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Troppo gravi le ferite riportate nello schianto, 59enne muore in ospedale dopo l’intervento

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di C.T. e F.O.

SOLETO (Lecce) – Ha lottato con tutte le sue forze in ospedale, ma le ferite riportate nello schianto sono risultate troppo gravi ed è purtroppo deceduto nella notte, dopo essere sottoposto ad un intervento chirurgico.

La vittima è il 59enne Roberto Castrignanò, ex agente di commercio, di Collepasso, coinvolto nella serata di ieri in un terribile incidente stradale avvenuto sulla provinciale che collega Soleto – Sogliano Cavour, alla periferia del primo comune, all’incrocio tra viale Gubbio e via Guido Rossa.

Il drammatico sinistro stradale si è verificato attorno alle 21 nei pressi dello stabilimento della Colacem ed ha coinvolto la Mini Cooper della vittima ed una Fiat Punto. Inizialmente le condizioni del 59enne non sembravano preoccupanti, ma una volta giunto presso l’ospedale di Scorrano le sue condizioni si sono aggravate, fino al decesso. Sostanzialmente illeso, invece, l’altro conducente, un 30enne di Nardò.

Le esatte cause dell’incidente sono al vaglio degli agenti del Commissariato di Galatina, intervenuti sul posto insieme ai soccorritori del 118. I poliziotti, dopo avere eseguito i rilievi dello schianto, hanno posto sotto sequestro i mezzi interessati, come disposto dal pubblico ministero Luigi Mastroniani.

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Sorpreso a pescare datteri, denunciato un 48enne

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LECCE – Nel tardo pomeriggio di ieri gli agenti della Squadra Nautica della Questura di Lecce hanno denunciato un uomo neretino di 48 anni per il reato di pesca di frodo. L’uomo è stato intercettato lungo la costa di Torre Inserraglio mentre con una bi-bombola da 20 litri, un martello ed un retino,stava pescando datteri di mare, di specie protetta. Il pescato, consistente in quasi 5 chilogrammi di datteri  e l’attrezzatura sono stati sequestrati.

 

 

 

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Notte “rovente” in piazza Palio, data alle fiamme l’auto di una residente

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LECCE – Notte di fuoco in piazza Palio, a Lecce, dove ignoti hanno dato alle fiamme la Mercedes classe A di una residente nella zona, parcheggiata in strada. L’incendio – di probabile natura dolosa – è stato appiccato attorno all’1.30 ed in pochi minuti ha completamente carbonizzato la vettura, nonostante il tempestivo intervento sul posto dei vigili del fuoco.

I “caschi rossi” del comando provinciale di Lecce, dopo avere domato il rogo ed evitato che lo stesso potesse arrecare danni anche ai mezzi parcheggiati nelle vicinanze, hanno richiesto l’intervento della polizia per avviare le indagini.

La vettura è di proprietà di una donna di mezza età, leccese, incensurata. Gli accertamenti avviati dai poliziotti consentiranno di stabilire la natura delle fiamme, di sospetta origine dolosa. Nella stessa zona, appena pochi giorni fa, è stato dato alle fiamme un Fiorino pieno di bombole di Gpl.

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Ruba drone da 500 euro e tenta la fuga, 32enne arrestato e subito rimesso in libertà

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SURBO (Lecce) – Rimuove il dispositivo antitaccheggio da un drone del valore di circa 500 euro, ma viene bloccato dagli addetti alla sicurezza del centro commerciale e viene arrestato, riconquistando la libertà subito dopo.

Si tratta di un 32enne di Mesagne – F.B. le sue iniziali – arrestato dai carabinieri della stazione di Surbo con l’accusa di furto aggravato. Il giovane è accusato del furto compiuto all’interno del negozio “MediaWorld” ospitato nel centro commerciale “Mongolfiera” di Surbo, dove è riuscito ad impossessarsi – sia pure per pochi istanti – di un drone di ultima tecnologia, del valore di 499 euro, che era esposto sugli scaffali del negozio.

Dopo avere provveduto a rimuovere il dispositivo antitaccheggio, il mesagnese ha quindi cercato di superare la barriera delle casse, nel tentativo di dileguarsi, ma è stato sorpreso dagli addetti alla sicurezza, che lo hanno bloccato e poi consegnato ai carabinieri. Dopo l’arresto, come detto, il ladro è stato rimesso in libertà.

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Rubano una pianta di “maria”, due denunciati

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NOCIGLIA (Lecce): i carabinieri della locale stazione hanno denunciato per furto aggravato un 24enne di Lecce, C.L. e un 27enne, D.M. del posto,  perchè sorpresi ad impossessarsi di una pianta di canapa sativa utilizzata per la produzione di farina alimentare.

I due, in particolare, avevano sradicato la pianta dall’interno di un terreno situato in località “Schiate” di proprietà di un uomo di 39anni .

 

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In auto con dosi di droga, bilancino e materiale per il confezionamento: 21enne nei guai per spaccio

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VERNOLE (Lecce) – Fermato dai carabinieri a bordo della sua auto, è stato trovato in possesso di alcune dosi di hashish e marijuana e di un bilancino di precisione e, pertanto, è stato denunciato a piede libero con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Nei guai è finito un 21enne nativo di Catania, ma residente a Vernole – N.D.D. le sue iniziali – deferito in stato di libertà dai carabinieri della locale stazione.

Il giovane è stato fermato a bordo della sua auto e, sottoposto a perquisizione personale e veicolare, è stato sorpreso con addosso 1,1 grammi di marijuana, 0,6 grammi di hashish, tre spinelli già pronti per essere consumati nonché un bilancino elettronico e vario materiale per il confezionamento delle dosi. Oltre alla droga, il catanese è stato trovato in possesso di tre bossoli esplosi calibro 38 special.

