LECCE – Forza Italia, oltre al comitato, ha una giunta provinciale: l’ha messa in piedi Paride Mazzotta, segretario provinciale, prima del grande «abbraccio regionale» dei forzisti con Adriana Poli Bortone. Con l’ufficializzazione dell’ingresso tra i berlusconiani dei polibortoniani c’è una corrente interna che potrebbe contrastare i piani dell’asse Mazzotta – Caroppo – Aloisi. Guarda caso, proprio a conferma dell’esistenza di questa forte alleanza interna leccese, nella giunta eletta dal comitato provinciale di Forza Italia figurano i nomi di Gino Caroppo (padre di Andrea, che coordina gli enti locali), Gianni Marra (fedelissimo dei Mazzotta, coordinartore dipartimenti), Aldo Aloisi (che, dopo aver subito la «rimozione coatta vitaliana» da un incarico regionale, è stato incoronato responsabile provinciale per l’organizzazione). Alla giunta sarà affidato il compito di votare il sostituto di Federica De Benedetto, la commissaria che per volontà di Vitali aveva preso il posto di De Gaetanis, fedelissimo di Mazzotta e Aloisi.
Mazzotta ha intenzione di inserire al posto di Federica De Benedetto l’avvocato Nicola De Filippis, sposato a Lecce, ma originario di Squinzano, un outsider che non ha mai fatto politica. Il segretario provinciale sta provando a prendere con le buone la vicesegretaria regionale, la sta incontrando per evitare scontri sulla stampa. La vice di Vitali, del resto, in passato non ci ha pensato due volte a fare fuoco per criticare la vicenda delle alleanze con la sinistra in alcune amministrazioni locali come Cavallino. La situazione è tesa, nonostante Mazzotta stia cercando di «normalizzare» tutto. È chiaro che il braccio di ferro con le correnti interne è ancora in corso, ma con questa operazione l’asse Caroppo – Mazzotta – Aloisi cerca di avere campo libero su Lecce, anche in vista degli accordi per la corsa a sindaco. La scelta del successore di Perrone si preannuncia difficilissima, viste le divisioni interne ai fittiani, la voglia di candidarsi di Marti e l’ultimatum di Perrone, che vuole un posto sicuro in Parlamento.
Nemmeno tra i forzisti la situazione è semplice: divisi in tre gruppi (uomini di Vitali, uomini di Mazzotta e seguaci della Poli) potrebbero avere più di qualche problema nella selezione del candidato. È chiaro, però, che il risultato delle amministrative di primavera potrà cambiare definitivamente gli equilibri: chi dovesse uscirne più forte avrà più voce in capitolo. Per la successione a Perrone Forza Italia pensa a un uomo della società civile, a un imprenditore, stile Roberto Fatano, ma si sa che in un anno ne possono succedere di tutti i colori. C’è, però, chi teme tra i forzisti l’ennesima discesa in campo di Adriana Poli Bortone, per sparigliare le carte dei fittiani. Berlusconi nella convention barese l’ha osannata un po’ troppo, tornando a bacchettare Fitto. Tra i Conservatori e Riformisti c’è chi fa qualche battuta velenosa: «L’ex sindaca ha detto che non si candiderà, come in passato, quindi c’è il rischio che si candidi a Lecce». Come per le regionali, non c’è mai nulla di impossibile in politica.
Gaetano Gorgoni