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Droga paziente per rubarle gli anelli: arrestato un infermiere del “Vito Fazzi”

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ospedale-fazzi-slideLECCE – Droga una paziente che era ricoverata nel suo reparto e poi le ruba due anelli preziosi.

Un’iniezione di benzodiazepine per stordire la vittima e derubarla: così l‘infermiere professionale Emanuele Sabato, 40enne di Casarano, in servizio presso il reparto di Neurochirurgia del “Fazzi” di Lecce, sarebbe riuscito a derubare due anelli da una donna, che si trovava in reparto perché in osservazione, dopo essere rimasta ferita alla testa in seguito ad una caduta.

Scoperto dalla polizia, per l’infermiere infedele si sono aperte le porte del carcere: risponde di rapina aggravata, peculato e detenzione di sostanze stupefacenti. L’arresto del 40enne, fermato nella flagranza del reato, è stato eseguito nella giornata di ieri dagli agenti della squadra mobile di Lecce, diretti dalla dirigente Sabrina Manzone.

Come hanno accertato gli investigatori della polizia, col pretesto di pulire l’ago e di predisporlo per il prelievo ematico della mattina successiva, l’uomo avrebbe somministrato alla vittima – mediante agocannula – dosi di benzodiazepine, un medicinale incluso nella tabella delle sostanze stupefacenti, la cui detenzione è considerata illegale.

Emanuele Sabato

Emanuele Sabato

A farne le spese, un paio di giorni fa, è stata una paziente ricoverata nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale leccese: dopo avere avvertito un lieve bruciore, la donna sarebbe caduta in un sonno profondo, per poi risvegliarsi senza un anello con rubini e diamanti, che indossava al dito. Come scoprirà poco dopo, le era stata rubata anche la fede d’oro, ricordo del suo 25esimo anniversario di matrimonio.

Accortasi del furto del prezioso anello, la paziente ha quindi chiesto aiuto al personale d’ospedale. Ma nella sua stanza si è presentato lo stesso infermiere della sera precedente che, al racconto della donna, ha cercato di “tranquillizzarla”, dicendole che si trattava soltanto di “ricordi dal valore affettivo”, usando stranamente il plurale. Plurale giustificato dal fatto che il ladro si era impossessato, per l’appunto, anche della sua fede.

Dei fatti è stata quindi informata la polizia, che sulla base del racconto della paziente ha identificato l’infermiere ed ha proceduto alla perquisizione della sua abitazione e dell’armadietto d’ospedale. E le sorprese (e le conferme ai sospetti) non sono mancate: all’interno della casa del 40enne, infatti, sono stati rinvenuti i due anelli rubati alla sfortunata donna.

L’accertamento ha interessato anche l’armadietto del 40enne, all’interno del quale sono state rinvenute alcune fiale, ad uso esclusivamente ospedaliero, di medicinali a base di benzodiazepine: si trattava della stessa sostanza che era stata iniettata nel sangue della donna, come successive analisi hanno permesso di accertare.

Avendo sottratto medicinali di proprietà della struttura ospedaliera, la cui detenzione – come detto – è tra l’altro illegittima, l’uomo è stato accusato anche di peculato. Sentito il parere del sostituto procuratore della Repubblica di Lecce Massimiliano Carducci, pubblico ministero di turno, l’infermiere Emanuele Sabato è stato arrestato ed accompagnato in carcere.

Le indagini della polizia proseguono, per accertare la responsabilità del 40enne in merito ad altri episodi analoghi, segnalati in passato dal dirigente del reparto dove prestava servizio, prima di finire in cella. Altri furti, infatti, sono stati segnalati circa un anno e mezzo fa dallo stesso reparto: soldi e gioielli, che erano spariti al risveglio dei pazienti. È difeso dall’avvocato Emanuele Legittimo. 

C.T.


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