SQUINZANO (Lecce) – Saranno giudicati in abbreviato Vittorio e Francesco Pezzuto, rispettivamente padre e figlio, di 71 e 48 anni, entrambi di Squinzano arrestati ad aprile di un anno fa nell’ambito dell’operazione antidroga “White Butcher”. Il gup Michele Toriello ha accolto la richiesta dell’avvocato difensore Paolo Spalluto. I Pezzuto ritroveranno gli altri coimputati il 17 marzo prossimo nell’aula bunker del carcere di Lecce: i fratelli Patrizio e Tonio Pellegrino e i calabresi Stefano Condina e Giuseppe Novello.
Nell’udienza preliminare del 22 dicembre scorso il difensore dei Pezzuto aveva chiesto la nullità della richiesta di rinvio a giudizio in quanto l’atto di chiusura delle indagini non era stato notificato al codifensore Maurizio Pezzuto. Tale intoppo aveva prodotto un effetto dòmino su ogni atto successivo, compreso il decreto che fissava l’udienza preliminare.
Il presunto sodalizio specializzato nell’approvvigionamento di ingenti quantitativi di cocaina, avrebbe gestito ingenti carichi di droga dalla Colombia. La polvere bianca viaggiava su container tra frutta e verdura. Lo stupefacente sarebbe arrivato principalmente nei porti di Gioia Tauro e Genova. I due Pezzuto rispondono anche di corruzione. Per le indagini, avrebbero tentato di corrompere un finanziere in servizio presso il porto di Brindisi allungandogli 100mila euro per far arrivare a destinazione un’ingente partita di cocaina.
F.Oli.