MONTERONI (Lecce) – Si chiude con una condanna ed un’assoluzione uno dei due tronconi processuali nati dalla maxi inchiesta che anni fa consentì di scoperchiare un presunto giro di denaro a tassi usurari con epicentro nel comune di Monteroni. Il gup Giovanni Gallo ha condannato in abbreviato ad 1 e 4 mesi (pena sospesa) l’avvocato civilista ed ex consigliere Fabio Frassanito, di 63 anni per un solo episodio di usura e assolto con formula piena da altri cinque contestazioni mentre ha assolto il 45enne Luciano Scardia accusato di favoreggiamento. Il pubblico ministero della Dda Alessio Coccioli aveva invocato due anni per il professionista (assistito dall’avvocato Luigi Rella) e sei mesi per l’imprenditore attivo nel settore della costruzione di strade e movimento terra (rappresentato dall’avvocato Giancarlo Dei Lazzaretti).
L’indagine culminò nel 2011 con l’arresto di Domenico Giancane e del suo collaboratore Giovanni Paolo Guido. L’inchiesta, condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce, consentì di registrare lo sviluppo di pratiche usurarie e del conseguente recupero crediti, avvalendosi anche di personaggi ritenuti contigui con gli ambienti della criminalità organizzata. Delle vittime, solo in tre decisero di presentare la denuncia mentre un imprenditore di Monteroni, risultato fra i più vessati, si dimostrò recalcitrante. Non collaborò facilmente malgrado l’evidenza degli episodi di usura subiti. La posizione di Giancane si aggravò ulteriormente nei mesi successivi al suo arresto. I carabinieri, infatti, raccolsero ulteriori denunce di altri imprenditori non appena venne notificata in carcere una seconda ordinanza nei confronti dell’imprenditore. Per gli investigatori Frassanito avrebbe ricoperto il ruolo di consigliere di Giancane.
Nell’ambito della stessa inchiesta, invece, in sette sono stati rinviati a giudizio. L’istruttoria si sta celebrando dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale. Sul banco degli imputati sono finiti Fabio Cuna, di 42, di Monteroni; Pierluigi De Giorgi, 39, di San Cesario; lo stesso Giancane (uno dei principali imputati), 66, di Monteroni; Giovanni Paolo Guido, 46, di Monteroni; Gianfranco Pati, 56, di Monteroni; Stefano Pellegrino, 32, di Villa Convento e Tommaso Verardi, 75, di Lecce.
F.Oli.