Quantcast
Channel: Corriere Salentino
Viewing all articles
Browse latest Browse all 34969

Riordino ospedaliero, i tagli che fanno infuriare i sindaci da Copertino a Casarano. Schito: «Chiedo chiarezza»

$
0
0

riordino-ospedaliero

BARI – Oggi si è tenuto un importante incontro tra i sindaci e chi ha dovuto fare le dure scelte della razionalizzazione della rete ospedaliera, il governatore Emiliano e il dirigente Gorgoni. Il riordino ospedaliero per molti sindaci significa «tagli lacrime e sangue per  anche ospedali che erano un punto di riferimento per molti salentini». Ciononostante, nella Conferenza Stato-Regioni si è preso atto che ci sono molti meno soldi e non è possibile tenere tutto in piedi. Nell’incontro che si è tenuto oggi a Bari mancavano i consiglieri di opposizione e quelli presenti non hanno voluto prendere la parola. Nessuna plateale protesta (nonostante qualcuno se l’aspettasse) nell’aula magna del Policlinico. Per la prima volta nella storia della Puglia il governatore ha invitato tutti i sindaci del territorio, hanno risposto circa 200 sindaci della Regione, quelli interessati dalle sforbiciate.

Sandrina Schito, sindaca di Copertino ha chiesto trasparenza e certezze sulla delibera che verrà votata in giunta lunedì: «Vorrei capire quale delibera sarà portata in giunta e qual è la posizione del Consiglio regionale. Alcuni punti nascita di ospedali che dovrebbero essere chiusi, perché sono sotto le 500 nascite, diventano di primo livello, mentre altri che hanno brillato negli anni, come quello di Copertino, vengono declassati Chiediamo una discussione prima che il piano venga votato in giunta. Da Manduria in giù non ci sono punti nascita, Copertino copre una zona enorme: è pensabile che tutto si riversi sul Vito Fazzi di Lecce? Il nostro ospedale, in termini di numeri, volumi, economia e collocazione geografica, merita di restare in piedi come nosocomio di primo livello e non di essere declassato. Chiedo il rispetto delle eccellenze». Richieste respinte: il piano sarà votato la settimana prossima e poi sarà vagliato dal Consiglio regionale. Gallipoli e Scorrano ci guadagneranno. Emiliano promette che molti ospedali di base saranno rafforzati per diventare di primo livello. promesse, appunto: c’è da fare i conti con le risorse. 

Il guaio per Copertino è che non ha la terapia intensiva e senza questo reparto non possono restare in piedi i punti nascita: kaput quindi. Chiuderanno anche quelli di Galatina e Casarano (il Ferrari ha la terapia intensiva, ma non il numero di parti necessari a restare in piedi). Per la sindaca si tratta di un’ingiustizia: la legge, infatti, impone di chiudere i punti dove non si arriva a 500 parti. A Copertino si fanno 800 parti l’anno, è il secondo nel leccese dopo il Fazzi: sarebbe più giusto, secondo la prima cittadina, fare un investimento per la terapia intensiva, anziché trasferire tutto a Gallipoli e Scorrano. Non c’era Marcello Risi a Bari, i giochi per Nardò sono già fatti: vengono confermati i sei milioni di euro di finanziamenti per la struttura ospedaliera e saranno rinnovate tutte le apparecchiature di radiologia, senologia, mammografi, attrezzature per la chirurgia e attrezzature per ambulatori. 

Oltre 4 ore di lavoro, a Bari, 2.500 accessi costanti per la diretta streaming e 29 interventi di sindaci e parti sociali per “un’assemblea qualificata” così come l’ha definita il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano al termine del confronto con i sindaci e le parti sociali sul Piano di riordino ospedaliero che si è svolto questa mattina presso il Policlinico di Bari. «Siamo riusciti a creare un percorso di conoscenza – ha detto Emiliano a conclusione della giornata di lavoro – Questa è una gigantesca istruttoria cominciata molte settimane fa che ha consentito a tutti di avere occasioni strutturate di ascolto, collettive e individuali. Sono molto soddisfatto di questa istruttoria che non ha precedenti nella storia della sanità pugliese, non era mai avvenuto un approfondimento simile».

