LECCE – Se qualcuno pensava che Luigi Vitali, il responsabile regionale di Forza Italia, avrebbe concesso l’ “amnistia” si sbagliava: a breve partiranno i procedimenti per le espulsioni formali di chi sta nel mezzo, tra Forza Italia e Conservatori e Riformisti. Non sarà risparmiato nessuno, dai piani alti alle piccole amministrazioni locali. Si andranno a cercare le dichiarazioni rilasciate ai giornali per inchiodare chi è stato dalla parte di Fitto per metterlo fuori dal partito. Entro il 15 settembre, Luigi Vitali nominerà i probiviri regionali: si tratta di una specie di tribunale di primo grado. Quello di secondo grado, ovvero i probiviri nazionali, è stato già nominato. «Basta fare i pesci in barile: devono venire tutti allo scoperto, anche nel Comune di Lecce – tuona il coordinatore regionale – Per me Paolo Perrone e anche Rocco Palese devono uscire formalmente fuori. Nessuno fa dichiarazioni chiare, nemmeno in Consiglio Comunale: regna il silenzio. Il sindaco si è schierato con Fitto, ora non può tornare indietro: deve uscire formalmente fuori. Non c’è amicizia con Cattaneo che tenga. Non credo che possa durare molto come vicepresidente Anci: dovrebbe dimettersi. Dal 15 settembre, assessori, consiglieri e tutti quelli che sono stati muti, e non hanno preso una posizione, dovranno dire da quale parte stanno».
Il responsabile regionale di Forza Italia, però, spiega che con il sindaco di Lecce si potrà tornare a collaborare e a lavorare insieme, anche se in due partiti diversi, se terrà nella giusta considerazione Forza Italia. «Non basta darci il contentino di un assessore: vogliamo avere voce in capitolo. Inoltre, non devono dirci loro quale assessore dobbiamo mettere: dobbiamo essere noi a scegliere. Potrebbe essere Nunzia Brandi, ma dobbiamo deciderlo noi con una scelta di partito»- chiarisce Vitali. Il coordinatore regionale è già pronto a fare pulizia: dopo il 15 settembre comincerà proprio da Rocco Palese. «Lo deferirò ai probiviri e lì, davanti a loro, finalmente sarà costretto a uscire allo scoperto» – promette al telefono. Mentre Palese al cellulare non risponde più: fa il «pesce in barile».
Garcin