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Palpeggia la figlia di 8 anni davanti al primogenito: indagato un ambulante

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LECCE – Abusi sessuali sulla figlioletta di otto anni. In una circostanza con il primogenito presente. Un ambulante leccese, attualmente disoccupato, è indagato con l’accusa di violenza sessuale aggravata dal vincolo genitoriale e dalla minore età. Il pubblico ministero Roberta Licci ha cristallizzato le contestazioni nell’avviso di chiusura delle indagini notificato nei giorni scorsi. I presunti abusi sarebbero andati avanti fino al dicembre di tre anni fa. All’epoca dei fatti i genitori erano separati. E la piccola (affidata alla madre insieme con il fratello) avrebbe subito le attenzioni del papà quando andava a trovarlo nella sua abitazione. Per mesi e nel silenzio della vittima.

L’uomo – stando a quanto riportato nel capo d’imputazione – “avrebbe costretto la minore a subire in più occasioni palpeggiamenti nelle parti intime imponendosi con la forza”. E quando la ragazzina cercava di opporsi sarebbe stata persino minacciata e schiaffeggiata. Gli abusi sono emersi quasi per caso. La bambina ha confidato le molestie ad un’amica di famiglia. E’ stata subito informata la madre della ragazzina che ha messo in moto le indagini con una circostanziata querela presso i carabinieri di Copertino. Il pubblico ministero Licci, così come accade in procedimenti così delicati, ha disposto l’ascolto protetto della ragazzina.

Dinanzi al gip Annalisa De Benedictis, la ragazzina ha confermato le attenzioni che il padre le riservava con una ricostruzione ritenuta attendibile. Dal racconto della ragazzina sarebbe emerso anche un retroscena inquietante. In una circostanza il fratello di undici anni avrebbe assistito ai palpeggiamenti. Gli esiti dell’ascolto protetto hanno fornito un’accelerata alle indagini. Nel frattempo i genitori non vivono più insieme. L’ambulante non può più vedere la figlia. Nell’ambito della procedura di separazione, infatti, il Tribunale civile ha disposto il divieto di incontro con la ragazzina. La chiusura delle indagini non rappresenta una sentenza anticipata. L’ambulante, assistito dall’avvocato Massimiliano Petrachi, ha ora venti giorni a sua disposizione per presentare memorie difensive o per chiedere di essere interrogato in attesa che il pm formalizzi la richiesta di rinvio a giudizio.

Francesco Oliva


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