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Bambini maltrattati in un asilo: rischiano il processo maestra e dirigente scolastico

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CANNOLE (Lecce) – Maestra e dirigente scolastico rischiano di finire sotto processo per i presunti maltrattamenti nei confronti di undici bambini in un asilo di Cannole. L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 17 marzo. Dinanzi al gup Antonia Martalò dovranno comparire una maestra 58enne accusata di abuso dei mezzi di correzione e maltrattamenti verso fanciulli. E il preside di 62 anni, per omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale. I presunti maltrattamenti tra i banchi di scuola sarebbero stati compiuti tra settembre e ottobre di tre anni fa. La maestra avrebbe adottato comportamenti violenti nei confronti di undici alunni. Strattonati, rinchiusi in un armadio, costretti ad accomodarsi su alcune sedie su cui erano state messe delle puntine. Ci sarebbero anche episodi di maltrattamenti. Percosse sulle mani, sul volto, sullo stomaco e sulle parti intime. Ma anche epiteti che avrebbero rischiato di lasciare segni non meno traumatici sul carattere dei bambini.

Secondo le indagini – coordinate dal pubblico ministero Angela Rotondano – il preside della scuola non avrebbe avvisato l’Autorità Giudiziaria nonostante fosse stato informato dai genitori dei bambini sempre più preoccupati per le gravi situazioni di disagio riscontrate nei figlioletti. Anzi. Per le indagini, il dirigente scolastico avrebbe sconsigliato i genitori di sporgere denuncia tralasciando di fatto di adottare qualsivoglia provvedimento a tutela dei bambini. L’indagine venne avviata sulla scorta di alcuni esposti presentati presso la caserma dei carabinieri dai genitori dei ragazzini che avevano raccolto le confidenze dei figli.

Nel prosieguo delle indagini il gip Simona Panzera nominò due dottoresse neuropsichiatriche infantili, Daniela Viggiano ed Angela D’Addato, incaricate di valutare se i minori fossero in condizione di essere sottoposti ad un ascolto protetto. Se si trovassero, in sostanza, nelle condizioni di maturità e di evoluzione psicofisica tali da poter sostenere un incidente probatorio. La perizia su tutti i minori coinvolti rilevò che solo tre erano in grado di affrontare l’ascolto. Ascoltati confermarono le violenze subite in classe. Anzi un piccolo allievo aggiunse anche qualche dettaglio in più. Subito dopo la notifica della chiusura delle indagini, il dirigente, assistito dall’avvocato Marco Pezzuto, è stato sentito dal magistrato inquirente respingendo le accuse. La maestra è difesa dall’avvocato Carlo Caracuta. I genitori dei bambini sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Luigi Corvaglia. Fabrizio Cananiello e Antonio Costantini.  

F.Oli.


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