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Palumbo tenta il tris milionario chiedendo l’affidamento della discarica cavallinese per altri 27 anni

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ROMA – Dopo la chiusura milionaria del Lodo Leadri, che ha messo in grande difficoltà le casse del Comune di Lecce, le importanti affermazioni giudiziarie per la 275, un nuovo affare potrebbe nascere da un contenzioso con la P.A: l’affidamento della discarica di Cavallino per altri 27 anni.  La battaglia è davanti al Consiglio di Stato, che potrebbe decidere in questi giorni. Giovedì scorso si è tenuta la discussione. La società consortile Ambiente e Sviluppo, in cui figurano Monticava, Leadri e Monteco, ha subito un danno durante la gestione commissariale regionale. In altre parole, l’azienda che gestisce la discarica e gli impianti cavallinesi ha chiesto i danni per essere stata costretta a fare lavori non previsti, imposti dal commissario regionale, per un ammontare di 11 milioni di euro. L’escamotage utilizzato per ottenere una prosecuzione della gestione è quello di chiamare in giudizio il Comune di Cavallino, anziché la Regione, che ha provocato il danno.

La prima parte della battaglia si è svolta attraverso un lodo arbitrale, con tre quesiti promossi dalla società consortile in cui c’è anche la partecipazione di Leadri, l’azienda di cui è proprietario Palumbo, il «re dell’asfalto», che sta provando a portare a casa l’ennesima vittoria. Non è passato il quesito in cui si riconosce la responsabilità del Comune di Cavallino, ma è passato quello che riconosce che il danno di 11 milioni può essere coperto con 27 anni di gestione degli impianti cavallinesi. Dunque, la società consortile ha deciso di andare in fondo rivolgendosi al Consiglio di Stato. Durante il lodo arbitrale, attraverso la consultazione di un collegio di consulenti, si è giunti alla quantificazione del danno con precisione: i giudici amministrativi, dunque, dovranno solo decidere se quel danno potrà essere risarcito attraverso il prolungamento della gestione degli impianti.

La «stortura», secondo il legale del Comune di Cavallino, il professore Ernesto Sticchi Damiani, è nel fatto che «la società consortile invece di chiedere il danno alla Regione, cioè alla gestione commissariale che l’ha causato, si rivolge all’ente comunale chiedendo una proroga di quasi un trentennio». Nel caso il Consiglio di Stato dovesse dire sì, Cavallino dovrà adeguarsi e affidare per altri 27 anni, senza alcuna gara, la gestione della discarica ad Ambiente e Sviluppo. Il danno subito sarebbe convertito in gestione e ripagato, ma a pagare sarebbe solo il Comune di Cavallino, che il danno non l’ha causato.

Garcin


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