LECCE – Non si trova un immobile per la scuola pubblica degli adulti e degli stranieri? La soluzione ora c’è, basta la volontà politica, secondo Carlo Salvemini, consigliere di Lecce Città Pubblica. Nei giorni scorsi il consigliere di opposizione ha voluto accendere il faro su una questione spesso trascurata dalle istituzioni: con il passaggio di competenze da Provincia a Comuni si sono create situazioni anomale. La scuola CPIA è stata sfrattata dalla sua vecchia sede (Cnos) e non si trovano i fondi per una nuova struttura. Questo mette a rischio un importante servizio pubblico. «Come abbiamo evidenziato in una domanda di attualità presentata in Consiglio – e poi ribadito in una commissione consiliare convocata per discutere del problema – spiega – il Comune dispone di un fabbricato in Lecce via Gidiuli – De Simone, di mq 1600 (destinazione d’uso F11 edificio scolastico) occupato con contratto di comodato all’associazione antiracket Salento fino al 2019. Che s’è deciso di mettere in vendita. Stamattina abbiamo ricevuto copia del contratto di comodato d’uso gratuito dell’immobile in questione che espressamente prevede – all’art. 3 – che “al comodante in ogni caso, nell’ipotesi di sopraggiunta necessità, è concesso di richiederne l’immediato rilascio, da effettuarsi entro 30 giorni dalla relativa comunicazione”.
La situazione è chiarissima: il Comune ha la responsabilità del CPIA; il CPIA ha bisogno urgente e indifferibile di una sede per lo svolgimento delle attività didattiche; il Comune è proprietario di un fabbricato destinato ad edificio scolastico assegnato in comodato d’uso che intende vendere; si deliberi la restituzione dell’immobile e il ritiro dello stesso dalla vendita a terzi. Nessuna intenzione di sospendere un’attività importante sotto il profilo della legalità e della sicurezza – sostiene Salvemini – l’amministrazione è certamente nelle condizioni di poter assicurare alla “associazione antiracket Salento” altri spazi di proprietà pubblica. Tra l’altro si tratta di mettere a disposizione la sede per l’apertura dell’anno scolastico 2016/2017 quindi a partire dal prossimo settembre. Otto mesi nel corso dei quali non sarà complicato trovare una soluzione per garantire spazi idonei all’associazione. Il 22 gennaio si aprono le iscrizione ai nuovi corsi: è fondamentale comunicare a tutti gli interessati la sede di svolgimento delle lezioni. Chiedo pertanto al sindaco e alla giunta di deliberare quanto prima la restituzione del fabbricato di Via Gidiuli, via De Simone. E di attivarsi immediatamente per recuperare una sede alternativa ad “antiracket salento”. Sono certo che i loro responsabili coglieranno appieno la ragione di pubblico interesse che impone all’amministrazione di intraprendere questa strada: aprire le porte di una scuola è il primo passo per garantire sicurezza e legalità».