«Mi sarei aspettato oggi, all’interno di questa assemblea – ha sottolineato il Presidente – anche delle critiche al piano di riordino, ma sempre dentro questa assemblea qualificata alla quale certamente non si possono raccontare panzane, perché conosce il tema che stiamo trattando anche dal punto di vista normativo. La scomparsa degli interventi dell’opposizione è un fatto rilevante: forse preferisce fare i suoi interventi con platee meno qualificate, ma questa mi pare una mancanza di rispetto nei confronti degli amministratori locali e dei soggetti del mondo della sanità oggi qui presenti (al confronto di questa mattina sono stati invitati tutti i consiglieri regionali ndr)». Emiliano ha anche annunciato che da questo momento comincia una permanente riunione di giunta che terminerà lunedì con l’approvazione della delibera sul Piano di riordino.

«Noi stiamo riflettendo su una questione – ha aggiunto Emiliano – e cioè quali ospedali dobbiamo considerare di base e quali di primo livello mentre su quelli di secondo livello non ci sono dubbi perché restano essenziali nel percorso immaginato dal Ministero. Se un ospedale è di primo livello senza però averne le relative strutture dichiarate, noi rischiamo di strutturare una condizione di imprudenza e di responsabilità di tutto il sistema con riferimento al mancato rispetto dei parametri previsti. Il primo livello è un cammino verso il quale far tendere tutte le strutture ospedaliere». Emiliano ha anche anticipato l’ipotesi sulla quale intende lavorare in giunta. «L’ipotesi è quella di avere un ospedale di base, forse anche in numero superiore rispetto al previsto, con una struttura rafforzata, in modo tale da rispettare la storia di ciascuno. Così, pur rimanendo nel classamento di base, l’ospedale potrà tendenzialmente avere una strutturazione di servizi che possiamo poi nel tempo eventualmente riconoscere. Questa non è una fotografia, è una visione, consapevoli che non possiamo determinare adesso tutte le sfide del futuro. Chi ha il dovere di organizzare queste strutture, è giusto che lanci anche delle sfide».

A Lecce c’è una situazione particolare dovuta dalla struttura della provincia, alla rete stradale e ad altri aspetti storici. «Stiamo tentando una sfida, quella di salvare tutti gli ospedali – ha detto il presidente – ai sindaci dico che cercheremo di trovare un livello di compensazione complessivo per salvaguardare tutte le strutture. Anche a Lecce vale lo stesso discorso di Taranto. Emiliano ha fatto un cenno anche a tutte quelle strutture già chiuse negli anni passati e non riconvertite nell’ottica del pubblico-pubblico, domandandosi: «possono essere oggetto di una discussione con il Sistema sanitario nazionale per capire se possono essere gestite dai privati? È possibile lanciare una sfida? Questo elemento dal punto di vista strategico sarà importante e sarà oggetto di una futura discussione». A Brindisi, i numeri sono chiari, Francavilla ha una dimensione che non può esserle negata mentre l’ospedale di Ostuni resta di base e gli altri saranno riconvertiti. Vorrei ringraziare il sindaco di Ostuni che ha ben compreso la chiarezza delle strutture e dei numeri. Emiliano ha anche annunciato che tutti «i luoghi da riconvertire avranno priorità nell’investimento dei fondi Fesr (i 400milioni di euro per ristrutturare la medicina del territorio) e che nella delibera che sarà approvata lunedì ci saranno accenni a come queste novità saranno innestate nella costruzione delle reti di garanzia».

«Il processo è in continuo divenire – ha concluso Emiliano – questo non è un piano urbanistico, è un piano strategico. Dobbiamo avere la capacità di aggiornala sempre la vision, questo è un focus group per aggiornamento permanente. Io credo che questo lavoro sia necessario per gestire la complessità e, vi assicuro, che lo faremo sempre in questa formazione».

Garcin

 

 

 

 

 

 

 

 


Viewing all articles
Browse latest Browse all 34969

Trending Articles



<script src="https://jsc.adskeeper.com/r/s/rssing.com.1596347.js" async> </script>