni e 2 mesi a Pierluigi Carechino, inteso “Careca”, 41, di Sogliano Cavour, (16 anni); 5 anni a Cristian Carluccio, 31, di Surbo, (15 anni); 6 anni a Ivano Cascione, 38, di Sogliano, (12 anni); 4 anni e 2 mesi per Alessandro Cianci; 16 anni e 2 mesi per Vincenzo Cianci, 33, di Sogliano, (20 anni); 8 anni a Michele Coluccia, di 59, di Noha, (16 anni).
Quattro anni e 8 mesi per Luana Giovanna Congedo, 51, di Martano, (10 anni); 11 anni e 10 mesi per Leonardo Costa, detto Musicheddha, 56, di Corigliano d’Otranto, (16 anni); 6 anni e 2 mesi per Domenico Dell’Avvocata, 25, di Cutrofiano, (15 anni); 4 anni e 10 mesi per Giuseppe De Matteis, detto trattorista, 31, di Corigliano d’Otranto, (12 anni); 5 anni e 2 mesi per Luigi De Matteis, 35, di Corigliano d’Otranto, (12 anni); 10 anni e 4 mesi per Daniele De Matteis, inteso panna e fragola, 34, di Frigole, (16 anni); 6 anni e 4 mesi per Gabriele Antonio De Paolis, 42, di Noha, (12 anni); 10 anni e 8 mesi per Pantaleo De Paolis, 58, di Cursi, (15 anni); 6 anni e 2 mesi per Paolo De Simone, inteso Paulu de lu moru, 48, di Sogliano Cavour, (15 anni); 4 anni a Ugo Donno, 28, di Corigliano d’Otranto, (5 anni); 5 anni e 2 mesi per Silvano Donno, detto volpe, 60 anni, di Sogliano Cavour, (12 anni); 11 anni e 4 mesi per Giordano Epifani, 43, di Corigliano, (16 anni); 9 anni e 6 mesi per Francesco Epifani, 45, di Cutrofiano, (15 anni); 8 anni a Giuseppe Salvatore Fiorito, 53, di Cutrofiano, (18 anni).
Ancora: 3 anni e 4 mesi per Lorenzo Frassantito, 62, di Sogliano Cavour, (4 anni); 8 anni a Rosario Frassanito, inteso Pilone, 49, di Sogliano Cavour, (16 anni); 7 anni ad Angelo Greco, 47, di Sogliano, (12 anni); 20 anni a Marco Gugliersi, 41, di Noha, (17 anni); 20 anni a Pasquale Gugliersi, 38, di Noha, (17 anni); 6 anni e 2 mesi ad Andrea Icaro, 38, di Cutrofiano, (12 anni); 6 anni e 8 mesi per Rudy Lubelli, 27enne, di Lecce, (12 anni); 10 anni e 10 mesi per Rocco Longo, 51, di Cutrofiano, (14 anni); 5 anni e 10 mesi Maurizio Maggio, 25, di Sogliano, assolto dall’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e dall’aggravante mafiosa dell’associazione, (difeso dagli avvocati Luigi e Alberto Corvaglia); 11 anni e 4 mesi per Carmela Magnolo, 54, di Sogliano, (15 anni); 6 anni a Luca Marzo, 53, di Corigliano, (12); 6 anni e 2 mesi per Arcangelo Mengoli, 30, residente a Milano, (14); 8 anni e 8 mesi per Paolo Mengoli, 55, di Cutrofiano, (16); 6 anni e 2 mesi per Andrea Ignazio Monreale, 32, di Sogliano, (12 anni); 13 anni a Emiliano Pedone, 42, di Sogliano, (15 anni); 1 anno e 4 mesi a Cosimo Paglialonga, 54 anni, di Collepasso, (12 anni); 9 anni e 4 mesi a Marco Pepe, 33, di Giorgilorio, (15 anni); 5 anni a Giancarlo Perrone, 38, di Cutrofiano, (9 anni); 5 anni e 2 mesi per Marco Pica, 39, di Sogliano, (14 anni); 8 anni e 8 mesi per Danilo Piscopo, 38, di Cutrofiano, (15 anni); 4 anni e 4 mesi per Davide Polimeno, 28, di Cutrofiano, (7 anni); 11 anni e 8 mesi a Giuseppe Stampete, 51, di Cursi, (15 anni); 10 anni e 10 mesi a Salvatore Solombrino, 62, di Castrignano dei Greci, (15 anni).
