LECCE – “È paradossale che nella nostra città dove i bus di Sgm girano quasi vuoti, il diritto delle persone con gravi disabilità al trasporto gratuito è un diritto nei fatti negato, perché sia la Regione che il Comune che dovrebbero disporre la gratuità in favore di particolari categorie di utenti gravemente svantaggiati non lo fanno, il Comune, o lo fanno solo in parte, la Regione”. Lo dice il Consigliere Antonio Rotundo.
“La legge 18 del 2002 – aggiunge – prevede infatti la possibilità del diritto alla gratuità ai privi della vista, agli invalidi di guerra, agli invalidi civili ed ai portatori di handicap non inferiore all’80%, agli invalidi del lavoro in misura non inferiore al 70%, ma il Comune non sborsa un solo euro e la Regione con il suo intervento finanziario di fatto assicura la copertura per non più di un paio di mesi all’anno.
Per quest’anno tra l’altro i soldi della Regione non sono stati ancora accreditati ad sgm con il risultato che le categorie interessate – e siamo giunti a fine marzo- attendono ancora il beneficio di agevolazioni che non arrivano.
A pagare il prezzo più duro, anche in termini di perdita di dignità, di tutto ciò sono circa 300 nostri concittadini, persone deboli e indifese per le quali sarebbe giusto e doveroso – politicamente e moralmente – trovare le risorse necessarie già a partire dal bilancio di previsione 2016 in corso di definizione, risorse che dovrebbero rappresentare una assoluta priorità.
Si dovrebbero cioè tagliare sprechi e spese inutili non la spesa sociale ed i diritti delle persone più deboli, ma a Lecce purtroppo non è così; anche questa vicenda è infatti l’ulteriore conferma che i governanti di Palazzo Carafa – conclude Rotundo – sono sordi e lontano mille miglia dai veri bisogni della città e della parte più sofferente di essa”.