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Dopo le dimissioni di Silletti, tensioni in Procura: i pm scrivono al giudice Maritati

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motta-xylella-(2)LECCE – Le dimissioni del commissario straordinario per l’emergenza Xylella, Giuseppe Silletti hanno messo in difficoltà la Procura. In mattinata i pubblici ministeri Elsa Valeria Mignone e Roberta Licci hanno scritto al giudice Alcide Maritati per chiedere la revoca dell’emissione del decreto di sequestro preventivo per la parte riguardante le piante contenute nell’ordinanza abrogata dal commissario, facendo rimanere in piedi, invece, il resto dell’impianto. Per comprendere le ultime ore frenetiche ore che si sono vissute in procura bisogna compiere un passo indietro. Il 21 dicembre, Silletti ha emesso l’ordinanza numero 10 che, “vista la disposizione del sequestro preventivo”, abrogava la precedente, la numero 9 del 10 dicembre scorso. Quel provvedimento, infatti, contiene una parte delle piante di ulivo poste sequestrate facendo venire meno l’urgenza degli stessi sigilli condizionando di fatto la decisione del gip.

La Procura non ha perso tempo. Le ragioni di urgenza dei sigilli, in sostanza, per gli inquirenti sono confermate, poiché riguardano anche gli ulivi interessati dalla richiesta di rimozione volontaria “sulla base del verbale dell’Ispettore fitosanitario, in cui si rileva la presenza di sintomi ascrivibili a Xylella fastidiosa”, in esecuzione alle previsioni della nota di Silletti del 3 novembre scorso. Oltre a questi, anche tutte le piante di olivo già destinatarie dei provvedimenti di ingiunzione e prescrizione di estirpazione di piante infette emessi dall’Osservatorio fitosanitario regionale. Il gip dovrebbe pronunciarsi entro l’1 gennaio.

F.Oli. 


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