GALATINA (Lecce) – Ha respinto ogni accusa chiarendo che il suo locale è un night regolarmente autorizzato dove non si sarebbe mai svolta attività di prostituzione. Dinanzi al gip Stefano Sernia, è comparso nelle scorse ore Marco Costa, il titolare del “Cocò Night” di Galatina, finito ai domiciliari dieci giorni fa con l’accusa di induzione alla prostituzione. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, assistito dal proprio avvocato Antonio Savoia, il 39enne di Galatina ha precisato che le sue due grandi accusatrici (presunte escort) erano state assunte per svolgere l’attività di ballerine. Secondo le indagini dei carabinieri della Compagnia di Campi Salentina, Costa avrebbe invece trasformato il night in un locale a luci rosse con clienti insospettabili. A tutte le ore del giorno.
L’indagine, coordinata dal pubblico ministero Stefania Mininni, è stata avviata dopo la denuncia di una giovane escort. Le sue dichiarazioni sono state corroborate dalla testimonianza di un’altra giovane e dalla deposizione di un avvocato cliente. Le ballerine sarebbero state costrette a prostituirsi ricevendo un corrispettivo per ogni prestazione che poteva oscillare dai 50 ai 100 euro. Secondo gli investigatori, la notte del blitz, nel locale alcune escort (molte di nazionalità straniera) mentre intrattenevano la clientela. I militari trovarono in una stanza attigua al night contraccettivi usati sparsi nella stanza. Altri ancora sigillati nelle borse delle giovani. E per Costa scattarono i domiciliari.
F.Oli.
