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Amici e parenti, ma anche insospettabili imprenditori: la lunga lista dei fiancheggiatori di “Triglietta”

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perrone-arresto-2TREPUZZI (Lecce) – Amici, parenti, ma anche insospettabili imprenditori.

È lunga la lista dei fiancheggiatori dell’ergastolano Fabio Antonio Perrone, 42enne di Trepuzzi, catturato all’alba dopo oltre due mesi di latitanza, riuscito a rendersi “invisibile” agli investigatori grazie all’aiuto di più persone, che lo avrebbero supportato fornendogli soldi, cibo ed aiutandolo nei continui spostamenti per evitare di essere acciuffato.

Stefano Renna, 32enne di Trepuzzi e gestore del “Barott8”, è solo uno dei tanti che avrebbe fornito appoggio all’evaso Perrone, ospitandolo anche nell’abitazione di sua proprietà al civico 52 di via 2 Giugno, dove “Triglietta” è stato catturato alle 5.45 del mattino. È stato arrestato e ristretto in carcere per avere favorito la latitanza dell’ergastolano, ma non è affatto l’unico ad avergli fornito assistenza.

L’elenco delle persone, sulle quali sono tuttora in corso le indagini degli investigatori, è ancora lungo. Compaiono infatti amici d’infanzia, parenti più stretti ed anche imprenditori locali, che avrebbero aiutato il latitante nei suoi continui spostamenti anche accompagnandolo in auto, garantendogli inoltre tutto ciò di cui aveva bisogno: soldi e cibo innanzitutto, come emerso da numerose intercettazioni al vaglio degli inquirenti.

Divenuto una sorta di “mito” per alcuni, tanto da essere idolatrato da alcuni giovani trepuzzini sui social network, “Triglietta” dopo la rocambolesca fuga dal “Vito Fazzi” – come riferiscono gli investigatori – avrebbe fatto affidamento su una vasta schiera di collaboratori. Alcuni di essi, intimoriti dalla sua figura criminale, gli avrebbero fornito assistenza anche contro la loro stessa volontà. Ed in pochi, pochissimi, avrebbero poi informato le forze dell’ordine.

Il fiuto e la tenacia degli investigatori, che durante le indagini hanno ascoltato diverse persone in quanto informate sui fatti, alla fine – tuttavia – sono stati premiati. E Perrone è stato bloccato prima che potesse rendersi ancora una volta “uccel di bosco”: fermato sul terrazzino dell’abitazione, aveva una pistola col colpo in canna ed uno zainetto con all’interno un kalashnikov completo di munizioni e caricatore. Pronto, forse, ad una nuova e rocambolesca fuga. Ma non ne ha avuto il tempo.

Claudio Tadicini


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