“Muri a colori” è il nome di un concorso promosso dall’Università del Salento con lo scopo di coinvolgere studenti nella realizzazione di una serie di murali per ravvivare e rendere maggiormente attrattivo, per chi lo vive, palazzo Codacci-Pisanelli.
Il concorso si concluderà il prossimo 5 marzo e i migliori bozzetti verranno realizzati dagli artisti proponenti dopo il vaglio di una commissione composta da esperti.
Un’iniziativa che piace, stando ai pareri raccolti tra gli studenti, e non solo quelli universitari.
Cecilia Giordano, studentessa frequentante il quinto anno del Liceo Classico Virgilio di Lecce si fa portavoce del sentire comune degli studenti liceali: “noi studenti liceali – afferma Cecilia – viviamo una realtà abbastanza oscurata da obiettivi principali, quali ad esempio lo studio ed i nostri impegni scolastici. Gli ambienti in cui ci troviamo sono spesso privi di colori, quasi neutrali e di conseguenza anche il nostro stato emotivo lo diventa. Per tale ragione sono d’accordo con l’iniziativa dell’Università del Salento che è l’Università del nostro Territorio perché credo che ci sia bisogno di “decorare” sempre un po’ la propria quotidianità. L’arte è sempre stata apprezzata dai letterati, soprattutto nelle prime correnti del ‘900: ne è un esempio il “I limoni” di Montale”.
Altra testimonianza raccolta è quella di Emanuele Rizzello, studente dell’Unisalento iscritto al secondo anno del corso di laurea in Ingegneria industriale “Considero questo concorso molto importante per la nostra Università e per chi la vive, in quanto a mio parere il nostro Ateneo non è solo un luogo dove studiare e seguire lezioni ma è anche uno spazio nel quale la comunità studentesca è chiamata ad esprimere al meglio la propria creatività”.
Alessia Pascali, studentessa dell’Unisalento iscritta al primo anno del corso di laurea in Teorie e Pratiche Educative pone l’accento sulla familiarità che si insatura con il contesto università.“Finalmente qualcosa che davvero rappresenta “La vita da studente”. Si sa, trascorrendo molto tempo in Università, questa, pian piano si configura come la nostra seconda casa e per questo motivo sarà senz’altro un piacere camminare tra i corridoi e poter godere di un po’ di colore e di arte, anche durante i pochi minuti di pausa tra una lezione e un’altra. Noi siamo il futuro della nostra società, dobbiamo essere cittadini attivi, parte integrante di tutto ciò che ci circonda, dunque grazie a chi ha permesso tutto questo”.
In chiusura mi sento di affermare che la nostra Università è riuscita a trovare un canale appetibile per comunicare con i giovani di oggi.
Per chi vive l’Università nella sua quotidianità, appare chiaro che porsi su un registro comunicativo più vicino agli studenti significa rintracciare una chiave fondamentale per un continuo rilancio di attrattività.
La creatività, la possibilità di esprimere un talento, e il tentativo comunicativo che da sempre risiede nell’arte, nelle sue molteplici espressioni, non è qualcosa di lontano dall’Università, ma è parte della stessa. Pensare ad un Ateneo fatto solo di corsi da seguire ed esami da sostenere ridurrebbe l’Istituzione ad un ente monocromo.
Scrivendo ciò mi viene in mente un grigio tenue. Ma questa iniziativa ha deciso di ridare colore, e probabilmente, di questo passo, i colori all’interno della nostra Università non saranno soltanto quelli sui muri. Un altro tassello, questo, per un’università a misura di studente.
Gilda Brescia