Una ricompensa al clan di 5 mila euro per gambizzare quell’uomo che aveva osato palpeggiare la nipote all’interno della sua attività commerciale. Un’azione di fuoco doveva essere messa a segno dal sodalizio di Parabita nei confronti di un uomo di Gallipoli. Il retroscena pulp compare nelle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Massimo Donadei. Nonostante il titolare avesse presentato regolare denuncia in Commissariato si era comunque rivolto ad un uomo del clan per chiedere che venisse compiuta un’azione di sangue nei suoi confronti. Il grupo si sarebbe mosso per accontentare Chetta. Fu così che … si recò … per esporre la situazione.
Nella circostanza … era scettico sui fatti riferitigli anche perché amico della potenziale vittima. Ci fu anche un incontro per il presunto molestatore che negò assolutamente di aver molestato la ragazza. Vi fu un ulteriore incontro che vide protagonisti … e … in cui quest’ultimo ribadì che era assolutamente necessario accontentare il titolare dell’attività commerciale. Dopo tali insistenze … diede il suo benestare all’azione di sangue a condizione che lui non ne avesse preso parte perché amico d’infanzia di …. “La situazione attuale”, raccontava Donadei agli inquirenti nel verbale, vede una sorta di trattativa tra l’imprenditore e …; quest’ultimo, infatti, per compiere l’azione di sangue che dovrà essere una gambizzazione ha chiesto la somma di 7mila euro mentre il titolare dell’attività commerciale aveva una disponibilità di 5mila euro”.
F.Oli.