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Lecce 2017 verso gli otto consiglieri: Mariano capogruppo. «Diremmo sì a Marti sindaco, no a Congedo»

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LECCE – Lo avevamo detto all’inizio, ma Francesca Mariano si era affrettata a smentire il suo passaggio nel gruppo Lecce 2017. In realtà la volevano tutti dentro, perché «è considerata un’amica con la stessa visione della politica». Oggi, dunque, l’ennesimo colpo di scena, anticipato dal Corrieresalentino.it, si è verificato. Francesca Mariano, ex polibortoniana di ferro rimasta isolata in Consiglio comunale, ha detto sì al passaggio nel gruppo Lecce 2017: sarà la capogruppo della formazione più nutrita dell’Aula. «Mi hanno invitata in mattinata, ne abbiamo discusso e abbiamo deciso di fare questo passo a favore della città – spiega Mariano – La mia fiducia nei confronti di Paolo Perrone è immutata. Restiamo in maggioranza. Con gli aderenti a questo gruppo sono legata da profondo affetto e amicizia: mi hanno nominata capogruppo per questione di rispetto e galanteria, ma siamo tutti alla pari. Sono stati capaci di toccare le corde emotive che mi hanno fatto fare politica sempre con passione. Sono una donna e loro mi hanno saputo corteggiare». Dopo le battaglie insieme ad Adriana Poli Bortone, Francesca Mariano non aveva condiviso i passaggi della ex leader di An e di Scorrano, prima in Fratelli d’Italia e poi in Forza Italia, rimanendo isolata in Consiglio.

«L’abbiamo scelta come capogruppo perché vogliamo blindarla: abbiamo bisogno di lei» – spiega uno degli ideatori di Lecce 2017. Intanto, la conferenza stampa, fissata per venerdì, salta: è la seconda in due settimane ad essere rinviata a causa della continua evoluzione degli scenari.  L’adesione di Calò non è tramontata: i forzisti  sono pronti a giurare che resterà al suo posto, ma dallo staff di Lecce 2017 fanno sapere che c’è già la firma. Mai dire mai, insomma: come è avvenuto per Francesca Mariano, anche questo passaggio potrebbe essere formalizzato presto. Dopo questo nuovo colpo di scena, vengono annunciate due nuove adesioni: c’è un altro personaggio politico di Palazzo Carafa, oltre a Calò, che dovrebbe gradualmente preparare il suo ingresso in Lecce 2017. Il presidente del Consiglio Comunale, Dino Pagliaro, intanto, sta incontrando i gruppi che siedono in Aula per il rimpasto delle commissioni: al nuovo gruppo ne spettano quattro.

TUTTI I RETROSCENA DELLA NASCITA DI LECCE 2017

Ma dove vogliono arrivare i sei consiglieri, che chiedono più voce in capitolo a Paolo Perrone? Ci sono diverse motivazioni che hanno spinto D’Autilia, Inguscio, Martella, Cairo, Ciardo e Mariano a unirsi. Innanzitutto ci sono i delusi (ad esempio il terzo degli eletti che resta senza assessorato, nonostante un patto del 2012, oppure i consiglieri della Puglia Prima di Tutto, rimasti senza rappresentanti in giunta) che vogliono mostrare i muscoli al primo cittadino. L’operazione è anche un ridimensionamento di Forza Italia: se i forzisti, infatti, diventano cinque e prendono un assessorato, Lecce 2017 potrebbe arrivare a otto senza prendere nulla, mettendo in una posizione di incoerenza il primo cittadino. Ma la cosa più importante è che il gruppo più nutrito di Palazzo Carafa vuole avere un peso decisivo nella scelta del candidato sindaco. In maligni ci vedono dietro la regia occulta di Roberto Marti, determinato a fare il sindaco della città, perché, viste le evoluzioni sulla scena nazionale, questo potrebbe essere il suo primo e ultimo giro in Parlamento.

A svelarlo è l’esternazione che si lascia sfuggire uno dei componenti di Lecce 2017 (che per ovvie ragioni di protezione delle fonti resta anonimo): «Secondo me, Marti potrebbe essere un buon sindaco: Congedo non lo appoggeremo mai. Bisogna dialogare: basta comunicare dall’alto. Si decide insieme. Questo gruppo ha solo l’intenzione di farsi ascoltare, soprattutto nella scelta del nuovo sindaco» – spiega. L’operazione, che ha avuto il placet di Marti, quindi, è rivolta verso le prossime comunali, affinché il gruppo abbia un peso nelle decisioni che contano. I sei, infatti, non chiedono assessorati, ma vogliono dire la loro sul futuro della città, al pari dei forzisti: quindi, cercheranno di incidere sulle mozioni relative al verde pubblico, Pug, Piano delle Coste, Piano Commerciale, alienazioni, ma, soprattutto, cercheranno di contare nelle decisioni relative al futuro candidato sindaco.

Gaetano Gorgoni


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