NARDO’ (Lecce) – Oltre dodici anni di reclusione per le presunte estorsioni ai propri dipendenti sul posto di lavoro. La procura presenta il conto a due dei tre imputati. Il pubblico ministero Giovanni Gagliotta ha invocato 6 anni e 6 mesi per il 61enne Sergio Scorza; 5 anni e 10 mesi per Maurizio Vergari, di 54, rispettivamente direttore amministratore e ragioniere, di Nardò. E’ stata invece chiesta l’assoluzione di Pietro Scorza, fratello di Sergio, con il ruolo di dipendente nelle tre aziende del gruppo: la Ses, la Sevar e la Grandi. Per il pm le testimonianze rilasciate dai lavoratori si devono ritenere credibili. In alcuni casi sarebbero stati vessati per ritorsione con la modifica del contratto da tempo indeterminato in determinato. E il pm ha citato l’esempio di un lavoratore che, per questo trattamento ricevuto, ha perso le garanzie finanziarie.
Gli imputati avrebbero minacciato di licenziare i dipendenti costringendoli a turni di lavoro massacranti (dalle 5.30 alle 17.30 con una pausa di mezz’ora per la colazione), impiegandoli anche in lavori nella masseria privata di Sergio Scorza in impieghi (come la raccolta del letame) che nulla avevano a che fare con i profili professionali; detraendo dalla retribuzione le giornate di pioggia e facendo firmare fogli in bianco con dichiarazioni di assunzione di responsabilità per danni al materiale e ai mezzi delle aziende. Per tutti questi fatti, nel 2004, i fratelli Scorza finirono ai domiciliari per estorsione e vessazioni sul luogo di lavoro. Si ipotizzava addirittura la riduzione in schiavitù. Reato poi annullato dal Riesame e che non compariva neppure nella richiesta di rinvio a giudizio.
In giornata dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale (Presidente Pasquale Sansonetti) hanno discusso anche gli avvocati delle circa venti parti civili: Ezio Maria Tarantino, Andrea Frassanito, Francesco Polo e Marcello Petrelli che hanno chiesto un risarcimento danni variabile condizionato dai danni patrimoniali subiti. Il processo è stato aggiornato al 5 febbraio quando prenderanno la parola gli avvocati degli imputati, Giuseppe Bonsegna, Francesco Galluccio Mezio e Giuseppe De Luca. Subito dopo i giudici si chiuderanno in camera di consiglio.
F.Oli.