TUGLIE (Lecce) – Otto mesi di reclusione per aver spedito in ospedale un postino ferito con un manganello di legno dopo un litigio per questioni di viabilità. E’ la condanna inflitta dal giudice monocratico della prima sezione Annalisa De Benedictis a Luigi Troisi, 27enne di Tuglie, con l’accusa di lesioni personali aggravate, tentata violenza privata e porto abusivo di arma. L’imputato potrà beneficiare della sospensione della pena ma dovrà comunque risarcire in sede civile la persona offesa: Fernando Mercuri, 58enne di Sannicola, postino a Gallipoli, assistito dall’avvocato Fabio Vincenti.
L’aggressione risale al 23 maggio di quattro anni fa. Il postino si trovava alla guida della propria autovettura (una Toyota Yaris) e percorreva la provinciale Sannicola-Tuglie. Giunto nei pressi dell’ufficio postale di San Simone, frazione di Sannicola, Mercuri nota sbucare una Renault Clio che gli taglia, di fatto, la strada. Fortunatamente il postino riesce ad evitare l’impatto. Da questo momento, però, si apre uno squarcio su un episodio fatto di gratuite violenze, secondo quanto denunciato dal postino. Mercuri sarebbe sceso dalla propria auto e si sarebbe avvicinato al giovane automobilista per ricevere quanto meno le scuse. Troisi, però, avrebbe reagito in malomodo recuperando un manganello in legno. Con l’attrezzo colpisce più volte il postino. Dopo aver ferito l’uomo, il giovane aggressore avrebbe intimato Mercuri di non recarsi dai carabinieri. In quel caso lo avrebbe picchiato una seconda volta. Infine si sarebbe infilato in macchina credendo di essersi garantito l’impunità. Il postino, invece, chiede l’ausilio dei carabinieri con i quali raggiunge il pronto soccorso di Gallipoli per essere medicato. Viene dimesso con una prognosi di 30 giorni per una cicatrice a livello cutaneo dell’avambraccio destro, fratture al volto e rottura della mascella. Mercuri sporge subito denuncia tratteggiando un profilo del suo aggressore descritto come un giovane di età tra i 20 e i 25 anni, con un vistoso tatuaggio sul braccio sinistro. Riconobbe in foto Troisi rintracciato poco dopo dai carabinieri.
Nel corso delle indagini il pubblico ministero Carmen Ruggiero ha conferito incarico al medico legale Ermenegildo Colosimo di eseguire una consulenza che ha stabilito la compatibilità delle lesioni riportate da Mercuri con l’arma utilizzata. Nel corso dell’istruttoria sono stati sentiti i carabinieri che hanno condotto le indagini, alcuni testimoni e lo stesso consulente Colosimo. L’imputato era difeso dall’avvocato Giovanni Gabellone. In aula Troisi si è difeso sostenendo di aver solamente aperto lo sportello colpendo involontariamente il postino. Una ricostruzione ritenuta inverosimile dal giudice.
F.Oli.