CUTROFIANO (Lecce) – Visite improvvise, telefonate ad ogni orario, messaggi su Whatsapp dopo la fine della relazione. Un 52enne di Cutrofiano dovrà ora stare lontano dalla donna. Nei giorni scorsi il gip Vincenzo Brancato ha applicato la misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Due querele della donna hanno messo in moto l’indagine finita sul tavolo del pubblico ministero Stefania Mininni. Il 16 giugno e il 23 agosto scorso. Gli atti persecutori si sarebbero verificati da settembre di un anno fa fino al luglio di quest’anno. Anche alla presenza del figlio minori.
Appostamenti, incontri, frasi ingiuriose del tipo: “Te squiu intra all’aciu…statte ttenta ca quarche giurnu sparu tie e tutti li parenti toi”. La donna fu costretta a modificare le sue abitudini di vita trasferendosi in casa della madre. Nel corso delle indagini, lo stalker è stato interrogato dai carabinieri. In quella circostanza si avvalse della facoltà di non rispondere. In un’occasione il 52enne avrebbe aggredito la donna strattonandola e spingendola verso il muro provocandole un trauma contusivo con una prognosi di tre giorni.
Per il gip “non si rinvengono in atti elementi favorevoli all’indagato, soggetto pluripregiudicato per reati contro il patrimonio, detenzione di armi e spaccio di stupefacenti, con carichi pendenti, insofferente ad accettare l’interruzione della relazione volendo anzi, con violenza, imporre sul figlio minore le proprie pericolose scelte di vita. Alla luce dell’incapacità di autocontrollo dell’indagato sussistono le esigenze cautelari compatibili con il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla donna. La persona offesa è assistita dall’avvocato Antonio Palumbo.