Per lui, come detto, è scattata la denuncia, mentre la sostanza stupefacente e tutto il materiale rinvenuto sono stati posti sotto sequestro.

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Querelle Poli-Ripa: l’ex assessore chiede scusa, pace fatta in Tribunale

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F.Oli.

LECCE – Si chiude la lunga querelle giudiziaria tra l’allora sindaco Adriana Poli Bortone e l’ex assessore Giuseppe Ripa accusato di diffamazione. La vicenda risale all’inizio del processo sui palazzi di Via Brenta quando nel corso di un incontro, in cui erano presenti altri interlocutori, i militari della Guardia di Finanza registrarono le dichiarazioni dell’assessore che avrebbe dichiarato che l’allora sindaco di Lecce aveva depositato un tesoretto di svariati milioni di euro in Svizzera. L’intercettazione è poi confluita nelle carte del processo sui palazzi di via Brenta. E’ scattata così la denuncia depositata dall’allora sindaco e un ulteriore giudizio in sede penale davanti al Giudice di Pace, Francesco Giustizieri, concluso con tanto di scuse pubblicate sui giornali de “La Gazzetta del Mezzogiorno” e il “Nuovo Quotidiano di Puglia”.

“Con riferimento alla vicenda giudiziaria pendente presso il Giudice di Pace di Lecce, che ha visto protagonisti l’onorevole Poli Bortone e Giuseppe Ripa, si comunica quanto appreso. “La vicenda giudiziaria promossa dall’onorevole Poli Bortone nei confronti dell’assessore Giuseppe Ripa che avrebbe rilasciato a terzi dichiarazioni assolutamente prive di verità con le quali avrebbe sostenuto l’esistenza di un deposito all’estero di svariati di milioni di euro intestato alla parlamentare si è conclusa a seguito delle pubbliche scuse e delle attestazioni di stima ed apprezzamento rivolte da Ripa all’onorevole Poli Bortone.

Il Ripa, in giudizio, ha chiarito che il suo pensiero era stato erroneamente interpretato ed altrettanto erroneamente diffuso. L’onorevole Poli Bortone, preso atto delle scuse formalizzate anche a mezzo stampa, ha ritenuto di poter concludere la vicenda”. La Poli era difesa dall’avvocato Ester Nemola; Ripa era assistito dall’avvocato Fiorino Ruggio.

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Tenta di suicidarsi gettandosi sotto un treno ma gli agenti lo salvano

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LECCE – Nei giorni scorsi gli agenti della Polizia Ferroviaria di Lecce sono intervenuti per salvare un uomo, di origini pakistane e senza fissa dimora, che voleva suicidarsi. L’uomo era nei pressi della ex rimessa treni dello scalo ferroviario di Lecce. Alla vista degli operatori, urlava dicendo di voler voler morire e di volersi buttare sotto un treno perché era stanco di vivere in quelle condizioni.

Con non poca fatica gli agenti riuscivano a convincerlo a desistere dal suo intento e ad accompagnarlo nei propri uffici.Durante il tragitto, però, lo straniero tentava più volte di divincolarsi con l’intento di lanciarsi sulle rotaie, ma, grazie agli agenti,lo straniero è stato calmato e poi affidato alle cure dei sanitari del 118.

Gli agenti della Polizia Ferroviaria di Lecce hanno attuato le procedure del Protocollo “S.O.S. disagio psichico”, volte a favorire il dialogo e ad aiutare le persone in difficoltà che gravitano in ambito ferroviario.

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Picchia la compagna incinta, poi sfascia gli uffici della Questura: arrestato 24enne

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LECCE – Picchia la compagna incinta e si allontana prima dell’arrivo della polizia, ma gli agenti riescono a rintracciarlo poco dopo e lo arrestano con le accuse di maltrattamenti, percosse, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato. Il protagonista è un 24enne tunisino, che è solito fare uso di alcol e droga, accompagnato in carcere dai poliziotti delle Volanti della Questura di Lecce.

Tutto è accaduto ieri pomeriggio, quando una pattuglia è intervenuta su richiesta di un cittadino, che aveva segnalato un’aggressione ai danni di una ragazza incinta. Raggiunta la zona, i poliziotti hanno trovato la giovane che ha raccontato loro di essere stata aggredita per l’ennesima volta dal compagno, che tra l’altro la costringeva a vivere in un edificio abbandonato e fatiscente

Dopo avere richiesto l’intervento di un’ambulanza del 118 per soccorrere la donna (che era stata percossa in testa ed al volto) gli agenti si sono così messi sulle tracce dello straniero violento, rintracciato pochi minuti più tardi lungo viale Oronzo Quarta, il viale della stazione ferroviaria di Lecce.

Accompagnato in Questura per ulteriori accertamenti, il tunisino ha inveito contro i poliziotti, rifiutandosi di farsi identificare e danneggiato con calci e pugni gli arredi degli uffici. Per lui, sentito il parere del pubblico ministero di turno, si sono quindi aperte le porte della casa circondariale di Borgo San Nicola.

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Nardò, avviato un altro intervento di risanamento e messa in sicurezza dei fondi stradali in città

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NARDO’ (Lecce) – Con l’approssimarsi della stagione invernale l’amministrazione comunale ha avviato l’ennesimo intervento di risanamento e messa in sicurezza dei fondi stradali in città, sia su arterie a superficie naturale, sia su arterie asfaltate ma compromesse dagli agenti atmosferici e dal lungo utilizzo. Lo stanziamento per questo intervento è di circa 80 mila euro di risorse interne. L’obiettivo ovviamente è restituire decoro e soprattutto sicurezza ad automobilisti e pedoni.

