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Tumore non diagnosticato e dimessa con trombosi in atto: sette medici indagati per lesioni

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ospedale-tricase-slideGALATONE-TRCASE (Lecce) – Un tumore maligno non diagnosticato in tempo, un principio di trombosi in atto e la ginecologa curante e sei medici dell’ospedale di Tricase finiscono nel registro degli indagati con l’accusa di lesioni personali gravi. In giornata il pubblico ministero Francesca Miglietta ha conferito incarico a due specialisti di Roma per valutare se le lesioni riportate da una 41enne di Galatone risultino compatibili con i presunti errori commessi dai medici.

I due consulenti dovranno depositare il proprio elaborato nei prossimi due mesi. L’indagine è stata avviata sulla scorta di un esposto della persona offesa assistita dall’avvocato Benedetta Frezza. La donna, nel maggio 2014, esegue una visita specialistica presso una ginecologa. Non viene rilevata alcuna anomalia. A distanza di un anno la donna lamenta un improvviso sanguinamento vaginale. Viene così ricoverata presso l’ospedale di Tricase dove rimane ricoverata per circa una settimana.

Nel corso della degenza viene sottoposta ad un esame istologico e al prelievo del tessuto. Viene dimessa nonostante abbia una la gamba praticamente bloccata e gonfia e con una possibile trombosi in atto. I sanitari avrebbero minimizzato il problema dettato dalla postura avuta nel letto durante i giorni di ricovero prescrivendo alcuni massaggi con il voltaren.

Rientrata a casa la situazione precipita. Da qui il ricovero d’urgenza presso l’ospedale di Gallipoli dove viene salvata dal problema alla trombosi e accertata la presenza di un tumore maligno. La donna, a quel punto, si è trasferita presso la casa di cura Mater Dei di Bari dove ha iniziato una lunga e complessa cura per guarire da un tumore che, secondo l’accusa, non sarebbe stato diagnosticato nei tempi opportuni.

Fra. Oli.


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