LECCE – Il boss leccese Roberto Nisi potrebbe essere giudicato in abbreviato anche per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e detenzione e spaccio nel processo “Reset”. La richiesta di rito alternativo è stata avanzata nell’udienza di ieri dall’avvocato difensore Ladislao Massari dopo che il pubblico ministero Guglielmo Cataldi ha sollecitato di estendere il periodo temporale dei due reati non più fino al 2010 ma fino al marzo di due anni fa. Così come già richiesto per il reato di mafia. La mossa della difesa non si è fatta attendere.
Il legale del boss Nisi ha avanzato richiesta di rito alternativo anche per questi due altri reati dopo che, nei mesi scorsi, la Corte Costituzionale aveva consentito di chiedere l’abbreviato per il reato di mafia. E’ stato chiesto termine a difesa e il processo è stato aggiornato al prossimo 19 novembre. Inoltre è stata avanzata richiesta di scarcerazione per il boss leccese che potrebbe tornare in libertà per decorrenza dei termini della custodia cautelare.
Il pubblico ministero Guglielmo Cataldi ha anche depositato le dichiarazioni di Gioele Greco già prodotte nel procedimento “Eclissi”. Sul banco degli imputati, oltre al boss sono finiti anche ad altri due imputati Emanuela Feliconi, di Lecce e Ignazio Mastrangelo, di Gallipoli, (tutti e due indagati a piede libero) per i quali non è contestata l’accusa di mafia. Il collegio difensivo è completato dagli avvocati Luigi Suez e David Alemanno.
F.Oli.