Del primo blocco (i lavori sono già partiti) fanno parte via Tito Sanasi, via Luigi Mariano, via Saffo, strada Pantalei Tagliate, strada Arenile, via Gioacchino Toma, via Gaetano Martinez, via Fra’ Bonaventura da Lama. Si tratta di strade comprese tra la periferia urbana e le marine. Del secondo blocco fanno parte invece via Spallanzani, via Zara, via Pastrengo, via Pazienza, via Nenni, via Galluppi, via Castellana, via Zuccalà, via Cadorna, via Settembrini, via Fumonero, via Bramante e via Bernini.

In questo caso si tratta di strade prevalentemente del centro urbano dove è stata ravvisata una urgente necessità di intervento a causa delle cattive condizioni del manto. Spicca, in particolare, via Fumonero (nella omonima contrada appena fuori città) che è una vecchia arteria di collegamento con la città di Galatone e che è utilizzata come via alternativa alla ex strada statale 174 (ora strada provinciale n. 359) tra Nardò e Galatone appunto, interessata da un paio di anni dalla realizzazione del cavalcaferrovia e da un intenso intervento di riqualificazione. I pendolari con la vicina Galatone a brevissimo potranno percorrere in sicurezza via Fumonero, in attesa del completamento dei lavori sulla strada principale.

“In poco più di due anni – tira le somme il sindaco Pippi Melloneabbiamo fatto una settantina di interventi di prima posa o rifacimento del manto stradale, oltre a qualche altra decina di azioni di risanamento e di rappezzi. E altri interventi sono già in cantiere per incrementare ulteriormente la portata di un piano di riqualificazione delle nostre strade che non ha precedenti. Non avevamo molta scelta, viste le condizioni in cui ce le hanno consegnate, senza manutenzione da decenni, brutte, pericolose e indegne di un Paese civile. È come se il capitolo del decoro urbano non fosse mai esistito nell’agenda della vecchia politica cittadina”.

 

 

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Nuovi guai per lo scippatore seriale di borsette: è accusato di altri due episodi

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NARDÒ (Lecce) – Nuovi guai per un 51enne di Copertino – A.R. le sue iniziali – arrestato ad agosto scorso perché autore di alcuni scippi. Gli agenti del commissariato di Nardò, infatti, al termine di complesse indagini sono riusciti ad individuarlo quale autore di altri due furti con strappo – uno riuscito, l’altro soltanto tentato – commessi sempre nel mese di agosto.

In entrambi gli episodi, verificatisi nella zona 167 di Nardò e in piazza Mazzini, l’uomo ha agito col volto coperto da casco.

Dopo essersi avvicinato alle vittime che si accingevano a parcheggiare, con una mossa repentina ha cercato di impossessarsi delle borse delle donne, che erano poggiate sul sedile anteriore accanto al posto guida: in un caso infilando il braccio nel finestrino aperto, nell’altro aprendo lo sportello. Mentre il primo furto gli ha fruttato 90 euro e vari documenti personali, l’altro è sfumato grazie alla reazione della donna, che ha afferrato con forza la borsetta, costringendo il malfattore a mollare la presa e a darsi alla fuga a mani vuote.

Grazie alle descrizioni delle vittime ed alle analisi dei filmati registrati dalle telecamere di sicurezza installate nei luoghi in cui si sono consumati i furti, gli investigatori del Commissariato neretino sono così riusciti a risalire al 51enne, attualmente detenuto, che adesso dovrà rispondere anche di questi altri due episodi.

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Non paga il titolare dell’albergo che gestisce e, prima di andar via, ruba elettrodomestici: denunciato 47enne

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PORTO CESAREO (Lecce) – Gestisce un albergo a Porto Cesareo, ma non paga al proprietario i canoni previsti dal contratto e, prima di andare via, ruba anche alcuni elettrodomestici ed altra attrezzatura da cucina. E adesso è finito nei guai con una sfilza di accuse: truffa, estorsione, furto aggravato e minacce.

Il protagonista è A.G., 47enne di Copertino, denunciato a piede libero dai carabinieri della stazione di Porto Cesareo. Secondo quanto accertato dai militari, l’uomo – nei mesi di agosto e settembre scorsi – non avrebbe pagato il proprietario della struttura alberghiera di cui era gestore, distraendo dal suo conto corrente il denaro guadagnato con l’attività ricettiva, al fine di onorare le somme dovute dal contratto.

Come detto, il copertinese, prima di lasciare la struttura, ha rubato anche alcuni elettrodomestici ed altri attrezzi da cucina, per un valore che verrà quantificato con esattezza nelle prossime settimane. Per lui, pertanto, è scattata la denuncia.

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“Tutti matti per il riso”, progetto Itaca Lecce in campo contro il disagio psicologico

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LECCE – L’associazione Progetto Itaca Lecce torna in piazza sabato e domenica prossimi in occasione della campagna nazionale di solidarietà “Tutti matti per il riso”. L’evento si svolge in contemporanea in 70 piazze e in 19 città italiane (Milano, Bari, Bologna, Catanzaro, Como, Firenze, Genova, Lamezia, Lecce, Napoli, Padova, Palermo, Parma, Perugia, Rimini, Roma, Torino, Verona, Vicenza), e vede con oltre 300 volontari coinvolti e più di 10.000 kg di riso impiegati a sostegno delle attività dell’associazione, nata a Milano per operare nel campo della salute mentale.

