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Le poesie dell’avvocato Pietro Ripa

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AVVOCATO PIETRO RIPANessuna risposta

T’inebri al sole di Persia,

ti perdi dell’anima tua le braccia sottili;

inerpica il tempo salvando chi può;

confessi piaceri perduti dell’ora che è stata;

cammini rotando quegli occhi impauriti,

nel mezzo, le bianche scogliere del Nord;

nessuno risponde di quanto divenne nel tempo più chiaro;

più forte quell’ansia cattura le cose non fatte;

quell’anima in pena

rifulse di inganni,

di vane risposte mai prese coscienza,

si perse nel nulla,

mutando il continuo…

e il suo cuore ribelle

I GIOCANTI

Come nell’aura il sibilo acerbo,

dal buio morente approccia nei chiari,

quell’estro tribale, rimane impietrito,

i moti più lesti difende, aspetta e rinuncia,

ciascuno negli occhi dell’altro,

le vite giocanti, non perdono mai,

un filo tacente li lega per sempre,

un piccolo prete, le lacrime asciuga,

e, tutto d’incanto sorride, ai parlanti silenzi

Parlano di te

Da smessi cuscini su bianchi lenzuoli incalditi, coperti dai logori amplessi, capivo il silenzio remoto, pervaso già volte da inutili fiamme d’amore,

si ride e si piange, mentendosi sempre, pur quando l’amore vincente, rinuncia ai premi promessi, di calde e sinuose lusinghe, deposte più volte, in cambio di niente.

Un moto veloce annulla i respiri, congela gli infanti guerrieri, perduti d’amore.

Ma i cuori defunti ritornano indietro, baldanti e sprezzanti, come fuochi di perle danzanti, ricolmano ancora quei vuoti taglienti, ed io mi riposo solingo sulle sponde del mare che ho amato da sempre; pensando, il perdono ho cercato negli occhi sognanti commossi dal rumore potente del mare.

Avvocato Pietro Ripa


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