LECCE – Si è inaugurata lo scorso 31 gennaio a Lecce nella prestigiosa sede della Fondazione Palmieri la personale dell’artista Mimmo Anteri che rimarrà aperta al pubblico fino al 21 febbraio 2016.
Nel profondo dell’animo di un artista vi è un luogo sacro, è il luogo delle origini che ingloba la malia d’immagini di terre distese lambite dall’acqua, essenze di profumi, suoni sommessi di voci, ricordi, silenzi. È il luogo dell’incantamento fonte di fascinazione e centro propulsore di quanto l’artista esprime nelle proprie opere.
Così nei dipinti di Anteri scopriamo un raggio interiore che ha captato un volto di secoli, placenta della sua umanità più vera trasfigurata in abbaglianti voli, in ampi volumi. Avanzando con l’ausilio della fantasia, della cultura, della storia leggiamo un fuoco lirico che non contrasta con l’armonia della sfera, epicentro della vita, dove l’eloquenza della luce lascia in chi guarda una scia incancellabile del mistero stesso del creato. Ma l’universalismo dell’origine non frena la modernità delle linee decise e palpitanti, confini di un dentro e un fuori che perpetua la lucidità del sogno che si fa manifesto di ferite abilmente nascoste. Dal fascino della sua terra forte e colorata l’artista ha tratto, con sensibilità di poeta, forme disegnate nella musicalità essenziale di un pentagramma pittorico formato da tanti accordi tonali che si rincorrono per poi fondersi in un unico colore che tutti li contiene. Noi fruitori della sua arte amiamo ricercare le vie dell’immaginazione e della creatività e quelle melodiche voci discrete che hanno raccontato alla sua mente l’armoniosa bellezza di quella parte d’infinito che nutre i suoi sensi e il cuore.
Arte concettuale è quella di Anteri oggi in mostra, fondata sul pensiero e non su un ormai equivoco e frainteso piacere estetico; è arte che richiama lo spettatore a meditare sulla relazione tra immagine e forma che si fa idea, dove la riflessione subentra all’oggetto a prescindere dalla tradizione. Privilegiare il processo mentale che precede l’esecuzione vuol dire che in quello l’opera è già di per sé compiuta.
L’originalità del talento di Anteri è nel liberare le proprie creazioni da qualsiasi orpello che possa legarle al mondo della produzione e del potere, e porsi con un atto rivoluzionario alla ricerca della propria essenza che è allo stesso modo ricerca della verità dell’essere.
E allora tra i dipinti di questo artista troviamo la visione di verdi trincee in cui quasi timidamente il rosso simbolo umano si afferma come gigantesca affermazione di interiore libertà. Così il fuoco che divampa in “Sillogismo totemico” e in “ Geometrie esistenziali” è colore che associa il magma incandescente originario del sotterraneo nucleo della terra alla passione feconda e potente che si trasfigura nel sangue dell’uomo quando il filo della lama della vita gli attraversa il cuore e Totem diventa il dio dinnanzi al quale è dovere piegarsi. Se l’arte è “processo di conoscenza” la sua funzione più propria è quella di veicolo attraverso il quale si trasmette un’idea, una passione.
Inabissarsi nel mondo pittorico di Anteri e circondarsi della seduzione della sua arte significa creare in noi un’alta probabilità che il mondo non ci appaia a lungo nella sua limitata e insidiosa forma materiale”.
di Maria Concetta Cataldo
Lecce-Fondazione Palmieri
31 Gennaio -21 Febbraio 2016