Progetto Itaca è infatti specializzata in progetti gratuiti di informazione, prevenzione, supporto e riabilitazione rivolti a chi soffre di disagio psichico, nonché   programmi di sostegno ai familiari dei pazienti in collaborazione con il servizio pubblico e con le altre iniziative del privato sociale: obiettivo, infatti, la creazione di una rete di supporto più efficiente e con costi contenuti grazie alla valorizzazione del volontariato.

Sabato e domenica a Lecce saranno dunque presenti due stand in Piazza S. Oronzo e Piazza Mazzini, dove dalle 10 alle 20 sarà possibile incontrare i volontari, ottenere informazioni sulle attività e le iniziative in programma, sostenere le attività dell’associazione con una donazione a fronte della quale si riceverà in cambio una confezione da 1 kg di pregiato riso Carnaroli.

Nelle prossime settimane Progetto Itaca Lecce lancerà inoltre un servizio di ascolto telefonico dedicato a coloro che soffrono di depressione, ansia, psicosi, disturbi alimentari e alle famiglie di chi vive questa condizione di disagio.

 

 

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Tragedia in carcere: detenuto muore nel sonno

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F.Oli.

LECCE – Muore in carcere detenuto leccese. A perdere la vita, Danilo Adorni, di 49 anni. Il corpo dell’uomo, ormai privo di vita, è stato ritrovato questa mattina riverso sul letto dal compagno di cella che ha immediatamente allertato le guardie carcerarie.

I medici del carcere hanno cercato in tutti i modi di rianimare Adorni ma il suo cuore aveva già cessato di battere. Con ogni probabilità il decesso risale alle ore notturne. La Direzione carceraria ha prontamente informato il pubblico ministero di turno, il sostituto procuratore Luigi Mastroniani, e la salma è stata trasferita presso la camera mortuaria del “Vito Fazzi”. In cella non è stato trovato alcun elemento che possa far ipotizzare una morte dettata da cause differenti da quelle naturali.

Adorni si trovava nel reparto reclusi riservato ai detenuti che stanno scontando una condanna definitiva. Era stato condannato sia in primo che in secondo grado a oltre 5 anni con l’accusa di tentato omicidio per aver aggredito e ferito gravemente il fidanzato della sorella il 29 luglio del 2016. Difeso dall’avvocato Luigi Piccinni, non era stato presentato ricorso in Cassazione perchè Adorni aveva nel frattempo scontato buona parte della pena per un periodo anche ai domiciliari prima di rientrare nuovamente in carcere.

Da quanto appreso, l’uomo soffriva di diverse patologie. Alla luce di uno stato di salute precario, il medico legale dovrebbe eseguire solo una visita esterna. Poi la salma verrà restituita ai familiari.  

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Morte dj Ivan Ciullo: gip archivia il caso per la seconda volta

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F.Oli.

ACQUARICA DEL CAPO (Lecce) – Niente indagini suppletive nell’inchiesta sulla morte di Ivan Ciullo, in arte “Ivan Navi”, il 34enne cantautore e dj radiofonico, di Acquarica del Capo, trovato impiccato la mattina del 22 giugno 2015 ad un albero d’ulivo nelle campagne alla periferia del paese. Il gip Vincenzo Brancato ha archiviato il caso per la seconda volta dopo una prima opposizione. Nell’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Carmen Ruggiero, come unico indagato compariva un amico del giovane, di 65 anni, residente sempre ad Acquarica, (difeso dall’avvocato Giuseppe Minerva) accusato di istigazione al suicidio.

Nell’ordinanza il gip ripercorre, passo passo, le fasi dell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Carmen Ruggiero. Il fulcro del caso si incentrava, in particolare, sull’orario di un messaggio WhatsApp inviato dal dj al suo amico con cui Navi annunciava la sua uscita da casa per non tornarci più e che sarebbe stato troppo tardi una volta ritrovato. Il messaggio si chiudeva con un attestato di affetto al suo amico. Navi auspicava che dopo il suo gesto non sarebbe finito nei guai per qualcosa che voleva fare lui. La difesa ha evidenziato come quel messaggio sia stato inviato pochi minuti prima della morte del dj (alle 18.21 e non due ore prima come sostenuto dal legale della famiglia) quando l’indagato si trovava come appurato dal tracciato gps all’ingresso di Tuglie, a diversi chilometri di distanza dal luogo della tragedia e senza aver mai acquisito la certezza che il messaggio fosse stato letto.

A chiare lettere il gip irrobustisce gli esiti della prima perizia svolta dall’ingegnere Claudio Leone quando sottolinea che una telefonata intercorsa tra i due esclude che fino al decesso del giovane sia potuto avvenire un incontro con il suo amico. Ricostruzione, di fatto, che annulla l’ipotesi di omissione di soccorso. Il gip si sofferma anche sull’analisi dei dati presenti nella memoria dei dispositivi repertati che non ha riscontrato di riscontrare la presenza di evidenze di indagini tra il 20 e il 23 giugno di tre anni fa o altre informazioni ricollegabili con la morte del dj. Sono stati scremati i contenuti di tutti i messaggi che darebbero contezza di un rapporto assolutamente sereno senza alcun riferimento a decisioni drastiche o di carattere risolutivo.

