GALLIPOLI (Lecce) – Il Tribunale del Riesame dice no alla richiesta di dissequestro dell’area di oltre 5mila metri quadrati sigillata al lido “Punta della Suina” di Gallipoli. Il provvedimento è stato depositato nelle scorse ore. I giudici hanno così disatteso le argomentazioni degli avvocati Stefano Chiriatti, Luigi Covella e Danilo Lorenzo che, nell’udienza di martedì, avevano depositato una corposa memoria e una consulenza tecnica. L’elaborato, a firma dell’ingegnere Antonio Vernaleone, aveva rilevato che “lo stato dei luoghi fosse incompatibile con un intervento dell’uomo ragion per cui sul litorale e la fitta macchia mediterranea non sarebbero state apportate azioni tese a modificare né tanto meno a deturparlo”.
I giudici, (Presidente Pasquale Sansonetti), hanno invece confermato i sigilli su un’area di oltre 5mila metri quadrati. L’attività dello stabilimento, salito alla ribalta per aver ospitato il set del film “Mine Vaganti”, prosegue comunque regolarmente. L’accesso e i servizi continuano ad essere garantiti. I sequestri risalgono tra la fine di giugno e gli inizi di luglio. I militari della Capitaneria di porto di Gallipoli avevano allungato l strisce bianche e rosse nel lido così come richiesto dal sostituto procuratore Emilio Arnesano.
I sigilli furono apposti su aree demaniali utilizzate dallo stabilimento, tra cui l’isolotto e le fosse biologiche a servizio dei bagni sistemati sulle pedane di legno. Non solo. Sotto sequestro finitono anche scogli e dune, secondo l’accusa, spianati per sistemarvi lettini e ombrelloni. Dai controlli, inoltre, sarebbe risultata “l’occupazione abusiva di aree demaniali marittime senza titolo concessorio” e “la realizzazione di opere abusive in assenza di permesso a costruire in zona di tutela e salvaguardia ecologica, nel Parco naturale isola di Sant’Andrea-Punta Pizzo, nella fascia di 300 metri dalla battigia”.
Nel registro degli indagati compare il nome del legale rappresentante della Its, la società che gestisce il lido, nei cui confronti la procura ipotizza il reato di deturpamento delle bellezze naturali in relazione al presunto livellamento di scogli e dune.
Francesco Oliva