PARABITA (Lecce) – Proprio come in un film. Il malore per strada durante il trasporto in ospedale, l’irruzione di un commando armato e la fuga grazie alla complicità dei suoi sodali. Con il rischio che le strade si macchiassero di sangue innocente. Il piano di evasione programmato dal detenuto Raffaele Martena, 29 anni, di Torchiarolo, si sarebbe dovuto concretizzare con modalità efferate che avrebbero messo a repentaglio l’incolumità degli agenti di polizia e dei sanitari. I retroscena di quel piano di evasione (che risale al gennaio di due anni fa e già pubblicato sui mezzi d’informazione) vengono svelati dall’ex boss Massimo Donadei. Il 36enne di Parabita ha un colloquio con i carabinieri nel suo paese proprio alcuni giorni dopo l’evasione sventata. Donadei confida di voler andare via e racconta i dettagli di quell’evasione. Il brogliaccio dei carabinieri è allegato agli atti dell’operazione “Coltura” che, nove giorni fa, ha consentito smantellare una consorteria attiva a Parabita e nei paesi limitrofi.
Donadei precisa che giorni prima a Parabita si era recato un pregiudicato di Tuturano … il quale gli aveva riferito di aver organizzato l’imminente evasione del detenuto Raffaele Martena, all’epoca detenuto nel carcere di Lecce. E vengono svelate le modalità. L’evasione si sarebbe dovuta concretizzare durante il tragitto dal carcere all’ospedale dove Martena si doveva ricoverare o far visitare. In particolare una volta giunto il furgone della Polizia Penitenziaria all’interno dell’ospedale nel momento in cui l’agente sarebbe sceso dal mezzo per suonare il campanello della porta d’ingresso del reparto detenuti sarebbe intervenuto un commando di sei uomini armati capeggiati da un latitante del brindisino per bloccare le guardie e far evadere Martena.
Una volta liberato, sarebbe stato accompagnato a Gallipoli dove sarebbe stato prelevato da … presente con Donadei all’incontro il quale lo avrebbe accompagnato in un’abitazione ubicata all’interno di un villaggio turistico di Gallipoli. L’abitazione in argomento è stata già individuata ed è nella disponibilità di … tanto che nella giornata del 25 gennaio di due anni fa sarà occupata da alcuni parenti stretti di Martena. il piano di evasione, però, venne sventato. Le missive intercettate dai carabinieri del Ros coordinati dal procuratore aggiunto Antonio De Donno sono state poi decifrate grazie alla chiave di lettura del codice scoperto tra gli effetti personali di Martena, nella sua cella.
Nelle inchieste antidroga del periodo il giovane rampollo della Scu compare come referente per lo smercio di stupefacenti sulla piazza brindisina che avrebbe realizzato grazie a solidi legami con gli esponenti storici della criminalità leccese. Dopo quel tentativo di evasione il detenuto brindisino è stato trasferito in un altro carcere. Solo il 6 novembre scorso, sempre passando da una visita in ospedale, un altro detenuto è riuscito a evadere ed è ancora in fuga: l’ergastolano Fabio Perrone, 42enne di Trepuzzi, scomparso nel nulla da ormai un mese e mezzo.
Fra. Oli.