Eppure nelle scorse settimane gli esiti della consulenza svolta dal criminologo Roberto Lazzari, esperto in indagini scientifiche forensi, avevano alimentato la fiammella della speranza nei familiari di Ivan. Il consulente di parte aveva evidenziato i presunti errori compiuti dagli inquirenti nel corso delle indagini concludendo il proprio elaborato avanzando l’ipotesi di una morte per strangolamento. Da subito gli stessi genitori del ragazzo, assistiti dall’avvocato Francesca Conte, non avevano creduto all’ipotesi del suicidio. Accanto al corpo era stata trovata una lettera di addio indirizzata proprio ai genitori scritta al computer con le uniche parole sull’intestazione della busta: “Per mamma e Sergio”.

Dopo un primo rigetto i familiari avevano presentato una nuova opposizione. I genitori di Ivan sollecitavano la riesumazione della salma per eseguire l’autopsia ed esami tossicologici; l’esame delle tracce biologiche rinvenute sul corpo del 34enne; l’estrapolazione di tutti i dati contenuti nelle memorie e volutamente cancellati tra il 20 e il 23 giugno di tre anni fa dall’indagato; oltre all’effettivo orario dell’invio del messaggio incriminato su cui il giudice si è pronunciato per la seconda volta: l’orario di invio e ricezione sarebbe compatibile con quei drammatici e finali momenti di vita del dj quando il suo amico era a diversi chilometri di distanza impossibilitato a poter fornire soccorso e sostegno.

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Consiglio, “invasione” dei dipendenti Lupiae: Salvemini tira dritto. Vertenza della partecipata in Prefettura

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LECCE – La vicenda Lupiae continua a tenere banco: i sindacati oggi hanno fatto sentire la loro angoscia a Palazzo Carafa, presentandosi in Consiglio comunale. La polizia è intervenuta per tenere sotto controllo la situazione: tutto è filato liscio. La paura è che il cambio di contratto dopo 20 anni sia un modo morbido per avviarsi sulla strada dei tagli. Lo dice apertamente Luigi Ramfino, coordinatore provinciale Slai/Cobas, al termine della seduta (cliccate sull’immagone per vedere l’intervista integrale ndr). I lavoratori non incontreranno per loro scelta né il sindaco né i componenti del Cda Lupiae perché preferiscono che si dialoghi davanti al prefetto: ogni parola in questo modo avrà il peso dell’ufficialità. Anche Paolo Perrone bacchetta il sindaco chiedendo chiarezza su quanto vuole investire per la partecipata, dopo essere stato pesantemente attaccato dal primo cittadino: “Non è tollerabile che Carlo Salvemini offenda Paolo Perrone e chiunque altro con la farneticante etichetta di ‘delinquente politico’, così come accaduto oggi in Consiglio comunale. Non è degno di un amministratore e di una figura come il sindaco di Lecce.

È una spia comunque della confusione e dell’incertezza con cui Salvemini sta gestendo la vicenda Lupiae, che meriterebbe invece passaggi ragionati e responsabili, che l’interrogazione di Perrone oggi ha indicato chiaramente. È evidente infatti che il punto cruciale, in questa fase, è la necessità che il Comune indichi, ai fini del piano di risanamento, l’ammontare del fatturato che intende garantire alla società per il 2019 e quindi anche il numero e la tipologia delle convenzioni (e conseguentemente dei livelli occupazionali da garantire). La Lupiae oggi non ha liquidità e, tra l’altro, non può pagare gli stipendi. Per garantirsi la sopravvivenza ha bisogno di avere le risorse che arriverebbero dopo il piano e quindi non nell’immediato. Per questo è altrettanto importante che l’amministrazione proroghi per qualche mese oltre la scadenza del 31 dicembre le convenzioni in essere, a garanzia per la Lupiae dell’ottenimento dalle banche dei soldi per gli stipendi”.

Carlo Salvemini, invece, tira dritto e puntualizza anche il suo pensiero, che sarebbe stato frainteso: “Ho detto ‘quando la disonestà intellettuale si spinge fino a questo punto siamo di fronte a un vero e proprio atto di delinquenza politica”.

LA DIFESA D’UFFICIO DEL CAPOGRUPPO PD, ANTONIO ROTUNDO

Il capogruppo Pd, Antonio Rotundo, bolla tutto come strumentalizzazioni: “A pomeriggio si è tenuta una seduta del Consiglio comunale durante la quale sono stati approvati punti importanti per la vita della città, dalla delimitazione dei nuovi ambiti territoriali dei quartieri in vista della elezione di comitati di cittadini strumento essenziale di partecipazione dal basso alle scelte della città alla realizzazione della rete del gas a San Cataldo, Borgo Piave, San Ligorio, Frigole, Case Simini, sino alla riutilizzazione di 700mila euro della Cassa depositi e prestiti per rifare il manto a diverse strade cittadine, tutti punti all’ordine del giorno approvati senza la minoranza consiliare, che ad eccezione del consigliere Pala – a cui va dato merito di serietà istituzionale – ha senza proferire parola lasciato vuoti i banchi della opposizione.

Discussi i punti relativi alle loro interpellanze i consiglieri Perrone e company sono diventati latitanti e senza di loro abbiamo proseguito i lavori esaurendo la trattazione delle altre questioni all’ordine del giorno.

L’impressione è che il loro obiettivo fosse esclusivamente quello di strumentalizzare le preoccupazioni dei lavoratori della Lupiae oggi presenti in consiglio dopo il sit-in in prefettura della mattinata.

C’è uno solo dei 100mila cittadini leccesi che possa davvero pensare che la crisi della Lupiae sia da addebitare a Salvemini al governo da 15 mesi come ha sostenuto l’ex sindaco Perrone e non di chi ha invece governato la città negli ultimi 20 anni, sperperando tra l’altro ben 24 milioni dei contribuenti per debiti e ricapitalizzazioni? Solo chi è in malafede lo può sostenere senza arrossire”.

