PARABITA (Lecce) – Vandali in azione a Parabita dove, nei giorni scorsi, le fiamme hanno letteralmente distrutto un’area di oltre 1000 metri quadrati contenente i resti di un insediamento preistorico collocato tra il Bronzo finale e gli inizi dell’età del Ferro.
La ricostruzione dell’accaduto porta ad escludere la casualità dell’evento essendo stato delineato, probabilmente con del liquido infiammabile, un percorso preciso che ha risparmiato tutta la vegetazione circostante il sito e che dunque evidenzia la volontarietà dell’insano gesto. Secondo quanto riportato da un quotidiano locale ci sarebbero infatti pochi dubbi sulla natura dolosa dei due differenti roghi che hanno interamente cancellato le tracce del sito archeologico inaugurato nel 2009 e costato ai contribuenti circa 800 mila.
Senza tralasciare l’aspetto economico va sottolineato in ogni caso il danno culturale e d’immagine per l’intero paese, troppo spesso ormai abbandonato all’incuria e vittima di episodi analoghi L’amara nonché casuale scoperta é stata fatta da un gruppo di turisti guidati da uno storico locale, il professor Aldo D’Antico, che giunti sul luogo per visitare i resti dei nostri progenitori hanno invece trovato una triste manifestazione d’inciviltà.
A nulla sembra siano servite le cancellate e i lucchetti apposti dalla Protezione Civile per proteggere il villaggio preistorico, perché purtroppo non esistono catene in grado di imprigionare la stupidità umana.
SDL