SAN PIETRO IN LAMA (Lecce) – Sopralluogo in mattinata dei carabinieri della Scientifica sul luogo della sanguinosa rapina in cui sono rimasti feriti zio e nipote a San Pietro in Lama la notte dell’Epifania. Le tute bianche sono state impegnate in una lunga ispezione. Sono stati repertati diversi oggetti che potranno essere utili ai fini dell’indagine. Erano presenti anche i carabinieri della Compagnia di Lecce, guidati dal maggiore Pasquale Carnevale e i colleghi della locale stazione , agli ordini del maresciallo Giovanni Gabrieli.
La rapina s è consumata poco dopo la mezzanotte. Un bandito solitario ha rapinato i due ambulanti di dolciumi ferendoli entrambi con alcuni colpi di pistola per poi scappare con un misero bottino di 25 euro. Patrizio Cappa, 51enne di San Pietro in Lama, il titolare dell’attività, è stato ricoverato nel reparto di ortopedia del “Vito Fazzi”.
Preoccupano maggiormente le condizioni del nipote Massimo Nestola, 42enne, di Leverano, ferito all’addome da due colpi di pistola. E’ costantemente monitorato dai medici che seguono l’evolversi del quadro clinico. Una terza persona, invece, è rimasta illesa. La rapina si è consumata in pochi frenetici istanti, tambureggianti, durati una manciata di secondi. Le minacce, i soldi arraffati, i colpi di pistola e poi il sangue.
Tanto quello ritrovato per terra dagli investigatori. Il sanguinoso assalto si è consumato nei pressi di via Caduti strage di Capaci nel centro di San Pietro in Lama. I due ambulanti di dolciumi, insieme ad un terzo collaboratore, rientravano a bordo del proprio furgone da Maglie dove erano stati impegnati in una delle tradizionali fiere natalizie. Probabilmente erano seguiti dal rapinatore che ben conosceva le abitudini e gli orari delle sue vittime. Giunti nei pressi del magazzino i commercianti sono stati sorpresi dal malvivente. Il bandito indossava un gilet bianco e un paio di jeans di colore chiaro.
Dalle vittime è stato descritto come un ragazzo molto giovane, longilineo, altro 1 metro e 75 centimetri. Aveva il volto travisato da un passamontagna e impugnava una pistola calibro 7,65. Si è avvicinato al titolare vibrando precise minacce: “Dammi i soldi, dammi i soldi” con una chiara inflessione dialettale. Probabilmente il malvivente riteneva di poter racimolare un malloppo più cospicuo. Il titolare ha sfilato appena 25 euro dal portafogli allungando le banconote al bandito suscitando l’ira del rapinatore non soddisfatto del bottino racimolato. Ha esploso un primo colpo di pistola a scopo intimidatorio contro una ruota del furgone.
E quando ha capito che non avrebbe rimpinguato il bottino ha aperto il fuoco centrando il commerciante ad una gamba. Lo schioppo ha scatenato la reazione del nipote che si è lanciato in soccorso del parente. Ha ingaggiato una colluttazione con il bandito per poi premere il grilletto. Ha aperto il fuoco per due volte ferendo Nestola gravemente all’altezza dell’addome.
Poi è scappato a piedi atteso con ogni probabilità da un complice nelle immediate vicinanze. Un secondo collaboratore è rimasto defilato. Forse il rapinatore non lo ha neppure notato e non è stato investito dalla pioggia di proiettili. Ha notato da spettatore passivo a quelle drammatiche sequenze allertando subito dopo i soccorsi.
In via Caduti Strage di Capaci sono arrivate due ambulanze. I feriti sono stati trasportati a sirene spiegate in ospedale. Sono stati repertati i bossoli lasciati per terra mentre la pioggia lentamente ha cancellato le tracce di sangue. Sono state acquisite le immagini di una telecamera di un’abitazione vicina al luogo in cui si è consumata l’assalto. Sono state acquisite le dichiarazioni delle due vittime per recuperare qualche elemento notato prima di subire la rapina.
La caccia al bandito e al suo eventuale complice è appena iniziata. Nel frattempo, questi nuovo accertamenti eseguiti dai carabinieri.
F.Oli.