LE QUESTIONI POSTE DA BERNARDO MONTICELLI CUGGIÒ

Tra le interpellanze che hanno avuto un riscontro positivo da parte dell’amministrazione anche quella proposta da Bernardo Monticelli Cuggiò sul traffico.  Con l’avvento dell’anno scolastico il flusso di auto e bus, anche con rimorchio, in entrata da Brindisi e dallo svincolo della SS 16, è aumentato in misura esponenziale: quotidianamente, dalle ore 7:30 alle ore 8:30, un ingorgo già all’altezza dello svincolo per Gallipoli, con lunghe file di auto e bus. La paralisi diventa totale in prossimità della rotatoria del Foro Boario. A congestionare il traffico contribuisce il flusso di bus vuoti che provengono dal piazzale di sosta dinanzi al cimitero, che si immettono sulla rotatoria del Foro Boario. Anche in questa zona, dunque, viene chiesta una maggiore presenza dei vigili urbani: l’amministrazione sembra disposta a intervenire. 
Tra l’altro, come ha ribadito il consigliere Bernardo Monticelli Cuggiò, “è necessario individuare una modalità alternativa del traffico veicolare, in particolare per i bus e si dovrebbe evitare il transito dei bus vuoti provenienti dal piazzale dinanzi al cimitero dalle ore 7:30 alle ore 8:30 e consentirlo solo dopo l’ingresso degli studenti a scuola. 

L’altra questione posta riguarda il Centro Socio educativo e Riabilitativo in Via Vecchia Carmiano: ci sono criticità occupazionali da risolvere al più presto.

Il Comune di Lecce ha aggiudicato l’affidamento in Concessione del Servizio in oggetto al R.T.I. Solidarietà e Emmanuel Servizi Sanitari: con decorrenza  01.10.2018  le Cooperative Concessionarie avrebbero comunicato la sospensione del lavoro per due ausiliari e l’Oss del servizio ex art. 105 e di tutti gli Oss del servizio ex art. 60. Qualche giorno fa si è tenuto un incontro tra le Organizzazioni Sindacali e le Cooperative aggiudicatarie del servizio a cui non ha partecipato il Comune: l’incontro si è concluso con la seguente dichiarazione da parte delle Cooperative ‘[…] stante  l’elevato squilibrio nella gestione dell’appalto ci si riserva di  valutare l’avvio di una procedura di licenziamento collettivo’. Sulla base di queste dichiarazioni famiglie e operatori sono entrati nel panico. Il Presidente della Commissione Controllo Giorgio Pala ha convocato i componenti per discutere sulle criticità occupazionali degli operatori del Centro Polivalente di Via Carmiano. L’Assessore Citraro e la Dirigente hanno comunicato l’impossibilità di partecipare alla prevista Commissione perché impegnati in riunione con i Sindacati per le medesime problematiche. L’amministrazione Salvemini, nei prossimi giorni, dovrà affrontare anche questa delicatissima emergenza occupazionale.

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Assaltano all’alba area di servizio, poi rapinano auto di un cliente per la fuga: caccia a due banditi

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LECCE – Alba di terrore per i titolari ed i clienti dell’area di servizio “Total Erg” situata sulla tangenziale est di Lecce, dove due banditi armati di pistola e travisati con passamontagna hanno messo a segno una rapina, riuscendo a fuggire con un bottino di poco inferiore ai duemila euro.

L’assalto armato si è verificato attorno alle 5.45 ai danni della stazione di servizio che sorge lungo la tangenziale est di Lecce, nei pressi dell’uscita per Lizzanello. Ad agire, come ricostruito dagli agenti di polizia, sono stati due individui giunti a piedi, probabilmente accompagnati da un terzo complice.

Forti dell’arma, i due hanno quindi fatto irruzione nel bar-tabacchi annesso all’area di rifornimento ed hanno minacciato la cassiera ed un cliente presente in quel momento, facendosi consegnare mille e 300 euro dalla donna e 500 euro dallo sfortunato avventore.

Guadagnata l’uscita, i banditi hanno anche rapinato l’auto di un altro cliente, un’Audi A4, che si trovava in sosta nel piazzale della stazione di servizio presa di mira. L’auto è stata ritrovata dai carabinieri, completamente incendiata, nei pressi dell’Eurospin di Monteroni. Le indagini sono affidate agli agenti della squadra mobile della Questura di Lecce.

 

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Alloggi popolari: no al carcere per Pasqualini, confermati domiciliari per Monosi, aggravate altre misure

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F.Oli. 

LECCE – Rigettati i ricorsi e accolto in parte l’appello della Procura nell’inchiesta sugli alloggi popolari a Lecce. Il Tribunale del Riesame (Presidente Silvio Piccinno, relatrica Maria Pia Verderosa, a latere Anna Paola Capano) conferma i domiciliari ai politici e aggrava altre misure. Non andrà in carcere, così come avevano richiesto i sostituti procuratori Roberta Licci e Massimiliano Carducci, l’ex consigliere comunale Luca Pasqualini (difeso dall’avvocato Giuseppe Corleto) per il quale i giudici hanno comunque accolto l’appello della Procura relativo alla vicenda dei parcheggi davanti ad un supermercato; domiciliari confermati anche per l’ex assessore al Bilancio Attilio Monosi (assistito dagli avvocati Luigi Covella e Riccardo Giannuzzi) per il quale è stato accolto l’appello per tre capi d’imputazione ritenuti assorbiti nell’ipotesi corruttiva.

