LECCE – Ancora pochi processi per corruzione. In linea con i suoi predecessori anche il Presidente della Corte d’Appello Marcello Dell’Anna lancia l’affondo nel corso del consueto appuntamento con l’inaugurazione dell’anno giudiziario. In calo, invece, i reati predatori con un abbattimento del numero di omicidi. E poi criticità endemiche. Nel periodo compreso dall’1 luglio al 30 giugno 2015, i disagi nel Palazzo di Giustizia si sono moltiplicati per la “cronica penuria del personale amministrativo” che ha provocato nel relativo ambito “frizioni” e “lamentele”, nel frattempo aggravatasi per gli intervenuti licenziamenti”.
Ci sono poi i dati positivi. Numeri di un trend in calo per quanto riguarda i reati suscettibili di maggiore allarme sociale: gli omicidi volontari nel periodo sono stati 2, il numero più basso degli ultimi 12 anni: in entrambi i casi gli autori sono stati identificati e catturati. Quanto agli altri reati in calo il numero delle rapine 127 (nel periodo precedente 323), in nessun caso ai danni di istituti bancari e postali, con identificazione degli autori nel 37% dei casi; 50 episodi di usura (nel periodo precedente 112; 208 estorsioni consumate o tentate (233 nel periodo precedente); 19 estorsioni mafiose (a fronte delle 15): dato ritenuto, come quello dell’usura “mafiosa” inattendibile. Rimane alto, invece, il numero dei furti, pressoché uguale a quello degli anni precedenti. E poi il fronte dei delitti contro la pubblica amministrazione: 768 (nel periodo precedente 826), dei quali 42 per peculato, 13 per corruzione e 7 per concussione. In aumento i reati di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, che ha visto oltre 2000 immigrati sbarcare sulle coste salentine.
La nota dolente è rappresentata dall’andamento complessivo della giurisdizione penale che risente della notevole complessità di numerosi procedimenti, della lungaggine dell’istruttoria, della incompletezza dell’organico, dell’incompatibilità di molti giudici e della priorità accordata ai processi con imputati in stato di custodia cautelare. Il Presidente della seconda sezione ha rilevato, quanto ai processi celebrati in sede collegiale, un lieve aumento della pendenza, passata da 138 a 150 processi: una consistente riduzione della pendenza da 2807 a 2156 dei processi trattati, in composizione monocratica. Con riguardo alla Corte di Assise, la pendenza si è ridotta di un processo.
Con riferimento alla sezione Gip – Gup, il magistrato coordinatore Alcide Maritati, premessa la non completa affidabilità dei dati statistici, ha, comunque, rilevato una flessione delle sopravvenienze rispetto al periodo precedente (8542 a fronte dei 9515) nonché una riduzione dei procedimenti esauriti (6338 a fronte dei 9382). Il dato viene considerato rilevante in quanto l’ufficio ha operato in sensibile sotto organico nell’intero periodo con otto magistrati (per l’assenza di uno, nominato componente della commissione per il concorso in magistratura) ed in alcuni periodi con sette. Quanto alla tipologia, ha segnalato: il numero (63) pressoché invariato di reati associativi di stampo mafioso; che nel periodo i procedimenti per usura sono stati 33; rilevante, poi, il numero di reati contro la P.A. (941 iscrizioni), ma basso quelli per corruzione (3), peculato (30) e concussione (3). E proprio da questi ultimi numeri bisognerà necessariamente ripartire.
F.Oli.