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Danneggiarono le proprie serre per intascare indennizzo ultra milionario? Condannati quattro imprenditori

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Danni alle serre per oltre un milione e mezzo di euro per intascare l’indennizzo dell’assicurazione. Questo ha stabilito la sentenza di primo grado. In quattro sono stati condannati per un maneggio messo in atto nel 2009 dai titolari di alcune ditte agricole a Lequile. Il gup Carlo Cazzella ha inflitto un anno ed otto mesi di reclusione nei confronti di M.C., 37, di Manduria; F.D.A., 35, di San Donato; S.D.A., 32, di San Donato ed N.V., 66, di Lequile. Per tutti è stata disposta la sospensione della pena. Il pubblico ministero Giovanni Gagliotta aveva invocato due anni e mezzo di reclusione per tutti e quattro gli imputati. Un quinto, invece, S.D.A., 68 anni, di Lequile, ha scelto il rito ordinario.

Gli imprenditori risultano titolari di alcune ditte dedite alla coltivazione di ortaggi e fiori in serra. Gli imputati avevano concluso nel febbraio del 2009 con la Compagnia “Fondiaria Sai spa” con sede a Firenze, contratti di assicurazione per danni alle coltivazioni. I titolari, però, avrebbero distrutto cinque serre per un valore complessivo di un milione e mezzo di euro denunciando nell’aprile sempre di sette anni or sono il danneggiamento delle serre in modo tale da intascare l’indennizzo delle relative polizze assicurative. S.D.A. rispondeva anche di simulazione di reato.

Ai carabinieri di San Pietro in Lama avrebbe dichiarato che il 2 febbraio sempre del 2009 nel capannone del figlio era stato commesso il furto di tre macchine industriali per la produzione di salse. Non solo. Ai carabinieri avrebbe raccontato il 6 aprile di aver ricevuto una missiva anonima contenente una richiesta estorsiva del seguente tenore: “Ci devi dare 100mila euro per le macchine e 300mila euro per l’azienda; non parlare con nessuno”. L’indagine è stata avviata con una denuncia della Compagnia assicurativa. Il collegio difensivo, composto dagli avvocati Andrea Starace, Andrea Sambati e Luigi Rella, aveva chiesto l’assoluzione sostenendo che sarebbe stato un atto scellerato distruggere delle serre che erano dei fiori all’occhiello. In appello gli avvocati cercheranno di dimostrare l’assoluta innocenza dei quattro imprenditori.

Francesco Oliva 


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