Rimane ai domiciliari anche l’allora dirigente comunale Pasquale Gorgoni (difeso dall’avvocato Amilcare Tana), cui viene contestato un altro capo d’imputazione relativo al presunto sostegno fornito ad Antonio Briganti (fratello di Pasquale Briganti, dell’omonimo clan) dopo l’incendio della sua abitazione il 30 giugno 2014 ed in particolare le spese dell’alloggio nel B&B in attesa della definizione della pratica per l’assegnazione dell’immobile alla famiglia Briganti.

Il Riesame ha accolto l’appello invece per Monica Durante, 41enne, per la quale sono stati disposti i domiciliari così come per Diego Monaco, 39 anni, entrambi di Lecce (la prima sottoposta all’obbligo di dimora; il secondo, indagato a piede libero). I giudici hanno inasprito la misura dei domiciliari con il carcere per Andrea Santoro, il 28enne di Lecce, coinvolto nella vicenda del pestaggio dell’uomo che con la sua denuncia ha consentito ai militari del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di avviare le indagini. No ai domiciliari, invece, per Monia Gaetani, 49enne di Lecce, (difesa dall’avvocato Giuseppe De Luca), che rimane all’obbligo di dimora e per Rosario D’Elia, 49, anch’egli residente a Lecce, sempre indagato a piede libero, coinvolto con Gorgoni nel filone sui sostegni alla famiglia Briganti.

Per conoscere le motivazioni che hanno convinto i giudici a confermare le misure cautelari per i politici e ad aggravare altre posizioni bisognerà attendere i prossimi 45 giorni. Subito dopo potrà essere presentato ricorso in Cassazione dal collegio difensivo completato dagli avvocati Tommaso Donvito; Pietro Antonio Romano; Umberto Leo; Pantaleo Cannoletta e Giuseppe Presicce e Antonella Lillo (quest’ultima del Foro di Treviso).

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“Tutti in camper”, il 27 ottobre la presentazione del nuovo progetto firmato IO POSSO

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LECCE – Viaggiare per piacere, viaggiare per lavoro, viaggiare per necessità. Non c’è scelta, comunque, in qualche caso. Ci sono persone colpite da malattie fortemente invalidanti (come SLA, SMA, distrofie muscolari) o da esiti post-traumatici gravi, che non possono allontanarsi da casa, spostarsi in treno, aereo o auto, o soggiornare in albergo, visto che vivono su carrozzine di dimensioni speciali, necessitano di sollevatori, letti motorizzati, concentratori di ossigeno, alimentazione elettrica e assistenza continua. Per queste persone non sono sufficienti i classici accorgimenti di “mobilità accessibile”. E allora al disagio procurato dalla malattia in sé, si aggiunge un serio problema di “segregazione forzata” in casa e di mancata condivisione di momenti pur semplici come una gita con la propria famiglia.

Il prossimo 27 ottobre a Lecce verrà presentato il nuovo progetto firmato dall’associazione 2HE – Center for Human Health and Environment nell’ambito di “IO POSSO“: dopo aver realizzato quattro anni fa “La Terrazza “Tutti al mare!”, a San Foca, il primo accesso attrezzato al mare in Italia che permette di fare il bagno in mare in tutta sicurezza non solo a persone con disabilità motoria, ma addirittura colpite da malattie fortemente invalidanti (come la SLA) che impongono la dipendenza da macchinari di respirazione assistita, l’associazione ha ideato un nuovo progetto di accessibilità per rispondere ad un altro bisogno sociale trascurato, “TUTTI IN CAMPER!”.

Si tratta della prima casa su due ruote attrezzata con tutto il necessario per permettere alle persone immobilizzate e/o con collegamento ad ausili salvavita di poter uscire dall’isolamento forzato causato dalla malattia o dalla disabilità. È in grado di consentire viaggi anche di medio-lunga percorrenza altrimenti impossibili per chi, avendo gravi disabilità motorie, non ha altre modalità di spostamento (come, ad esempio, un malato di SLA, tracheostomizzato, dipendente da un respiratore elettrico e bisognoso di un assistenza continua, che può solo spostarsi con un sollevatore e una carrozzina attrezzata e di grandi dimensioni).

Il progetto “TUTTI IN CAMPER!” si realizza grazie ad un vero e proprio motorhome da 10,5 metri, attrezzato con sollevatore, pedana idraulica, letto speciale, concentratore di ossigeno, servizio elettrico per il collegamento dei dispositivi salvavita, ecc., che 2HE ha deciso di rilevare, ristrutturare e destinare alla causa.

Il mezzo, sabato 27 ottobre verrà collocato all’esterno del Teatro Apollo di Lecce in occasione dell’happening di presentazione che dalle ore 17, condotto dalla giornalista Azzurra De Razza, si terrà all’interno del teatro, con la partecipazione, tra gli altri, dell’autore e regista Pif e della scrittrice Simonetta Agnello Hornby (in videoconferenza). Prenderanno parte alla serata anche Giovanni Gorgoni, Direttore Generale dell’Agenzia Regionale strategica per la Salute ed il Sociale della Regione Puglia, Giorgia Rollo, presidente di 2HE, e suo marito Gaetano Fuso, 42enne ex poliziotto, malato di SLA da quattro anni, nominato nei mesi scorsi Cavaliere della Repubblica Italiana per mano del Presidente Mattarella, alla cui idea si deve la nascita de <<La Terrazza “Tutti al mare!”>> e del più ampio progetto IO POSSO.

