TRICASE (Lecce) – Organizzarono una spedizione punitiva in casa di un giovane del posto perché ritenuto responsabile di un furto subito da uno dei componenti del branco. Nelle scorse ore per gli aggressori è arrivata la condanna. Il giudice monocratico Silvia Saracino ha inflitto 7 mesi a C.F., 29 anni e 6 mesi a I.C. e A.C., di 31, di Depressa, frazione di Tricase. Tutti e tre rispondevano di lesioni personali in concorso; il solo C.F., invece, anche di minacce aggravate. Gli imputati hanno potuto beneficiare della pena sospesa.a decisione del giudice non si è discostata dalle richieste del pm Carmen Ruggiero che aveva chiesto otto mesi per C.F. e sei mesi per gli altri due imputati.
L’aggressione risale al 24 luglio di tre anni fa. I giovani fecero irruzione in casa di M.M. residente nella frazione tricasina e picchiarono il proprietario. Calci e pugni fino a fargli perdere un dente. C.F. rispondeva anche di minacce aggravate. Nei giorni successivi avrebbe più volte avvicinato la vittima prospettandogli conseguenze nefaste: “T’ha sciuta bona apri l’occhi ca te sparu”. Ancora: “Tutto apposto nun è ca faci nienzi spiccia quai a storia”. E dopo una settimana: “Apri gli occhi lassali perdere i vagnoni ca te sparu daveru”.
L’indagine, finita sul tavolo del pubblico ministero Donatina Buffelli, è stata avviata dopo la denuncia della vittima che si sarebbe presentata in ospedale venticinque giorni dopo l’aggressione per una ferita al capo poi giudicata guaribile in una ventina di giorni. In sede di discussione l’avvocato Silvio Gardiniero (nel collegio difensivo insieme al collega Luigi Piccinni) ha evidenziato che nel referto medico sarebbe stata annotata una cisti incompatibile con l’aggressione così come evdenziato in altri certificati. La vittima ha rinunciato a costituirsi parte civile.
F.Oli.