Due imprenditori del Basso Salento assolti dall’accusa di usura. La sentenza è stata emessa nei giorni scorsi dai giudici della prima sezione penale (Presidente Pasquale Sansonetti, a latere Marcello Rizzo e Annalisa De Benedictis). In un’aula di Tribunale erano finiti Antonio Malagnino, di Taurisano e Lorenzo Martucci, di Supersano. Secondo la tesi sostenuta dal procuratore aggiunto Antonio De Donno. gli imputati avrebbero concesso ad un imprenditore di Salve diverse somme di denaro pretendendo il pagamento, a breve distanza di tempo, di interessi usurari fino alla considerevole percentuale del 133 %.
Nel corso delle indagini, la Procura ha disposto una consulenza tecnica contabile per determinare la sussistenza di interessi superiori al tasso soglia. L’esperto Antonio Monaco, all’esito della perizia, ha riscontrato, nelle varie operazioni finanziarie, l’applicazione di tassi di interesse superiori al tetto massimo stabilito dalla legge penale in materia di usura. Il pubblico ministero in udienza, Francesca Miglietta, invece, ha precisato, diversamente da quanto prospettato dalle Parti Civili (Associazione contro la cultura socio mafiosa e dalla persona offesa, difeso dall’avvocato Andrea Rollo), che gli esiti della consulenza non erano, in realtà, condivisibili in quanto il calcolo degli interessi si basava non sui documenti ma sulle dichiarazioni della persona offesa, che si erano rivelate, in sede dibattimentale, del tutto inattendibili.
La difesa degli imputati, in linea con la tesi accusatoria, che ha chiesto l’assoluzione per entrambi gli imputati e ha evidenziato che la documentazione fosse incompleta. Di conseguenza, insufficiente a fondare una condanna; la persona usurata, infine, non aveva saputo ricostruire le singole operazioni finanziarie oggetto della denuncia penale. Il Tribunale ha così assolto entrambi gli imputati difesi dagli avvocati Walter Gravante e Giovanni Chiffi, con la formula più ampia (fatto non sussiste), fissando in novanta giorni il deposito della motivazione.
F.Oli.