LECCE – Non sono più i numeri di un tempo, ma il Pd prepara già la sua corsa al tesseramento. È una sfida che si rinnova tra la minoranza e la maggioranza interna al partito leccese. Una gara importante tra dirigenti provinciali e di circolo, che determina il numero dei delegati e quindi le sorti della politica locale. Si pensi al «caso Cavallino», che è emblematico, dove il segretario Serra, uomo di Blasi, ha dalla sua buona parte degli aderenti: il nuovo tesseramento potrebbe metterlo fuori gioco. L’establishment provinciale ha il potere di cambiare le cose: un circolo nemico può diventare amico. Basta fare degli accordi. A Cavallino gli accordi il Pd li fa con i forzisti di Paride Mazzotta e i centristi dell’Udc per un listone unico: un’operazione mal digerita dall’attuale segretario cittadino, che vuole a tutti i costi una lista autonoma dei democratici. Se Serra non vuole allinearsi, però, c’è un altro metodo: il braccio di ferro sui tesseramenti e, in ultima istanza, il commissariamento. Così possono arrivare trenta sconosciuti in un giorno, convertiti al Pd sulla strada di Damasco e cambiare gli equilibri: poi potrebbero arrivarne altri, fino a mettere in minoranza il segretario cittadino durante le assemblee. Una cosa che non è poi così difficile e che si è verificata in passato, anche in altri partiti. A Cavallino alcuni personaggi, notoriamente di centrodestra, si fanno la tessera del Pd: niente di strano, si può sempre cambiare idea, ma alcuni aderenti di lungo corso storcono il naso e gridano al complotto.
Nulla di nuovo. La segreteria provinciale dice di essere sulla linea di Emiliano, che ha messo dentro le sue liste gente proveniente anche dall’area di centrodestra. Il segretario Salvatore Piconese, però, è da sempre andato oltre: sì, perché lui non si limita a inserire il semplice candidato in lista, ma chiude accordi con il centrodestra per le candidature di vari sindaci della provincia e inserisce nei circoli vecchi militanti del centrodestra. Una vecchia dirigente di rifondazione comunista lo ricorda così: «Nel suo paese, appena tornato dall’università, all’inizio del duemila, strinse accordi con la destra: noi gli impedimmo di usare il simbolo di Rifondazione, ma lui andò avanti con delle liste civiche». A Cavallino è vero che il segretario cittadino può rifiutarsi di tesserare persone di dubbia provenienza, ma rischierebbe lo scontro frontale, che spesso si conclude con il commissariamento. Per ora, il segretario del circolo cavallinese fa finta di nulla e invita tutti a tesserarsi: ma c’è una battaglia durissima dietro, secondo le indiscrezioni che circolano in paese. Tesseramento e amministrative 2016 sono due operazioni collegate. La segreteria provinciale vuole mani libere.
Intanto, i tesseramenti in provincia di Lecce restano stabili, anche se i numeri non sono esaltanti: l’anno scorso si chiusero a quota 4400, ora si tocca quota tremila, secondo i numeri che circolano attualmente, ma c’è tempo fino alla fine del mese di gennaio: domani si saprà di più sui numeri ufficiali. «S’informa che, in relazione alla campagna di adesione al Partito Democratico, la cui scadenza è prevista per il 31 gennaio 2016, il Circolo PD di Cavallino e Castromediano, sito in via M. Gorgoni 14, organizza le “domeniche del tesseramento” che si svolgeranno per le date 10, 17 e 24 gennaio, dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 17 alle ore 19, allo scopo di garantire il ritiro della tessera a tutti coloro che intendono aderire al Partito Democratico- spiega il comunicato stampa di Roberto Serra, segretario del circolo di Cavallino – Inoltre, a tale scopo, il Circolo, fino al 31 gennaio 2016, sarà aperto tutti i giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 17,00 alle 19,00». Nessuna parola su quello che sta succedendo nel suo circolo e bocca cucita sulla questione alleanze. Forse la quiete prima della tempesta, mentre il braccio di ferro con i vertici va avanti.
Garcin