Dall’estate del 2015 ad oggi LA TERRAZZA ha dato la possibilità a più di cinquecento persone di tornare a fare il bagno nello splendido mare di San Foca grazie ad una serie di accorgimenti dedicati (postazioni con pedana, attacchi di corrente in postazione, assistenza infermieristica in spiaggia, attrezzature per la ventilazione ecc.). La forte azione di inclusione sociale di questa iniziativa è legata anche alla sua gratuità totale per i fruitori ed è stata presa a modello da altre associazioni in tutta Italia che ne stanno replicando il format, proprio con il know how fornito da IO POSSO.

L’esperienza maturata nell’incontro continuo con le famiglie ospiti de «La Terrazza “Tutti al mare!”» ha tra l’altro fatto emergere un bisogno trascurato legato alla mobilità. È impossibile viaggiare in treno o in aereo perché gli spazi di tali mezzi e le condizioni di viaggio non lo permettono; non si trovano alberghi attrezzati con i necessari dispositivi; le carrozzine in questione hanno dimensioni speciali che non si adattano agli spazi riservati comunemente alla persone con disabilità; per non parlare della necessità di avere alimentazione elettrica sempre a portata di mano e di assistenza continua; il disagio degli spostamenti comporta, infine, l’impossibilità di viaggiare in compagnia del proprio nucleo familiare, (tra le cose che le gravi disabilità cancellano, c’è anche il piacere di una semplice gita in famiglia).

Così queste persone sono costrette a non muoversi da casa, o a farlo solo in casi eccezionali legati a mezzi di trasporto sanitario (ambulanze).

L’unica soluzione a questo problema: una casa su ruote. Gli spazi interni dello speciale camper sono adeguati per trasportare gli utenti in carrozzina, i loro familiari ed assistenti. La presenza di angolo cottura e bagno all’interno del mezzo permette di ottimizzare le pause e di risolvere il problema degli alloggi inadeguati. Grazie a questa soluzione, è possibile restituire la libertà di un viaggio anche a chi ne è stato privato dalla disabilità.

Come funzionerà il servizio. Quando un potenziale utente decide di rivolgersi al servizio “Tutti in camper!”, può contattare il referente attraverso il numero dedicato (333 266 1415) o scrivendo all’indirizzo camper@ioposso.eu. A partire dalle esigenze dell’utente, si stende un programma di viaggio valutando ogni aspetto (percorso, soste, pernottamenti, attrezzature specifiche necessarie, …) e si fa una stima del costo globale del viaggio in tutte le sue voci (carburante, pedaggi, autisti,…).

In continuità con quanto già sperimentato con «La Terrazza “Tutti al mare!”» e nel fermo proposito di evitare discriminazioni di tipo economico, il servizio è gratuito e all’utente non viene chiesto nessun contributo. Una volta quantificato il budget necessario, è l’associazione 2HE che si fa promotrice di una campagna mirata di crowdfunding per raggiungere la cifra prevista. L’utente viene comunque responsabilizzato a diffondere la raccolta fondi tra i propri contatti e/o associazioni di riferimento. Raggiunta la cifra necessaria, il viaggio può iniziare. Negli ultimi mesi il mezzo è stato reso più sicuro, confortevole e con tutti gli impianti a norma delle vigenti normative. Il 27 ottobre si terrà l’evento di lancio. I mesi successivi saranno dedicati ad una fase di test del servizio, che si ipotizza di portare ad una piena operatività dalla primavera 2019.

 A chi è rivolto il servizio

Il servizio è rivolto alle persone con gravi disabilità che presentino almeno una di queste condizioni:

– immobilizzazione / tetraplegia, con uso di carrozzine basculate o lettighe

– collegamento continuo a macchinari salvavita quali respiratori e simili.

Il mezzo

Si tratta di un motorhome da 10,5 mt, idoneo per far ospitare al suo interno 4 persone + 2 autisti.

La dotazione per le persone con disabilità prevede:

  • pedana idraulica per il carico di carrozzine elettriche o lettighe
  • letto ortopedico da una piazzo e mezzo con materasso ortopedico
  • sollevatore a binario
  • concentratore di ossigeno
  • sterilizzatore
  • defribillatore

Il camper è inoltre dotato di bagno, doccia, angolo cottura, frigo, sistema TV, sistema antiintrusione. Gli accompagnatori possono dormire su un apposito divano-letto.
L’operatore sanitario ha a disposizione una poltrona accanto al letto.

L’ingresso alla serata di presentazione, realizzata con il patrocinio di Città di Lecce, AReSS e Università del Salento, è gratuito. È necessario prenotarsi chiamando ai numeri 366 1810331 / 333 2661415 o scrivendo a camper@ioposso.eu.

 

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Trovato morto in casa a 42 anni sul divano di casa dopo quattro giorni di silenzio

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MARTIGNANO (Lecce) – Trovato morto a distanza di quattro giorni sul divano del soggiorno di casa. E’ mistero sul decesso di P.G., 42enne, residente a Martignano.  Probabilmente, ma si tratta solo di un’ipotesi, l’uomo ha ingerito numerosi farmaci che si sono trasformati in un micidiale cocktail. P.G. è stato ritrovato sul divano piegato su se stesso nella serata di ieri dopo quattro giorni in cui non dava notizie di sé. L’uomo, purtroppo, era già morto.

La salma è stata trasferita presso la camera mortuaria dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce a disposizione dell’autorità giudiziaria. Nelle prossime ore il medico legale Alberto Tortorella dovrebbe seguire una visita esterna per accertare le cause del decesso. Subito dopo P.G. farà rientro nel comune di residenza per consentire la celebrazione dei funerali.

F.Oli. 

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