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Consiglio Nazionale Architetti PPC, Massimo Crusi eletto Consigliere Nazionale

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PUGLIA – “Un risultato rilevantissimo per l’Ordine di Lecce e per la Federazione degli Ordini di Puglia”: così Massimo Crusi, presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Lecce, nel commentare la sua elezione nel nuovo Consiglio Nazionale Architetti PPC.

Svoltesi l’11 febbraio scorso, le elezioni per il rinnovo del Consiglio nazionale Architetti PPC hanno infatti sancito il successo per la lista che si riconosceva nella candidatura a presidente di Giuseppe Cappochin e indicato Massimo Crusi nel ruolo di consigliere nazionale della rinnovata Assise.

“Fin dal primo momento”, afferma Massimo Crusi, “ho inteso la mia candidatura innanzitutto al servizio del nostro Ordine e della Federazione, dei nostri iscritti, della nostra categoria, della nostra professione, consapevole come potesse tradursi, confortata dai risultati, in una più evidente visibilità della rappresentanza pugliese sulla scena nazionale. Un obiettivo di cui avverto tutta l’importanza e la responsabilità ma anche tutte le potenzialità perché lo spirito di rinnovamento che è alla base della nostra proposta possa caratterizzare e connotare le azioni del nuovo Consiglio.

La mia”, prosegue il neo consigliere nazionale, “è stata una candidatura unitaria, decisa e condivisa dalla Federazione degli Ordini di Puglia che in questo modo ha espresso una

unica candidatura regionale con una esplicita indicazione di rinnovamento del Consiglio nazionale. Una dinamica rara nell’attuale panorama nazionale, cui hanno contribuito in modo rilevante tutti gli Ordini pugliesi, rafforzando l’autorevolezza della nostra Federazione rendendola ‘esemplare’ anche da questo punto di vista.

Questo è per la nostra professione un momento delicatissimo. La recente approvazione del Nuovo Codice degli Appalti ci chiama a una riflessione non scontata al  nostro interno e con la Rete delle professioni tecniche. E’ necessario, direi irrinunciabile, lavorare e impegnarsi per una nuova centralità dell’architettura e del ruolo degli architetti nel nostro Paese. Una strategia che intendiamo perseguire, e che significa riflettere sulla centralità dell’architettura in una rinnovata qualità urbana e territoriale.

Consiglio nazionale e Sistema ordinistico possono e devono giocare un ruolo rilevantissimo, a patto di saper lavorare insieme, nei prossimi anni, per scardinare resistenze e a determinare un nuovo ordine culturale, una nuova visione e considerazione della nostra professione perché nel nostro Paese si apra uno spazio non residuale né tantomeno marginale per un nuovo ruolo dell’architettura e un’apertura del mercato del lavoro”.

Naturale, in questo giro di boa, tirare anche le somme sull’esperienza da Presidente dell’Ordine di Lecce.

“Sono stati anni importanti, un’esperienza ricchissima e fondamentale, per cui ringrazio tutti coloro con cui ho condiviso confronto, obiettivi e progetti, lavoro e “fatica”: i colleghi consiglieri, il Consiglio di Disciplina, i gruppi di lavoro, tutti coloro che hanno voluto disinteressatamente e generosamente sostenere i progetti affiancandosi di volta in volta per la realizzazione, nella consapevolezza che la vita di una comunità come la nostra è strettamente connessa anche alla disponibilità e alla generosità di tempo e di intelligenza di ognuno. Ben al di là delle singole attività messe in campo, posso tranquillamente affermare che in questi anni abbiamo e ho lavorato perché il nostro Ordine fosse avvertito, da ognuno dei nostri iscritti, come la “sua” casa: accogliente e, al tempo stesso, trasparente. Ed è esattamente questa l’esperienza che intendo riversare nel mio nuovo impegno ordinistico”.

 

 


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