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NARDO’ (Lecce) – Condannato in primo grado a 6 anni e 3 mesi con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti viene assolto in Appello. Con la formula per non aver commesso il fatto. C.B., agricoltore neretino, ha chiuso con un lieto fine la propria odissea giudiziaria iniziata anni fa con una denuncia per il possesso di quattro piantine di marijuana. I carabinieri, infatti, scovarono gli arbusti nei pressi dell’abitazione del contadino. E fu così indagato a piede libero.
In primo grado il giudice dell’allora Tribunale di Nardò, Giuseppe Biondi, condannò C.B. a sei anni e tre mesi di reclusione. Nelle scorse ore la Corte d’Appello (Presidente Lariccia, a latere Aliffi, relatrice Botrugno) ha ribaltato il verdetto assolvendo l’imputato con formula piena. Così come richiesto dallo stesso vice procuratore generale Claudio Oliva.
In attesa del deposito delle motivazioni atteso nei prossimi 40 giorni si può ragionevolmente ritenere che i giudici abbiano accolto la tesi difensiva sostenuta dagli avvocati Giuseppe Bonsegna e Tommaso Valente. I legali hanno demolito l’impianto accusatorio evidenziando come l’agricoltore fosse rientrato a Nardò solo da poco dalla Germania. Inoltre dalla perquisizione in casa non saltò fuori né un bilancino e neppure una somma di denaro riconducibile ad un’attività di spaccio.
F.Oli.