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Il Riesame bacchetta i bulli del disabile: “Hanno agito come mafiosi in un paese ad alta densità criminale”

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bulli campiCAMPI SALENTINA (Lecce) – Gli atti di bullismo ai danni del 13enne disabile di Campi Salentina sarebbero “tipicamente emulativi del modo di imporsi sul territorio che è proprio della criminalità organizzata specie nei comuni ad alta densità mafiosa come Campi Salentina”. Va giù pesante il Presidente del Riesame Stefano Marzo nell’ordinanza con cui rigetta la richiesta di scarcerazione di Riccardo Cassone, il 21enne di Campi Salentina, finito ai domiciliari insieme al suo amico Edoardo Tauro con l’accusa di aver seviziato un ragazzino affetto da disabilità psichica.

I due giovani sono stati arrestati un mese fa dai carabinieri della locale stazione con le accuse di stalking, sequestro di persona e violenza privata. Il fattaccio di cronaca risale a novembre. Cassone e Tauro, insieme ad un terzo ragazzo all’epoca dei fatti minorenne, avrebbero trascinato il 13enne nei pressi di una chiesa. Dopo averlo legato con un catenaccio al cancello per oltre un’ora lo costrinsero a fumare uno spinello e alla fine gli urinarono sopra “con l’ulteriore scopo di umiliare il minore con le più squallide forme di vessazione (assai prossime alla tortura)”.

Un comportamento “tipico degli ambienti mafiosi perché gli aggressori”, scrive sempre il giudice “hanno intimidito il minore per indurlo a non denunciare i fatti oggetto di contestazione e ogni volta che lo incontrano per strada lo fissano a lungo con fare minaccioso”.

Il Presidente si sofferma poi sulla personalità dell’indagato: “Il Cassone ha ripetuto insistentemente fino alla noia che quello che era successo “era solo un gioco” o al più “un gioco stupido. La personalità del Cassone è talmente proclive alla reiterazione di analoghe condotte che, anche dopo l’arresto e senza nessuna maturazione continuava a definire le proprie condotte come “un gioco stupido” o come quando dice “gli insulti…sempre per gioco…non una cattiveria”.

L’avvocato difensore Massimo Bellini potrebbe comunque ricorrere in Cassazione per chiedere la scarcerazione del giovane. Intanto nei prossimi giorni il gip Vincenzo Brancato fisserà la data della camera di consiglio in cui verrà discussa la richiesta di patteggiamento a due anni e mezzo di reclusione (con la sospensione condizionale) già concordata con il pubblico ministero Angela Rotondano.

F.Oli.


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