TREPUZZI (Lecce) – Parenti e amici in giro per i locali della movida leccese per recuperare danaro e permettere a Perrone di proseguire nella sua latitanza. Almeno due titolari di altrettante attività commerciali hanno fornito soldi agli emissari dell’ergastolano in fuga. E’ il 27 novembre scorso. L’attività di recupero di denaro viene confermata nel corso di una conversazione tra due fiancheggiatori finiti sotto intercettazione. Uno dei due si trova nella zona della cosiddetta movida leccese: “Mi sono fatto vedere già!…Ascolta.dobbiamo andare da quell’altro, che è praticamente…” facendo intendere di aver già riscosso dal commerciante a loro noto dovendosi poi portare presso un altro esercente collocato nelle vicinanze del’istituto Palmieri
V: Ehi A
A: Dov’è che stai?
V: Io ancora il parcheggio sto trovando!
A: Ah, ah pensa te!
A: No, niente da qua possiamo andare via, però.
V: Perché?
A: …Dobbiamo andare…qua sta…
V: Va bene, vieni…
A: …L’ho fatta.
V: Veni…
A: …Mi sono fatto vedere già!.Ascolta:.dobbiamo andare da quell’altro che è praticamente.
V: Uh
A: …Da qui, da dove mi trovo io devo fare la strada affianco alla chiesa e piazzetta Santa Chiara, lì è, devo andare dalle parti della stazione, dove si trovava il “Palmieri”, là, lì vicino è!
V: Va bene se vieni, se esci poi da dove sei arrivato, ci sono io con la macchina!
Con ogni probabilità i soldi recuperati servivano a Perrone per lasciare l’Italia. La conferma arriva in una conversazione tra due fiancheggiatori finiti sotto intercettazione: “Io per questo dico.quello ha fatto bene i conti…io devo scappare e non mi devo far prendere.se no il 41 bis”.
F.Oli.