Quantcast
Channel: Corriere Salentino
Viewing all articles
Browse latest Browse all 34969

E te pareva

$
0
0

Lecce-Ischia-braglia

“E te pareva” che non dovesse ricapitare al Lecce dover perdere punti preziosi contro una squadra di terzo livello, dopo una precedente, validissima prestazione? Ma se questo era dato ormai per acquisito, non era previsto, invece, che qualche Solone si rimettesse a pontificare sul fatto che qualcuno abbia “osato” fare calcoli o previsioni. La stroncatura è arcinota: “il calcio è questo e tutto il resto è chiacchiera da bar”.

Più volte ho sentito dire questo e mi convinco sempre di più che, forse, il bar è il luogo più serio dove si possa disquisire di calcio. Secondo l’assunto esposto, con queste mie modestissime parole, potrei fermarmi qui perché è inutile fare analisi tanto: ”il calcio è questo!” Ma, voglio continuare perché non è così ed è opportuno valutare, con la massima onestà intellettuale, perché il fatto si sia verificato.

Anche se posso sembrare di parte, vi rimando a quanto scritto dal mio amico Gavino sulla partita: il suo commento, fatto con stile, garbo ed ironia è una rappresentazione fotografica perfetta e lucida di quanto accaduto sul campo. Io, per completezza d’informazione, ho voluto aspettare che si disputasse anche la partita Matera-Cosenza, per confermare, ove ce ne fosse bisogno, di come si sia persa un’occasione colossale che non deve essere archiviata come di routine: continuo a non spiegarmi come una squadra, che nelle precedenti settimane era sembrata in costante crescita, con un suo gioco ed una buona determinazione agonistica, improvvisamente, di fronte ad avversarie di caratura vicine allo zero (Martina, Lupa Castelli, Melfi, un po’ Catanzaro), si trovi in assoluta difficoltà e debba accogliere un pareggio, quasi esultando. Sarà giusto o no cercare di darsi una spiegazione o questo verrà archiviato come chiacchiera da bar?

Può darsi che sia una chiacchiera da bar, ma vorrei anche capire perché, a fronte di un solo ammonito nel primo tempo, Petta del Melfi, abbiano fatto seguito, a partire dall’intervallo, il team manager Vino, il massaggiatore Fiorita, Curiale, Vecsei e Caturano. Credo, ovviamente sbagliando, di avere la risposta: passando i minuti e non intravedendo la possibilità di aggiustare il risultato, i nervi tendono a saltare e questo mi sembra essere il limite del Lecce. Hai un bel dire che si è cercato con ottima determinazione il risultato di parità, che limita i danni, ma questo si è ottenuto a scapito della doverosa lucidità che una squadra come il Lecce deve, dico deve, sempre avere. Se si subisce una rete al 9’ del p.t. ci sono almeno 85’ da poter giocare al proprio livello; mi aspetto il portiere avversario quale migliore in campo invece scopro che a Perucchini viene dato un voto più alto (Corriere dello sport 7 Quotidiano di Puglia 6,5 contro i due 6 dati a Santurro da entrambi i quotidiani).

Vogliamo dire che non significa nulla? ebbene diciamolo. La ricerca delle responsabilità specifiche si è limitata al famoso, e da parecchi di noi mai credibile, “approccio sbagliato” e dal solito arbitro inadeguato perché, ha chiamato un fuori gioco da una rimessa laterale. E’ vero, ha commesso una topica, ha chiesto anche scusa, ma questo lo abbiamo anche visto in serie A e nessuno ne ha chiesto la lapidazione. A tal proposito sarebbe opportuno che anche ai calciatori venissero impartite lezioni di “regolamentazione calcistica”. Quella della mia età ricorderanno una partita internazionale nella quale venne assegnata una punizione in area di rigore; chi doveva batterla, un grande del calcio, tra l’altro leccese, chiese con naturalezza se la punizione fosse di prima o di seconda; è ovvio che nella trance agonistica forse aveva dimenticato che una punizione in area è solo di seconda, perché altrimenti è rigore.

Ora, amici, cerchiamo di stare sempre con i piedi a terra, non cerchiamo alibi che sono fragili, piuttosto facciamo sempre di più lavorare il cervello. Mi sembra anche ovvio che ci si debba guardare anche attorno; alla data odierna il Cosenza, con 44 punti è dentro i play off a scapito del Foggia, a pari punti. A questo punto, forse per tenere desta l’attenzione è opportuno dire che il nostro campionato non è per niente in discesa, anzi!

Che fosse difficile lo si sapeva, ma che si dovesse fare una battaglia così aspra, forse qualcuno è colto di sorpresa. Ribadisco quanto detto la settimana precedente: per vincere, dico vincere non play off, questo campionato, al 50% occorrono gambe ma al 50% occorre cervello da parte di tutti gli aventi causa.

 

Mario La Mazza

 


Viewing all articles
Browse latest Browse all 34969

Trending Articles