MELENDUGNO (Lecce) – Sfrecciava a circa cento chilometri orari su un tratto di strada in cui il limite di velocità è di 50. E l’auto killer è stata ritrovata a circa cinquanta metri di distanza dal luogo dell’impatto. Emergono i primi dettagli sulla dinamica del terribile incidente stradale in cui hanno perso la vita Giorgio Sabato e Alessandro Giuseppe Furio sabato notte sulla strada Melendugno-Torre dell’Orso. I due ragazzi di Nardò e Copertino sono stati tamponati e uccisi da un’auto pirata guidata da Jacopo Lorusso.
Il conducente della Seat Ibiza non era lucido al volante. “ra ubriaco e con tracce di cocaina nel sangue. Il 32enne barese è ancora ricoverato nel reparto di Neurochirurgia del “Vito Fazzi” e non appena le sue condizioni di salute miglioreranno verrà trasferito nel carcere di Lecce con l’accusa di duplice omicidio colposo aggravato. Già nelle prossime ore si svolgerà l’udienza di convalida dinanzi al gip e alla presenza del proprio avvocato difensore. Lorusso, qualora dovesse decidere di rispondere alle domande del giudice, dovrà spiegare come abbia fatto a non accorgersi dello scooter e se la lucidità di quei momenti sia stata offuscata dal suo stato psicofisico alterato.
E’ stata invece fissata per domani l’autopsia sui due ragazzini che verrà eseguita dal medico legale Roberto Vaglio. Nel frattempo le famiglie dei due ragazzini di Nardò e Copertino vivono un autentico dramma. Le comunità dei rispettivi comuni si sono strette al dolore dei genitori assistiti in questa prima fase di un’indagine delicata dagli avvocati Antonio Romanello, David Dell’Atti e Francesco Cazzato.
Francesco Oliva