Si chiude con quattro condanne ed un’assoluzione il processo sui master “fantasma” avviati per truffare la Regione Puglia con imputati eccellenti. Nella serata di ieri il giudice della seconda sezione penale Pasquale Sansonetti ha emesso la sentenza: due anni (pena sospesa) sono stati inflitti a Luigi Trezza, 43 anni, di Corigliano d’Otranto, legale rappresentante e presidente dell’Aiqf (l’Associazione italiana qualità e formazione) della sede di Maglie. Non è la sola condanna: un anno (pena sospesa) a Claudia Vergine, 36, di Cutrofiano, Massimo Vincenzo Avantaggiato, 40, di Corigliano d’Otranto, dipendenti sempre dell’Aiqf e Stefano Toma, 49 anni, di Maglie, consulente e responsabile della stessa associazione.
L’unica assoluzione è stata concessa a Roberto Antonio Bruno, 50 anni, di Calimera, con la formula “perché il fatto non costituisce reato”. Il docente ma anche tutor nel procedimento era accusato di aver attestato falsamente la presenza di una delle partecipanti al master nella sua struttura d’impresa di Santa Cesarea Terme nei mesi estivi del 2008. Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Giovanni Gagliotta, sono state condotte dai finanzieri della Tenenza di Maglie.
Nel mirino degli investigatori è finita la partecipazione al Master di cinque giovani in odor di falso consentendo così agli imputati di strappare un finanziamento inserito nei Por (programma operativo regionale) 2000-2006 e 2007-2013. Ogni candidato avrebbe beneficiato di 7mila 500 euro. Da qui la richiesta di rinvio a giudizio degli organizzatori e l’apertura dell’istruttoria dibattimentale. In attesa del deposito delle motivazioni il collegio difensivo, rappresentato dagli avvocati Giuseppe Russo, Paolo De Giorgi e Anna Grazia Maraschio, stanno valutando l’opportunità di impugnare la sentenza in Appello.
F.Oli.