GALATINA (Lecce) – Tenta il furto in casa di una donna ma una volta rintracciato e accompagnato in caserma si avventa contro un appuntato. Antonio Vadruccio, 33enne di Galatina, è stato condannato a tre anni di reclusione per le accuse di tentato furto aggravato, resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio a pubblico ufficiale, danneggiamento e lesioni personali. La sentenza di condanna è stata emessa dal gup Stefano Sernia nel processo in abbreviato. Il giudice si è allineato alla richiesta invocata dallo stesso sostituto procuratore Angela Rotondano.
Il tentato furto risale al 26 ottobre di due anni fa. Secondo quanto ricostruirono i carabinieri, il giovane tentò il furto in casa di una donna del posto dopo aver forzato la tapparella ma l’inatteso arrivo della proprietaria mise in fuga il ladro. Dopo una rapida ricerca i carabinieri bloccarono Vadruccio accompagnandolo in caserma dove il 33enne sarebbe andato in escandescenza. Il ladro avrebbe offeso l’appuntato che stava procedendo con l’identificazione indirizzandogli una serie di offese: “ma che cazzo uliti…nu me rumpii li cuiuni…ma lassatime scire”. Non solo. Vadruccio avrebbe anche aggredito il militare e danneggiato una finestra della caserma sferrando un pugno contro il vetro. L’imputato era assistito dall’avvocato Carlo Gervasi.
F.Oli.