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Il ciclone Frasca e l’ira di Fitto. Il patto tra fittiani e forzisti non regge a Nardò

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frasca-mino-1NARDÒ – «Noi siamo alternativi al centrosinistra e sono contento che Frasca abbia ribadito le nostre posizioni». È il commento secco del coordinatore provinciale dei Conservatori e Riformisti, Antonio Gabellone, dopo le notizie apparse sui giornali, relative a un incontro segreto tra il sindaco del Pd Risi e il presidente della Sgm. In realtà, non si tratta dell’unico passo fuori dal sentiero tracciato da Fitto, perché già nelle settimane scorse, sul Corrieresalentino.it, vi abbiamo dato notizia di come  il referente dei fittiani  a Nardò abbia fatto saltare l’accordo regionale che prevedeva alleanze per le amministrative 2016 su tutto il territorio pugliese. Esattamente il giorno dopo l’accordo regionale tra forzisti e fittiani, Frasca ha pensato bene di far saltare il tavolo di confronto con Paola Mita, responsabile dei berlusconiani di Nardò. Insomma, il referente neretino dei Conservatori e Riformisti gioca a fare il cane sciolto. Una cosa che ha fatto saltare i nervi a Raffaele Fitto. Il leader del partito che si ispira ai conservatori anglosassoni non sarebbe andato troppo per il sottile con il presidente della Sgm e gli avrebbe intimato di rientrare nei ranghi, secondo voci che circolano tra esponenti del centrodestra.

Frasca, quindi, ha provato a smentire le voci di un avvicinamento a Risi e, a parole, sembra che si sia allineato. Ma cosa c’è sotto quest’inquietudine di Frasca, questo cercare di allargare spingendosi così a sinistra? Il presidente della SGM, dopo la delusione delle regionali, è rimasto col dente avvelenato, cerca di costruire alleanze e sostegni per il futuro e si fida poco anche di alcuni suoi compagni di partito. La lite mediatica con Barba, subito dopo le elezioni, è stata emblematica. Intanto, nel centro più popoloso della provincia di Lecce, Forza Italia potrebbe ritrovarsi a sostenere Mellone o Maglio, mentre i Conservatori oscillano tra strizzatine d’occhio a Risi e i flirt con Vaglio e Giancarlo De Pascalis. Altro che accordi regionali: le amministrative 2016 si complicano per il centrodestra, che resta frammentato e pieno di vecchi veleni. 

Garcin


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