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Stuprata dai suoi tutor, disposto l’incidente probatorio della vittima

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GALATINA (Lecce) – La procura chiede l’incidente probatorio della 21enne di Manduria vittima di un presunto stupro per mano dei suoi tutor. Il pubblico ministero Maria Vallefuoco ha formalizzato la propria richiesta su cui ora dovrà esprimersi un giudice per le indagini preliminari. L’ascolto protetto della ragazza servirà a cristallizzare le sue dichiarazioni da utilizzare con l’eventuale apertura di un processo. Le accuse di violenza di gruppo e rapina in concorso sono contestate a C.G., 30enne di Galatone; P.N., 26, di Gallipoli ed M.D., 21, residente a Lequile.

L’indagine è scattata agli inizi di dicembre quando gli agenti della Squadra mobile di Lecce, supportati dai colleghi di Gallipoli, hanno eseguito un decreto di perquisizione nelle abitazioni e le autovetture dei tre giovani. Gli investigatori setacciarono palmo a palmo gli immobili e le macchine di proprietà dei ragazzi a caccia di riscontri utili. Il presunto stupro di gruppo risale all’11 novembre scorso. La giovane, così come denunciato, aveva raggiunto il Salento per sostenere una prova di lavoro per svolgere attività di volantinaggio. Ed era stata così affidata ai tre tutor. Saltuariamente, infatti, ai ragazzi vengono affidati coetanei per valutare la capacità a svolgere tale attività tramite prove specifiche. Dopo aver trascorso insieme la mattinata tra Novoli e Villa Convento per sostenere i test i tutor si sarebbero offerti di accompagnare la candidata presso la stazione ferroviaria di Lecce.

Durante il tragitto, però, il “branco” avrebbe deviato imboccando una stradina di campagna alla periferia di Novoli. In macchina la ragazza sarebbe stata violentata da uno dei tre ragazzi mentre gli altri due amici non avrebbero fatto nulla per opporsi. Non appena la candidata raggiunse la stazione avrebbe chiamato un’amica: “Vienimi a prendere, lo voglio denunciare” con voce concitata. La giovane venne medicata in ospedale “Vito Fazzi”. Ai medici del reparto di ginecologia la 21enne raccontò, in evidente stato confusionale, di essere stata violentata e rapinata dei soldi che aveva con sè. Gli investigatori risalirono così ai presunti molestatori anche attraverso l’analisi dei tabulati telefonici.

F.Oli.


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