TREPUZZI (Lecce) – Isolato e senza mai uscire di casa. Così Fabio Perrone ha trascorso gli ultimi giorni della sua latitanza monitorato a vista dagli agenti della Squadra mobile e dai colleghi della polizia Penitenziaria. Nessuno dei suoi presunti fiancheggiatori si sarebbe esposto in prima persona in quei giorni. In via 2 Giugno, il 42enne di Trepuzzi avrebbe trascorso le giornate senza ricevere visite e senza abbandonare l’abitazione che, secndo le indagini. gli sarebbe stata messa a disposizione da Stefano Renna, arrestato con l’accusa di favoreggiamento. Rimanendo sempre dentro casa al civico 52 e guardando dvd con il pallino per l’evasione come il film “Le ali della Libertà”. Perrone avrebbe fatto affidamento solo sul ultimo “angelo custode” così come ipotizzano gli inquirenti.
E’ un ulteriore retroscena a distanza di cinque giorni dall’arresto dell’ergastolano latitante per oltre due mesi. Non ci sarebbe traccia di complici negli ultimi giorni trascorsi da Perrone da uomo libero. Ossia da quando i poliziotti hanno localizzato il covo in cui svernava la sua latitanza. La certezza che il 42enne si nascondesse nella “sua” Trepuzzi è stata acquisita solo dopo Capodanno. Fino ad allora, infatti, polizia e carabinieri (che hanno costantemente collaborato nelle ricerche di Perrone) avevano raccolto tante segnalazioni ed eseguito diverse perquisizioni. Il 42enne, però, era sempre riuscito a “confondere le acque” e trascorrere così la notte del nuovo anno in libertà. Magari brindando al nuovo anno con una bottiglia di spumante.
F.Oli.