Infine: 1 anno, pena sospesa, per il carabiniere Piero Tramacere, di 52 anni, di Corigliano, (8 anni), condannato per una sola ipotesi di falso, difeso dagli avvocati Massimo Manfreda e Francesco Vergine; 5 anni e 8 mesi ad Antonio Vecchio, 37, di Sogliano, (13 anni); 4 anni a Ugo Donno, 27 anni, di Corigliano d’Otranto, (difeso dall’avvocato Alexia Pinto), (5 anni), assolto da una rapina e dalla detenzione delle armi; 20 anni ad Alexsander Ballarino, 26, di Noha (frazione di Galatina), (19 anni); 1 anno e 4 mesi (pena sospesa) per Valentina Ballarino, 24, di Noha, (2 anni); 1 anno e 4 mesi, pena sospesa, per Martina Beccarisi, 26, di Galatina, (2 anni).
LE ASSOLUZIONI: Assoluzione piena per Luigi Otello Coluccia, 72, di Galatina, (16 anni); Laura Gemma, agente di polizia penitenziaria, 30 anni, di Sogliano, per la quale la Procura aveva invocato 7 anni e 8 mesi di reclusione, accusata di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, difesa dagli avvocati Cosimo Rampino e Donato Sabetta e Chiara Licci, 29enne, di Cutrofiano, (7 anni). La richiesta di patteggiamento è stata accordata per Antonia Candido, 51, di Soleto; Clarissa Giannotta, 26, di Cutrofiano e Fulvio Vantaggiato, 51, di Sogliano.
L’indagine, condotta dai carabinieri della Compagnia di Maglie e coordinata dal sostituto procuratore Roberta Licci e dal procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi, ha svelato l’esistenza di un gruppo criminale che, partendo dalle rapine e dalle estorsioni con la tecnica del cavallo di ritorno, avrebbe scalato posizioni inserite nel tessuto sociale e politico. Una piovra con tentacoli ovunque, capace di stringere rapporti con un amministratore comunale che si sarebbe dato da fare per favorire la concessione di contributi economici e prestazioni lavorative a personaggi vicini al clan, con un agente di polizia locale il cui silenzio sarebbe stato ripagato, un militare della stazione dei carabinieri che avrebbe sporcato la divisa con inopportune confidenze.
Tra gli imputati compare anche il consigliere comunale Luciano Magnolo, ex assessore alle Politiche sociali e già vicesindaco. È accusato di corruzione con l’aggravante mafiosa per aver ricevuto protezione e sostegno politico dai vertici del clan (Vincenzo Cianci e Pasquale Gugliersi, ma anche dal boss Michele Coluccia). In cambio, nella sua veste di assessore alle Politiche sociali, avrebbe concesso benefici economici in favore di alcuni soggetti vicini al clan e ai loro familiari. Almeno sette gli episodi accertati, avvenuti fra il 2013 e il 2014. Contributi che sarebbero stati assegnati in violazione dei principi di terzietà e di imparzialità propri della pubblica amministrazione e facendo pressione sull’assistente sociale. Magnolo, insieme ad altri sie imputati, è finito sotto processo con il rito ordinario.
Il collegio difensivo è completato dagli avvocati Simona Mancini, Simone Viva, Carlo Gervasi, Ubaldo Macrì, Mario Coppola, Giuseppe Presicce, Michele Bonsegna, Giancarlo Dei Lazzaretti, Luigi Greco, Enrico D’Ospina, Pantaleo Cannoletta, Davide Polimeno, Tommaso Valente, Salvatore Abate, Arcangelo Corvaglia, Ladislao Massari, Romolo Chiriatti, Angela Rizzo, Maria Luisa Greco, Dimitry Conte, Umberto Leo, Alessandro Mariano, David Alemanno, Angelo Vetrugno, Annalisa Bandello, Antonio Savoia, Michelangelo Gorgoni, Donata Perrone, Enrico Chirivì, Vincenzo Scarpello, Elvia Belmonte, Fritz Massa, Paolo Cantelmo.
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